Osservatorio delle libertà ed istituzioni religiose

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Osservatorio delle Libertà ed Istituzioni Religiose

Sentenza 11 dicembre 2013, n.77

The question was whether the Appellants’ church was a
“place of meeting for religious worship”. “Religious
worship” includes “religious services”. Since the
Church of Scientology held religious services, it follows that its
church is a “place of meeting for religious worship”, and
the Registrar General is ordered to record it as such.
[www.supremecourt.gov.uk – press summary]

Sentenza 08 novembre 2013, n.2485

Nel caso in esame un Comune lombardo ha negato la possibilità
di destinare una porzione del proprio territorio ad attrezzature
religiose per il culto islamico evidenziando, da un lato, il forte
impatto sociale che tale destinazione avrebbe provocato e,
dall'altro, la mancata stipulazione, da parte dell’ente
richiedente, della convenzione prevista dall’art. 70, comma
secondo, della l.r. Lombardia n. 12 del 2005. Il ricorso presentato
dalla associazione culturale islamica ricorrente è stato
accolto in base a due ordini di motivazioni. In primo luogo, il
Giudice adito ha rilevato che la normativa regionale non subordina la
possibilità di destinare aree per attrezzature religiose al
gradimento o alla condizione della “tolleranza sociale” da
parte della maggioranza della popolazione residente. Per quanto
riguarda invece la mancata stipula della convezione sopra citata, la
Corte ha ritenuto che parte ricorrente abbia adeguatamente dimostrato
che ciò sia dipeso dal fatto che la bozza, presentata dal
Comune, riguardasse aspetti non rilevanti ai fini urbanistici ed
edilizi ma incidenti sulle pratiche del culto o su aspetti
organizzativi dell’ente.

Risoluzione 30 ottobre 2013, n.277

Risoluzione 30 ottobre 2013, n. 277: "Recognizing the religious and historical significance of the festival of Diwali". 113TH CONGRESS 1ST SESSION S. RES. 277 Recognizing the religious and historical significance of the festival of Diwali IN THE SENATE OF THE UNITED STATES OCTOBER 30, 2013 Mr. WARNER (for himself, Mr. CORNYN, Mr. MENENDEZ, and Mr. […]

Risoluzione 10 ottobre 2013

Risoluzione del Parlamento europeo del 10 ottobre 2013 sui recenti casi di violenze e persecuzioni contro cristiani, in particolare a Maalula (Siria) e Peshawar (Pakistan), nonché sul caso del pastore Saeed Abedini (Iran), 10 ottobre 2013. [fonte: http://www.europarl.europa.eu] Il Parlamento europeo , – viste le sue risoluzioni del 15 novembre 2007 su gravi episodi che […]

Risoluzione 22 ottobre 2013

Risoluzione del Parlamento europeo del 22 ottobre 2013 sulla situazione dei diritti umani nella regione del Sahel, 22 ottobre 2013. [fonte: http://www.europarl.europa.eu] Il Parlamento europeo, – visti le convenzioni e i trattati principali delle Nazioni Unite e africani in materia di diritti umani, tra cui la Carta africana dei diritti dell'uomo e dei popoli, – […]

Sentenza 07 ottobre 2013, n.41474

La semplice comunicazione al detenuto, da parte del magistrato di
sorveglianza, all’esito di procedura informale, della relazione
dell’amministrazione penitenziaria in merito alla non inclusione di
maestri buddisti Zen nel novero dei ministri di culto abilitati
all’ingresso nelle strutture penitenziarie, si configura come un
mancato rispondere con motivazione specifica al reclamo del detenuto,
nel senso che la comunicazione in questione non può costituire valida
risposta sia sul piano procedimentale sia sul piano del contenuto.
Infatti, se implicitamente o esplicitamente, una domanda afferma di
denunciare una violazione di un diritto (nel caso in esame: la
libertà di culto), il fondamento di quella domanda è quel diritto e
la procedura giurisdizionale risulta doverosa (Nel caso di specie, il
provvedimento impugnato, sostanziatosi nella comunicazione al
ricorrente della relazione dell’amministrazione penitenziaria veniva
annullata senza rinvio, con trasmissione degli atti al Magistrato di
sorveglianza nelle forme di cui all’art. 14 ter Ord. Pen.).

Sentenza 16 settembre 2013

E’ consentito indossare il velo integrale (niqab) durante un
procedimento giudiziario, a condizione, in primo luogo, di farsi
identificare e, in secondo luogo, di rimuoverlo durante la
deposizione. La richiesta da parte della Corte di rimuovere il velo
potrà tener conto delle circostanze della specie e, in ciascun caso,
considerare la possibilità di predisporre degli “aggiustamenti”: ad
esempio, si possono predisporre degli strumenti (schermi, collegamenti
live) per evitare al soggetto di mostrarsi a viso scoperto
direttamente in pubblico; allo stesso modo, per quanto riguarda
l’identificazione, la donna può richiedere che questa sia effettuata
da un funzionario di sesso femminile. Data la mancanza (sottolineata
dal giudice), di una norma che regoli la questione, si afferma da un
lato la necessità di adottare, in ogni singolo caso, la soluzione che
sia il meno restrittiva possibile della libertà religiosa; dall’altro
si stabilisce una sorta di regola generale, in base alla quale la
donna è libera di portare il niqab durante lo svolgimento del
processo, ma deve rimuoverlo durante la deposizione. (Stella
Coglievina)

Sentenza 04 gennaio 2013, n.21

TAR Lombardia. Sezione II, sentenza 4 gennaio 2013, n. 4: "Cambiamento di destinazione d'so. Edilizia di culto". Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia (Sezione Seconda)   ha pronunciato la presente   SENTENZA   sul ricorso numero di registro generale 2261 del 2009, proposto da: – U.C.I.V. – Unione Comunità Islamica Valtellinese, rappresentata e difesa […]