Matrimonio
Sentenza 18 gennaio 2017
Sentenza 15 giugno 2017, n.14878
Ordinanza 01 marzo 2017, n.5250
"(…) la convivenza triennale come coniugi, quale situazione
giuridica di ordine pubblico ostativa alla delibazione della sentenza
canonica di nullità del matrimonio, è oggetto di
un’eccezione in senso stretto, non rilevabile d’ufficio,
né opponibile dal coniuge, essendo caratterizzata da una
complessità fattuale strettamente connessa all’esercizio
di diritti, adempimento di doveri e assunzione di
responsabilità di natura personalissima".
(Fonte: www.renatodisa.com)
Decreto ministeriale 27 febbraio 2017
Le formule per la redazione degli atti dello stato civile. In G.U. il
comunicato ufficiale dell’avvenuta pubblicazione del d.m. 27
febbraio 2017 con cui il Ministero dell’Interno ha dato
attuazione all’art. 4 d.lgs. n. 5/2017 relativamente alle
modifiche necessarie per il coordinamento al d.m. 27 febbraio 2001. In
particolare, tali modifiche concernono la tenuta dei registi delle
unioni civili e le formule per la redazione degli atti dello stato
civile.
Fino alla data in cui diverrà operativo
l’archivio nazionale informatizzato ex art. 10 d.l. n. 78/2015
si utilizzeranno i registi di unioni civili di cui all’art. 14
r.d. n. 1238/1939, come previsto per gli altri registri dello stato
civile.
Per quanto riguarda, poi, il formato dei registri,
l’indice annuale, la carta e l’ordine dei fogli,
nonché ogni altra caratteristica tecnica inerente la stampa, la
scritturazione, la conservazione e la redazione degli atti si
applicano le disposizioni vigenti per gli altri registri dello stato
civili, in quanto compatibili.
(Fonte:
www.dirittoegiustizia.it)
Sentenza 24 gennaio 2017, n.25358/12
In the case of Paradiso and Campanelli v. Italy the Court held that
there had been no violation of the Convention (art. 8). The case
concerned the placement in social-service care of a nine-month-old
child who had been born in Russia following a gestational surrogacy
contract entered into by a couple; it subsequently transpired that the
couple had no biological relationship with the child. [fonte:
http://www.echr.coe.int/] In OLIR.it cfr. Corte Europea dei diritti
dell'uomo, sentenza
27 gennaio 2015.
Ordinanza 19 luglio 2016
Il mutamento di fede religiosa da parte di uno dei coniugi e la
conseguente partecipazione dello stesso alle pratiche collettive del
nuovo culto, configurandosi come esercizio dei diritti garantiti
dall’articolo 19 Cost., non possono rappresentare, in quanto
tali, ragioni sufficienti a giustificare la pronuncia di addebito
della separazione, a meno che l’adesione al nuovo credo
religioso non si traduca in comportamenti incompatibili con i
concorrenti doveri di coniuge e di genitore previsti dagli articoli
143 e 147 cod. civ., in tal modo determinando una situazione di
improseguibilita’ della convivenza o di grave pregiudizio per
l’interesse della prole (cfr. Cass., Sez. 1, 6 agosto 2004, n
15241; 6 dicembre 1989, n. 5397; 23 agosto 1985, n. 4498).
Sentenza 03 maggio 2016
Riconoscere che la coppia, già unita in matrimonio, possa
scegliere di mantenere il vincolo già in essere, anche nel
caso in cui sia stato emesso provvedimento di rettificazione del sesso
da maschile a femminile di uno dei coniugi, significa riconoscere
il diritto alla conservazione della preesistente dimensione
relazionale, quando essa assuma i caratteri della stabilità
e continuità propri del vincolo coniugale.
Sentenza 18 marzo 2016, n.3521
Laddove sussista conflitto dei genitori separati, sulla frequenza dei
figli tra scuola privata e scuola pubblica, se non esista, o non
persista, un’intesa tra i genitori a favore di qualsivoglia
istituto scolastico privato e non emergano evidenti controindicazioni
all’interesse del minore (in particolare riconducibili a sue
insite difficoltà di apprendimento, a particolari
fragilità di inserimento nel contesto dei coetanei, a esigenze
di coltivare studi in sintonia con la dotazione culturale o
l’estrazione nazionale dei genitori ecc.), la decisione
dell’Ufficio giudiziario – in sé sostitutiva di
quella della coppia genitoriale – non può che essere a
favore dell’istruzione pubblica, secondo i canoni
dall’ordinamento riconosciuti come idonei allo sviluppo
culturale di qualsiasi soggetto minore residente sul
territorio. Si è in particolare osservato (v. Tribunale
Milano, sez. IX, decreto 4 febbraio 2015, Pres., est. Gloria Servetti)
che, nell’ipotesi di conflitto tra i genitori in ordine
all’iscrizione dei minori a scuola, «preferenza e
prevalenza va data alle istituzione scolastiche pubbliche
poiché espressione primaria e diretta del sistema nazionale di
istruzione nonché esplicazione principale del diritto
costituzionale ex art. 33 comma II cost. Le altre istituzioni
scolastiche (paritarie, private in generale), pertanto, possono
incontrare il favore del giudice, nella risoluzione del conflitto,
solo là dove emergano elementi precisi e di dettaglio per
accertare un concreto interesse effettivo dei figli a frequentare una
scuola diversa da quella pubblica.