Accordo 04 marzo 2015
[Si ringrazia per la segnalazione del documento Stella Coglievina,
Università degli Studi dell'Insubria]
Osservatorio delle Libertà ed Istituzioni Religiose
[Si ringrazia per la segnalazione del documento Stella Coglievina,
Università degli Studi dell'Insubria]
Conventione inter Sanctam Sedem et Rempublicam Promunturii Viridis
rata habita, die III mensis Aprilis anno MMXIV ratihabitionis
instrumenta accepta et reddita mutuo fuerunt in Civitate Vaticana. Ex
die III mensis Maii anno MMXIV Conventio vigere coepit ad normam
articuli XXX eiusdem Pactionis
[Fonte: AAS, 6 (2014), pp.
472-492]
Il 28 marzo 2014 è stato pubblicato il testo delle
"Linee guida per i casi di abuso sessuale nei confronti di
minori da parte di chierici", predisposte e approvate sulla
base delle indicazioni della Congregazione per la Dottrina della Fede.
Con lettera circolare del maggio 2011 la Congregazione per la
Dottrina della Fede ha fornito alcune indicazioni per i casi di abusi
sessuali perpetrati da chierici ai danni di minori e ha invitato le
Conferenze episcopali a predisporre su questa base, entro maggio 2012,
delle proprie «linee guida». Facendo seguito a tali
indicazioni è stato predisposto un testo di Linee guida della
CEI, la cui prima bozza è stata presentata e discussa nel corso
del Consiglio Permanente di settembre 2011; successivamente, tenuto
conto delle indicazioni emerse nel dibattito, è stato preparato
il testo
delle Linee guida che ha ricevuto l’approvazione del
Consiglio Episcopale Permanente della CEI nella sessione di gennaio
2012 e dell’Assemblea Generale nel maggio 2012. Questo testo
è stato quindi trasmesso alla Congregazione per la Dottrina
della Fede con lettera del 27 maggio 2012. Con successiva
comunicazione del 7 maggio 2013, la stessa Congregazione trasmetteva
alla Conferenza episcopale italiana alcune osservazioni e suggerimenti
circa il testo delle Linee guida predisposto dalla Conferenza.
Recependo tali indicazioni e suggerimenti, la Conferenza Episcopale
Italiana ha provveduto a rivedere le disposizioni del testo originario
ed a riformulare i periodi segnalati così come richiesto. Il
testo così rivisto è stato presentato al Consiglio
permanente della CEI del gennaio 2014 e quindi trasmesso alla
Congregazione con comunicazione del 13 febbraio 2014 [fonte:
chiesacattolica.it].
COMMUNIQUÉ DE PRESS [www. www.conseil-constitutionnel.fr]:
Le Conseil constitutionnel a été saisi le 19 décembre 2012 par le
Conseil d’État dans les conditions prévues à l’article 61-1 de
la Constitution, d’une question prioritaire de constitutionnalité
posée par l’association pour la promotion et l’expansion de la
laïcité. Cette question était relative à la conformité aux droits
et libertés que la Constitution garantit de l’article VII des
articles organiques des cultes protestants de la loi du 18 germinal an
X relative à l’organisation des culte. Aux termes des dispositions
contestées, il est pourvu, dans les départements du Bas-Rhin, du
Haut-Rhin et de la Moselle, au traitement des pasteurs des églises
consistoriales. Ces dispositions ont été maintenues en vigueur par
la loi du 1er juin 1924 puis par l’ordonnance du 15 septembre 1944.
La loi du 9 décembre 1905 concernant la séparation des églises et
de l’État n’a pas été rendue applicable dans ces trois
départements.Les requérants soutenaient que les dispositions
contestées méconnaissaient le principe constitutionnel de laïcité.
Le Conseil constitutionnel a rappelé qu’aux termes des trois
premières phrases du premier alinéa de l’article 1er de la
Constitution : «La France est une République indivisible, laïque,
démocratique et sociale. Elle assure l’égalité devant la loi de
tous les citoyens sans distinction d’origine, de race ou de
religion. Elle respecte toutes les croyances ». Le principe de
laïcité figure au nombre des droits et libertés que la Constitution
garantit. Il en résulte la neutralité de l’État. Il en résulte
également que la République ne reconnaît aucun culte. Le principe
de laïcité impose notamment le respect de toutes les croyances,
l’égalité de tous les citoyens devant la loi sans distinction de
religion et que la République garantisse le libre exercice des
cultes. Il implique que celle-ci ne salarie aucun culte. Toutefois, le
Conseil constitutionnel a relevé qu’il ressort tant des travaux
préparatoires du projet de Constitution du 27 octobre 1946 relatifs
à son article 1er ainsi que de ceux du projet de la Constitution du 4
octobre 1958 qui a repris la même disposition, qu’en proclamant que
la France est une « République Laïque », la Constitution n’a pas
pour autant entendu remettre en cause les dispositions législatives
ou règlementaires particulières applicables dans plusieurs parties
du territoire de la République lors de l’entrée en vigueur de la
Constitution et relatives à l’organisation de certains cultes et,
notamment, à la rémunération de ministres du culte. Le Conseil
constitutionnel en a déduit que le grief tiré de ce que l’article
VII des articles organiques des cultes protestants de la loi du 18
germinal an X relative à l’organisation des cultes serait contraire
au principe de laïcité doit être écarté. Il a jugé les
dispositions contestées conformes à la Constitution. (La Redazione
di OLIR.it ringrazia per la segnalazione del documento Daniele
Ferrari, Università degli Studi di Genova).
Decreto ministeriale 11 dicembre 2012: "Adeguamento del contributo individuale dovuto dagli iscritti al Fondo di previdenza del clero e dei ministri di culto delle confessioni religiose diverse dalla cattolica, relativo all'anno 2011". [in Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 8 del 10 gennaio 2013] IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto […]
Legge 31 dicembre 2012, n. 246: "Norme per la regolazione dei rapporti tra lo Stato e l'Unione Induista Italiana, Sanatana Dharma Samgha, in attuazione dell'articolo 8, terzo comma, della Costituzione". (in "Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana" n. 14 del 17 gennaio 2013) [in vigore dal 1° febbraio 2013] Art. 1 – Rapporti tra lo Stato […]
Legge 31 dicembre 2012, n. 245: "Norme per la regolazione dei rapporti tra lo Stato e l'Unione Buddhista Italiana, in attuazione dell'articolo 8, terzo comma, della Costituzione". (in "Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 14 del 17 gennaio 2013) [in vigore dal 1° febbraio 2013] Art. 1 – Rapporti tra lo Stato e l'Unione Buddhista […]