Osservatorio delle libertà ed istituzioni religiose

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Osservatorio delle Libertà ed Istituzioni Religiose

Sentenza 07 gennaio 2014, n.77/07

In the case of Cusan and Fazzo v. Italy (application no. 77/07), which
is not final (during the three-months period following its delivery,
any party may request that the case be referred to the Grand Chamber
of the Court), the European Court of Human Rights held, by a majority,
that there had been: a violation of Article 14 (prohibition of
discrimination) of the European Convention on Human Rights, taken
together with Article 8 (right to respect for private and family) of
the Convention. The case concerned a challenge to transmission of the
father’s surname to his children. The Court held that the
decision to name a child based on transmission of the father’s
surname was based solely on discrimination on the ground of the
parents’ sex, and was incompatible with the principle of
non-discrimination [fonte: www.echr.coe.int – Press
release].

Sentenza 16 settembre 2013, n.21108

Non può essere rifiutato il nulla osta all’ingresso nel territorio
nazionale, per ricongiungimento familiare, richiesto nell’interesse
del minore cittadino extracomunitario affidato a cittadino italiano
residente in Italia con provvedimento di kafalah pronunciato dal
Giudice straniero nel caso in cui il minore stesso sia a carico o
conviva nel paese di provenienza con il cittadino italiano ovvero
gravi motivi di salute impongano che debba essere da questi
personalmente assistito.

Sentenza 26 giugno 2013, n.12-307

The Supreme Court ruled that the Defense of Marriage Act (DOMA) is
unconstitutional. The Court found in its opinion on DOMA that the act
is “unconstitutional as a deprivation of the equal liberty of persons
that is protected by the Fifth Amendment.”

Sentenza 05 luglio 2013, n.361441

La possibilità – sancita dal punto 1°, della parte I dell’articolo
R. 214-70 del Codice rurale e della pesca marittima – di derogare
all’obbligo di stordimento previo alla macellazione, quando questo
è incompatibile con la macellazione rituale, non si presta a generare
abusi che integrino l’ipotesi di maltrattamento degli animali ai
sensi dell’articolo L. 214-3 del medesimo codice, poiché il ricorso
alla deroga è sottoposto a un meccanismo di autorizzazione preventiva
soggetto al controllo del giudice amministrativo.  La deroga così
inquadrata ha lo scopo di conciliare gli obiettivi di polizia
sanitaria con l’uguale rispetto delle credenze e tradizioni
religiose ed è coerente con il principio di laicità, che impone alla
Repubblica di garantire il libero esercizio dei culti. La disposizione
non viola, inoltre, il principio di uguaglianza, che autorizza
l’autorità investita del potere regolamentare a disciplinare in
maniera differente situazioni differenti o a derogare
all’uguaglianza per ragioni di interesse generale, a patto che la
differenza di trattamento che ne risulta sia in rapporto diretto con
l’oggetto della norma che la stabilisce e non sia manifestamente
sproporzionata rispetto ai motivi che la giustificano. Infine, la
deroga all’obbligo di stordimento è in linea con il dettato del
regolamento (CE) n. 1099/2009 sulla protezione degli animali al
momento della macellazione, il quale consente di derogare allo
stordimento preventivo degli animali macellati secondo un metodo
prescritto da un rito religioso, a condizione che ciò avvenga in un
macello.  [La Redazione di OLIR.it ringrazia per la segnalazione del
documento e la stesura del relativo Abstract Mariagrazia Tirabassi,
Università Cattolica del Sacro Cuore, Piacenza]

Risoluzione 24 maggio 2012

Risoluzione del Parlamento europeo del 24 maggio 2012 sulla lotta all'omofobia in Europa [fonte: http://www.europarl.europa.eu] Il Parlamento europeo , –  visti la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, il Patto internazionale sui diritti civili e politici, la Convenzione sui diritti del fanciullo e la Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, –  visti l'articolo […]

Risoluzione 13 marzo 2012

Risoluzione del Parlamento europeo del 13 marzo 2012 sulla parità tra donne e uomini nell'Unione europea – 2011 Il Parlamento europeo, – visti l'articolo 2 e l'articolo 3, paragrafo 3, comma due, del trattato sull'Unione europea (TUE) nonché l'articolo 8 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), – visto l'articolo 23 della Carta dei diritti […]

Sentenza 26 ottobre 2011

Costituisce principio generale, in materia di interventi e servizi
sociali, quello secondo cui la Repubblica (e dunque gli enti locali,
le regioni e lo Stato, nell’ambito delle rispettive competenze)
promuove interventi per garantire la non discriminazione (cfr. art. 1,
co. 1, legge 8 novembre 2000, n. 328), compresa quella fondata su
distinzioni religiose, e dunque deve agire, come imposto dalla Carta
fondamentale, nell’osservanza del principio di eguaglianza di tutti
i cittadini.
Resta, perciò, escluso che l’amministrazione possa legittimamente
stanziare risorse pubbliche per l’integrazione di un premio da
assegnare esclusivamente in favore di cittadini di religione
cattolica, né un negozio giuridico privato potrebbe risutare idoneo a
vincolarla in tal senso (Nel caso di specie, il Tribunale adito ha
annullato il regolamento comunale per la concessione di “premi
maritaggio a fanciulle bisognose”, nelle parti in cui veniva
prescritto il requisito del matrimonio religioso quale condizione per
la concessione del contributo denominato “premio maritaggio”).

Ordinanza 05 gennaio 2011, n.4

E’ manifestamente infondata la questione di legittimità
costituzionale degli articoli 93, 96, 98, 107, 108, 143, 143-bis,
156-bis e 231 del codice civile, nella parte in cui non consentono che
le persone dello stesso sesso possano contrarre matrimonio, sollevata
in riferimento agli articoli 2, 3 e 29 della Costituzione.

Legge regionale 11 febbraio 2010, n.8

L.R. 11 febbraio 2010, n. 8:  "Disposizioni contro le discriminazioni determinate dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere". ( B.U.R. 18 febbraio 2010, n. 17) Art. 1 (Finalità) 1. La Regione promuove, nell’ambito delle sue competenze, in attuazione dell’articolo 3 dello Statuto regionale, il superamento delle condizioni di discriminazione fondate sull’orientamento sessuale e sulla identità di […]