Osservatorio delle libertà ed istituzioni religiose

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Osservatorio delle Libertà ed Istituzioni Religiose

Circolare ministeriale 24 novembre 2004, n.6

Circolare ministeriale 24 novembre 2004, n.6: “Premi per l’attività di promozione del libro e della lettura, edizione 2005”. (da “Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana” n. 37 del 15 febbraio 2005) Premi per l’attivita’ di promozione del libro e della lettura da erogare a istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi senza scopo di lucro. La presente […]

Regolamento 01 settembre 2004

Consiglio Episcopale Permante. “Regolamento del Comitato per gli studi superiori di Teologia e di Religione cattolica”, 1 settembre 2004. (Omissis) ART. 1 È costituito presso la Segreteria Generale della Conferenza Episcopale Italiana, a norma degli artt. 29, § 3 e 23, lett. t) dello statuto della CEI, il “Comitato per gli studi superiori di Teologia […]

Sentenza 10 marzo 1994

Le norme del Reale Decreto n. 1700/1991 sono illegittime laddove,
nell’attuazione del principio secondo cui l’insegnamento della
religione cattolica deve essere obbligatoriamente organizzato nelle
scuole superiori pur rimanendo facoltativo per gli studenti, lascino
indefinito il contenuto delle materie alternative. Invero, la mancata
individuazione degli insegnamenti opzionali viola il principio
costituzionale del diritto alla certezza giuridica, nella concreta
accezione di certezza della norma, al fine di una scelta cosciente dei
destinatari del servizio; viola altresì l’Accordo tra lo Stato
Spagnolo e la Santa Sede del 1979 nonché la Disposizione Addizionale
Seconda della Legge Organica n. 1/1990, che istituisce l’obbligo per
gli istituti di istruzione secondaria (BUP) di includere nei programmi
di studio l’insegnamento della religione cattolica “in condizioni
equiparabili alle altre discipline fondamentali”. Per quest’ultimo
motivo, qualora le materie alternative si risolvano in un
approfondimento delle materie comuni, costituirebbero un vantaggio
educativo, oltre ad incidere indirettamente sulla valutazione di esse,
per quegli studenti che le abbiano scelte preferendole
all’insegnamento della religione cattolica, con violazione del
principio costituzionale di uguaglianza.