Osservatorio delle libertà ed istituzioni religiose

Olir

Osservatorio delle Libertà ed Istituzioni Religiose

Decreto legislativo 15 settembre 2017, n.147

Capo II
MISURA NAZIONALE UNICA
DI CONTRASTO ALLA POVERTÀ

Art. 2 Reddito di
inclusione – ReI

"1. A decorrere dal 1° gennaio
2018, è istituito il Reddito di inclusione, di seguito
denominato «ReI», quale misura unica a
livello nazionale di contrasto alla povertà e
all'esclusione sociale.
2. Il ReI è una misura a
carattere universale, condizionata alla prova dei mezzi e
all'adesione a un progetto personalizzato di attivazione e di
inclusione sociale e lavorativa finalizzato all'affrancamento
dalla condizione di povertà.
3. Il ReI è
riconosciuto ai nuclei familiari in una condizione di povertà,
come definita, ai soli fini dell'accesso al ReI, all'articolo
3, ed è articolato in due componenti:
a) un beneficio
economico, definito ai sensi dell'articolo 4;
b) una
componente di servizi alla persona identificata, in esito ad una
valutazione multidimensionale del bisogno del nucleo familiare di
cui all'articolo 5, nel progetto personalizzato di
cui all'articolo 6.
(…)"

Legge 15 marzo 2017, n.33

Dopo l’approvazione da parte del Senato, la legge 15 marzo 2017,
n. 33 «Delega recante norme relative al contrasto della
povertà, al riordino delle prestazioni e al sistema degli
interventi e dei servizi sociali» è stata pubblicata in
G.U. 24 marzo 2017, n. 70.

Le deleghe. Il Governo ha ora
sei mesi di tempo per introdurre il cd. reddito di inclusione, una
misura nazionale di contrasto alla povertà, «intesa come
impossibilità di disporre dell’insieme dei beni e dei
servizi necessari a condurre un livello di vita dignitoso». In
particolare, il reddito di inclusione dovrà essere articolato
come in un beneficio economico e in una componente di servizi alla
persona. I beneficiari saranno individuati in base alla residenza
italiana, tenendo conto della condizione economica del nucleo
familiare e della prossimità alla soglia di riferimento per
l’individuazione della condizione di povertà.
Viene
inoltre previsto il riordino delle prestazioni di natura assistenziale
finalizzate al contrasto alla povertà, nonché il
rafforzamento del coordinamento degli interventi in materia di servizi
sociali in modo da garantire livelli essenziali di prestazioni su
tutti il territorio nazionale.
I decreti legislativi di
attuazione della delega dovranno essere adottati entro sei mesi
dall’entrata in vigore della legge delega.

(Fonte:
www.dirittoegiustizia.it)

Sentenza 08 luglio 2004, n.228

Il servizio civile, prestato anche su base esclusivamente volontaria,
persegue finalità corrispondenti alla prestazione militare e mantiene
intatto il parallelismo con quest’ultima che caratterizza il servizio
civile alternativo dettato da obiezione di coscienza. Inoltre, il
dovere di difendere la Patria deve essere letto alla luce del
principio di solidarietà espresso nell’art. 2 della Costituzione, le
cui virtualità trascendono l’area degli “obblighi normativamente
imposti”, chiamando la persona ad agire non solo per imposizione di
una autorità, ma anche per libera e spontanea espressione della
profonda socialità che caratterizza la persona stessa. In questo
contesto, il servizio civile tende a proporsi come forma spontanea di
adempimento del dovere costituzionale di difesa della Patria; con
specifico riferimento alla disciplina contenuta nella legge n. 64 del
2001, oggetto di censure nel ricorso nel caso di specie, va osservato,
peraltro, che nella parte in cui essa prevede, in via transitoria, che
i giovani obbligati alla leva possano dichiarare liberamente, prima
dell’arruolamento, di optare per il servizio militare o per quello
civile, senza dover addurre necessariamente, in quest’ultimo caso,
motivi di coscienza (art. 5, comma 1), l’intervento legislativo
statale trova ulteriore legittimazione nell’art. 52, secondo comma,
della Costituzione, essendo rivolto alla determinazione di limiti al
servizio militare obbligatorio.

Legge regionale 15 marzo 2001, n.5

Legge regionale 15 marzo 2001, n. 5: “Modificazioni ed integrazioni alla legge regionale 26 aprile 2000, n. 44 (Disposizioni normative per l’attuazione del decreto legislativo 31 marzo 1998, n.112 ‘Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni ed agli Enti locali, in attuazione del Capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59’)”. […]

Legge regionale 24 marzo 2003, n.3

Legge regionale 24 marzo 2003, n. 3: “Modifiche a leggi regionali in materia di organizzazione, sviluppo economico, territorio e servizi alla persona”. (da “Bollettino Ufficiale della regione Lombardia” n. 13 del 27 marzo 2003, Supplemento Ordinario n. 1) (Omissis) ARTICOLO 4 (Disposizioni in materia di servizi alla persona) 1. Alla legge regionale 4 gennaio 1985, […]

Legge regionale 13 febbraio 2003, n.1

Legge regionale 13 febbraio 2003, n. 1: “Riordino della disciplina delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficienza operanti in Lombardia”. (da “Bollettino Ufficiale della regione Lombardia” n. 7 del 13 febbraio 2003, Supplemento n. 1) TITOLO I – DISPOSIZIONI GENERALI ARTICOLO 1 (Finalità, oggetto e ambito di applicazione) 1. La presente legge, in conformità agli […]

Legge regionale 03 agosto 2004, n.43

Legge regionale 3 agosto 2004, n. 43: “Riordino e trasformazione delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza (IPAB). Norme sulle aziende pubbliche di servizi alla persona. Disposizioni particolari per la IPAB “Istituto degli Innocenti di Firenze””. (da “Bollettino Ufficiale della regione Toscana” n. 32 del 13 agosto 2004) Il Consiglio Regionale ha approvato Il Presidente […]