Osservatorio delle libertà ed istituzioni religiose

Olir

Osservatorio delle Libertà ed Istituzioni Religiose

Ordinanza 04 agosto 1980

ORDEN 4 de agosto de1980 por la que se regula la asistencia religiosa y los actos de culto en los Centros escolares (B.O.E. de 6 de agosto) El derecho a recibir la formación religiosa y moral en conformidad con las propias convicciones ha quedado proclamado en la Constitución, en su artículo 27. Este derecho ha […]

Legge autonomica 07 febbraio 1997, n.1

Legge autonomica 7 febbario 1997, n. 1: “Ley autonómica 1/1997, de Atención Integral a los Menores”. (BOE de 14 marzo 1997, núm. 63,pág. 8376) (Omissis) Artículo 22. Participación social de los menores. Las Administraciones Públicas Canarias, en su respectivo ámbito competencial, propiciarán: a) La participación de los menores en los núcleos de convivencia más inmediatos, […]

Legge autonomica 18 marzo 1998, n.4

Legge autonomica 18 marzo 1998, n. 4: “Ley autonómica del Menor”. (BOE de 2 abril 1998, núm. 79,pág. 11230) (Omissis) Artículo 14. Derecho de conciencia y religión. El Gobierno de la Rioja garantizará que, en las distintas intervenciones por parte de las Administraciones Públicas de la Comunidad Autónoma de La Rioja y de las instituciones […]

Direttiva 27 gennaio 2003

Consiglio dell’Unione europea. Direttiva 2003/9/CE del 27 gennaio 2003, che stabilisce norme minime relative all’accoglienza dei richiedenti asilo negli Stati membri. IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA, visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l’articolo 63, primo comma, punto 1, lettera b), vista la proposta della Commissione, visto il parere del Parlamento europeo, visto […]

Legge autonomica 31 marzo 1999, n.3

Legge autonomica 31 marzo 1999, n. 3: “Ley autonómica del Menor”. (BOE de 25 mayo 1999, núm. 124, pág. 19587) (Omissis) Artículo 13. Libertad ideológica. 1. Los poderes públicos de Castilla-La Mancha velarán para que en sus distintas actuaciones se respeten los derechos dimanantes de la libertad ideológica, de conciencia y religión de los menores. […]

Legge autonomica 28 aprile 1999, n.7

Legge autonomica 28 aprile 1999, n.7: “Protección de la Infancia y la Adolescencia”. (BOE de 28 mayo 1999, núm. 127,pág. 20229) (Omissis) Artículo 12. Derecho a la libertad ideológica. Se garantiza la libertad ideológica, de conciencia y religión a los menores. Artículo 13. Derecho de participación, asociación y reunión. Los menores tienen derecho a participar […]

Costituzione 06 luglio 1991

Constitucion politica de Colombia, 6 luglio 1991. PREAMBULO El pueblo de Colombia, en ejercicio de su poder soberano, representado por sus delegatarios a la Asamblea Nacional Constituyente, invocando la protección de Dios, y con el fin de fortalecer la unidad de la Nación y asegurar a sus integrantes la vida, la convivencia, el trabajo, la […]

Legge autonomica 02 luglio 2001, n.12

Legge autonomica 2 luglio 2001, n. 12: “Ley autonómica de la Infancia y la Adolescencia” (da “B.O.E.” n. 189 dell’8 agosto 2001) (Omissis) Artículo 14. Derecho a la libertad ideológica. 1. Los menores tienen derecho a la libertad de pensamiento, conciencia y religión. 2. La Administración de la Comunidad Autónoma velará para que el cumplimiento […]

Sentenza 07 maggio 2003, n.8827

L’interesse al risarcimento del danno non patrimoniale da uccisione
del congiunto per la definitiva perdita del rapporto parentale si
concreta nell’interesse all’intangibilità della sfera degli affetti e
della reciproca solidarietà nell’ambito della famiglia,
all’inviolabilità della libera e piena esplicazione delle attività
realizzatrici della persona umana nell’ambito della peculiare
formazione sociale costituita dalla famiglia, la cui tutela è
ricollegabile agli art. 2, 29 e 30 cost. Esso si colloca nell’area del
danno non patrimoniale di cui all’art. 2059 c.c., in raccordo con le
suindicate norme della Costituzione e si distingue sia dall’interesse
al “bene salute” (protetto dall’art. 32 cost. e tutelato attraverso il
risarcimento del danno biologico), sia dall’interesse all’integrità
morale (protetto dall’art. 2 cost. e tutelato attraverso il
risarcimento del danno morale soggettivo). Unica possibile forma di
liquidazione di ogni danno privo, come il danno biologico ed il danno
morale, delle caratteristiche della patrimonialità è quella
equitativa, sicché la ragione del ricorso a tale criterio è insita
nella natura di tale danno e nella funzione del risarcimento
realizzato mediante la dazione di una somma di denaro, che non è
reintegratrice di una diminuzione patrimoniale, ma compensativa di un
pregiudizio non economico. Di conseguenza non sussiste alcun ostacolo
alla risarcibilità del danno non patrimoniale in favore dei prossimi
congiunti del soggetto che sia sopravvissuto a lesioni seriamente
invalidanti; nel vigente assetto dell’ordinamento, nel quale assume
posizione preminente la Costituzione – che, all’art. 2 riconosce e
garantisce i diritti inviolabili dell’uomo – il danno non patrimoniale
deve essere inteso come categoria ampia, comprensiva di ogni ipotesi
in cui sia leso un valore inerente alla persona, non esaurendosi esso
nel danno morale soggettivo.
La lettura costituzionalmente orientata dell’art. 2059 c.c. va
tendenzialmente riguardata non già come occasione di incremento
generalizzato delle poste di danno (e mai come strumento di
duplicazione di risarcimento degli stessi pregiudizi), ma soprattutto
come mezzo per colmare le lacune nella tutela risarcitoria della
persona, che va ricondotta al sistema bipolare del danno patrimoniale
e di quello non patrimoniale, quest’ultimo comprensivo del danno
biologico in senso stretto (configurabile solo quando vi sia una
lesione dell’integrità psico – fisica secondo i canoni fissati dalla
scienza medica), del danno morale soggettivo come tradizionalmente
inteso (il cui ambito resta esclusivamente quello proprio della mera
sofferenza psichica e del patema d’animo) nonché dei pregiudizi,
diversi ed ulteriori, purché costituenti conseguenza della lesione di
un interesse costituzionalmente protetto. Ne deriva che, nella
liquidazione equitativa dei pregiudizi ulteriori, il giudice, in
relazione alla menzionata funzione unitaria del risarcimento del danno
alla persona, non può non tenere conto di quanto già eventualmente
riconosciuto a titolo di danno morale soggettivo, pure esso
risarcibile, quando vi sia la lesione di un tale tipo di interesse,
ancorché il fatto non sia configurabile come reato. Infine il
riconoscimento dei “diritti della famiglia” (art. 29, comma 1, cost.)
va inteso non già, restrittivamente, come tutela delle
estrinsecazioni della persona nell’ambito esclusivo di quel nucleo,
con una proiezione di carattere meramente interno, ma nel più ampio
senso di modalità di realizzazione della vita stessa dell’individuo
alla stregua dei valori e dei sentimenti che il rapporto personale
ispira, generando bensì bisogni e doveri, ma dando anche luogo a
gratificazioni, supporti, affrancazioni e significati. Allorché il
fatto lesivo abbia profondamente alterato quel complessivo assetto,
provocando una rimarchevole dilatazione dei bisogni e dei doveri ed
una determinante riduzione, se non annullamento, delle positività che
dal rapporto parentale derivano, il danno non patrimoniale consistente
nello sconvolgimento delle abitudini di vita del genitore in relazione
all’esigenza di provvedere perennemente ai (niente affatto ordinari)
bisogni del figlio, sopravvissuto a lesioni seriamente invalidanti,
deve senz’altro trovare ristoro nell’ambito della tutela ulteriore
apprestata dall’art. 2059 c.c. in caso di lesione di un interesse
della persona costituzionalmente protetto.

Legge regionale 14 febbraio 2005, n.8

Legge regionale 14 febbraio 2005, n. 8: “Disposizioni per la tutela dell persone ristrette negli Istituti Penitenziari della Regione Lombardia”. (da “Bollettino Ufficiale della Regione Lomabrdia” n. 7 del 18 febbraio 2005, Supplemento ordinario n. 1) ARTICOLO 1 (Finalità) 1. La Regione concorre a tutelare, di intesa con il provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria e il […]