Osservatorio delle libertà ed istituzioni religiose

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Osservatorio delle Libertà ed Istituzioni Religiose

Esortazione apostolica 19 marzo 2016

Chirografo del Santo Padre Francesco ai Vescovi per accompagnare
l’Esortazione Apostolica post-sinodale “Amoris
laetitia” [fonte: www.vatican.va]

Vaticano 8 aprile
2016
Caro fratello:
invocando la protezione della Santa
Famiglia di Nazareth, sono lieto di inviarti la mia Esortazione
“Amoris laetitia” per il bene di tutte le famiglie e di
tutte le persone, giovani e anziane, affidate al tuo ministero
pastorale.
Uniti nel Signore Gesù, con Maria e Giuseppe,
ti chiedo di non dimenticarti di pregare per me.
Franciscus

Sentenza 01 aprile 2008

Una normativa nella quale si concede la pensione di vedovanza
unicamente al coniuge superstite, e non anche al partner superstite di
un’unione solidale registrata tra persone dello stesso sesso,
costituisce un’ipotesi di discriminazione diretta fondata
sull’orientamento sessuale, qualora il diritto nazionale abbia
equiparato – relativamente al trattamento previdenziale – le unioni
registrate al matrimonio. Non è rilevante, in questo caso, il
ventiduesimo considerando della direttiva 2000/78, in base al quale
restano “impregiudicate le legislazioni nazionali in materia di stato
civile e le prestazioni che ne derivano”; infatti, se è vero che tale
materia rimane di competenza degli Stati membri, questi, tuttavia,
devono legiferare nel rispetto delle disposizioni della direttiva, che
sancisce un divieto di discriminazione nelle condizioni di lavoro, ivi
comprese tutte le prestazioni che – come quelle del caso di specie –
siano assimilabili ad una retribuzione ex art. 141 TCE.

Pronuncia 07 marzo 1995, n.2

Costituisce offesa delle convinzioni religiose dei cattolici
l’irrisione del dogma della verginità della Madonna ottenuta
tramite l’utilizzazione di un’immagine della Santissima Vergine
accompagnata dalla scritta “Like a vergin” e dall’accostamento del
tema della verginità mariana ad operazioni di chirurgia
ricostruttiva.L’irrisione del dogma della persistente verginità di
Maria, che viene spogliato di ogni significato mistico, e la
pubblicazione dell’inserto pubblicitario nel giorno
dell’immacolata concezione, si pone in evidente contrasto con
l’art. 10 C.A.P. giustificando l’ordine di cessazione.L’uso,
nella comunicazione pubblicitaria, di immagini e di enunciati che,
anche in ragione della concatenazione degli stessi e
dell’associazione a ricorrenze profondamente radicate nel sentimento
collettivo, sono percepiti dal pubblico come fortemente conflittuali
con i convincimenti della società civile generano discredito sulla
pubblicità come istituzione culturale violando, pertanto, l’art. 1
C.A.P.