Osservatorio delle libertà ed istituzioni religiose

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Osservatorio delle Libertà ed Istituzioni Religiose

Varie 17 maggio 2004

Presidenza della C.E.I. “Indicazioni per la concessione del nulla osta ai libri di testo per l’insegnamento della religione cattolica nella scuola pubblica”, 17 maggio 2004. (Omissis) 1. Premesse 1.1. Per essere adottati nella scuola i libri di testo per l’insegnamento della religione cattolica devono ricevere il “nulla osta” della Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana e […]

Sentenza 09 ottobre 2002, n.33179/96

La Cour européenne des Droits de l’Homme DEUXIÈME SECTION AFFAIRE SEHER KARATAŞ c. TURQUIE (Requête n° 33179/96) ARRÊT STRASBOURG 9 juillet 2002 DÉFINITIF 09/10/2002 Cet arrêt deviendra définitif dans les conditions définies à l’article 44 § 2 de la Convention. Il peut subir des retouches de forme. En l’affaire Seher Karataş c. Turquie, La Cour […]

Sentenza 06 ottobre 1999, n.743

L’erede del coniuge defunto non è legittimato a promuovere
l’azione, di cui all’art. 16 della l. 27 maggio 1929, n. 847, di
impugnazione della trascrizione del matrimonio concordatario, per
incapacità naturale del de cuius al momento della celebrazione,
trattandosi di un diritto personalissimo, non trasmissibile per
successione ereditaria.

Sentenza 23 gennaio 2002, n.627/98 R.G. A

Ai fini della quantificazione, necessariamente equitativa, del danno
non patrimoniale derivante da pubblicazioni diffamatorie, subito da un
soggetto dotato di personalità giuridica, quale la
Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova, occorre avere riguardo
alla notorietà dell’autore dell’articolo, alla
gravità dell’offesa, alla intensità
dell’elemento psicologico, alla diffusione della pubblicazione
ed alle concrete modalità di esposizione dei fatti. In
particolare, il diritto di critica viene ampiamente travalicato e si
trasforma in aperta contumelia, laddove vengano utilizzate espressioni
provocatorie e volutamente offensive, senza alcuna argomentazione di
natura teologica e filosofica a sostegno delle argomentazioni
dell’articolista (Nel caso di specie, quantificazione in sede
civile dei danni subiti dalla Congregazione Cristiana dei Testimoni di
Geova, in forza di pronuncia penale dichiarativa della sussistenza del
reato di diffamazione).
Infondata appare invece la domanda di
manleva presentata nei confronti della Parrocchia e della Diocesi
(essendo tale articolo stato pubblicato – nella fattispecie in
questione – su di un bollettino parrocchiale). Da un lato,
infatti, si deve precisare come la Parrocchia, ente ecclesiastico
civilmente riconosciuto, non è tenuta a rispondere delle
attività compiute dal Parroco, che ne ha la legale
rappresentanza, al di fuori di quelle attività previste dal
Codice di diritto canonico e di cui ai cann. 519-534. Dunque –
nel caso di specie – avendo il Parroco agito al di fuori di
detti canoni (ponendo in essere una attività illecita), la
Parrocchia non può essere ritenuta in alcun modo responsabile.
Dall’altro lato, va parimenti rilevato come non possa essere
attribuita alcuna responsabilità neppure alla Diocesi, posto
che delle attività compiute dal Parroco, quale legale
rappresentante della Parrocchia, non risponde la Diocesi, ma – come
anticipato – la Parrocchia nei limiti dei canoni di cui si è
detto sopra e che sono stati nella specie superati.

Decreto generale 05 novembre 1990, n.786

Conferenza Episcopale Italiana. Decreto Generale sul matrimonio canonico, Prot. n. 786/90, 5 novembre 1990. Decreto La Conferenza Episcopale Italiana nella XXXII Assemblea Generale ordinaria, svoltasi a Roma dal 14 al 18 maggio 1990, ha esaminato e approvato con la prescritta maggioranza il “Decreto generale sul matrimonio canonico”, in attuazione delle disposizioni del codice di diritto […]

Ordinanza 30 gennaio 2003, n.14

È manifestamente infondata, in riferimento all’art. 2 cost., la
q.l.c. dell’art. 116 c.c., nella parte in cui non prevede che lo
straniero possa provare con ogni mezzo la ricorrenza delle condizioni
per contrarre matrimonio secondo le leggi del proprio paese ad
eccezione, eventualmente, di quelle che contrastano con l’ordine
pubblico, in quanto il rimettente ha erroneamente valutato l’ambito
dei provvedimenti adottabili all’esito del procedimento di cui
all’art. 98 comma 2 c.c., escludendo la configurabilità di una
decisione autorizzatoria e omettendo di verificare una diversa
interpretazione della norma censurata, che ha invece considerato
isolatamente e senza riferirsi al contesto normativo in cui
l’applicazione della legge straniera è esclusa ove i suoi effetti
siano contrari all’ordine pubblico.

Sentenza 22 ottobre 2001, n.12871

Per ottenere il regime fiscale di favore di cui al ripetuto art. 20
d.p.r. 29.IX.1973 n. 598 non è suffciente la deduzione della
ricorrente intesa a sostenere che la sua qualità di ente religioso
dovrebbe essere ravvisata iuris et de iure, sulla base del solo dato
che per tale essa si è autoqualificata nel proprio statuto consacrato
in atto pubblico.
Nel solco di Corte cost., sent. n. 195 del 27.IV.1993, la
riducibilità di una data organizzazione nel novero delle confessioni
religiose, nella carenza fra la organizzazione stessa e lo Stato di
un’intesa a mente dell’art. 8, comma 3, della Costituzione (intesa che
renderebbe giuridicamente incontestabile il carattere della
religiosità), deve essere riscontrata, ed accertata, sulla base degli
elementi ritraibili, oltre che dalla valutazione dello statuto (da
avere per indiscutibilmente suscettibile di fornire emergenze
presuntive al riguardo), dall’esistenza di precedenti riconoscimenti
pubblici, e, infine, dalla comune considerazione.
Nel caso in esame, la decisione delle Commissione tributaria regionale
che avendo ancorato la declaratoria recante accertamento negativo
della qualità di ente religioso dell’associazione ricorrente (Chiesa
di Scientology) esclusivamente a rilievi (neppure sufficientemente
motivati) circa l’assenza di caratteristiche fattuali dell’attività
dall’associazione stessa concretamente svolta, trascurando
completamente di verificare se detta qualità dovesse, o non, essere
desunta dagli elementi cennati, deve essee cassata con rinvio..

Risposta a interrogazione 31 luglio 2001, n.E-1832/01

Commissione europea. Risposta data dal sig. Patten a nome della Commissione all’interrogazione scritta E-1832/01, 31 luglio 2001. (da “Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee” C 93 E del 18 aprile 2002, pag. 28) Secondo la Commissione, ai sensi di una legge del 1974, è necessario per le pubblicazioni estere chiedere ogni volta un’autorizzazione d’importazione al ministero […]

Interrogazione 22 giugno 2001, n.E-1832/01

Parlamento europeo. Interrogazione scritta E-1832/01 di Olivier Dupuis (TDI) alla Commissione: “Embargo delle autorità serbe su materiale didattico dei testimoni di Geova”, 22 giugno 2001. (da “Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee” C 093 E del 18 aprile 2002, pag. 28) Con decisione del 9 aprile il Ministro federale degli Interni della Repubblica federale di Iugoslavia […]