Osservatorio delle libertà ed istituzioni religiose

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Osservatorio delle Libertà ed Istituzioni Religiose

Sentenza 27 marzo 2003, n.11346

In materia possessoria, l’art. 704 c.p.c., che prevede che le domande
relative al possesso per fatti che avvengono nel corso del giudizio
petitorio siano proposte dinanzi al giudice di quest’ultimo, non
configura una ipotesi di litispendenza e neppure di continenza, nè
tra le cause è ravvisabile un vincolo di subordinazione o di garanzia
o di pregiudizialità, ma piuttosto un vincolo di connessione
impropria, che giustifica la vis atractiva del secondo giudizio sul
primo; ne consegue che non è necessario che tra giudizio possessorio
e petitorio vi sia identità di soggetti, essendo sufficiente, oltre
all’identità del bene oggetto dello spoglio, una identità almeno
parziale tra i soggetti, nel senso che le parti del giudizio
possessorio siano presenti nel petitorio, senza che sia necessaria una
perfetta e totale coincidenza neppure delle posizioni processuali
assunte nell’altro giudizio. Nel caso di specie un parroco non può
acquistare per usucapione un immobile concesso alla parrocchia per lo
svolgimento di attività connesse al culto perchè il locale non gli
è stato consegnato “ad personam” ma come rappresentante della
comunità parrocchiale.

Sentenza 05 ottobre 1993, n.9838

Il diritto al sepolcro, inteso come diritto alla tumulazione, ha
natura reale e patrimoniale; pertanto, l’esercizio di un potere di
fatto – corrispondente al contenuto di quel diritto – dà luogo a
possesso in senso tecnico utile ai fini dell’usucapione.

Ordinanza 17 maggio 1996

La legittimazione attiva alla reintegra nel possesso di una Chiesa
evangelica locale aperta al culto pubblico non spetta alle ADI, nella
qualità di proprietarie dell’edificio, bensì alla comunità
evangelica locale che ne risulti possessore, a nulla rilevando in
senso contrario né la mera indicazione di fonti documentali come
prova della dipendenza del possessore dal titolare di un diritto reale
sul bene, né eventuali provvedimenti disciplinari destinati ad
operare esclusivamente all’interno dell’ordinamento confessionale
specifico.

Ordinanza 01 aprile 1996

E’inammissibile l’azione di reintegrazione del possesso proposta nei
confronti di un pastore delle ADI allorquando, pur in presenza di un
atto di revoca del ministero – che non può assumere rilevanza
nell’ordinamento italiano -, è mancata l’evidenza dello spoglio,
ossia la privazione duratura, e non meramente provvisoria, del
possesso.