Osservatorio delle libertà ed istituzioni religiose

Olir

Osservatorio delle Libertà ed Istituzioni Religiose

Legge 20 luglio 2004

Belgio. Loi portant création d’une Commission chargée du renouvellement des organes du culte musulman, 20 luglio 2004. ALBERT II, Roi des Belges, A tous, présents et à venir, Salut. Les Chambres ont adopté et Nous sanctionnons ce qui suit : Article 1er. La présente loi règle une matière visée à l’article 78 de la Constitution. […]

Sentenza 16 marzo 2005, n.10450

La valutazione dei gravi indizi di colpevolezza – ai fini
dell’emissione delle ordinanze di custodia cautelare – deve avvenire
in modo complessivo, attraverso un apprezzamento unitario dei singoli
elementi probatori, posto che questi ultimi, se esaminati
singolarmente, possono risultare suscettibili di significati neutri,
ambigui o apparentemente contraddittori; detti elementi, invece, dopo
essere stati sottoposti a verifica singola, vanno inseriti in una
composizione organica dell’intero materiale acquisito e collegati
tra loro in una visione necessariamente unitaria (Nel caso di specie,
nel valutare la condotta di soggetti indagati per il reato di
associazione con finalità di terrorismo in Italia, ma facenti parti
di organizzazioni operanti anche in altri Paesi, la Corte ha ritenuto
che l’attività svolta sul territorio italiano debba essere valutata
inserendola nel quadro complessivo delle azioni svolte sul piano
internazionale)

Protocollo di intesa 26 gennaio 2005, n.33

Azienda Ospedaliera-Universitaria Careggi. Provvedimento del Direttore Generale 26 gennaio 2005, n. 33: “Umanizzazione del percorso clinico. Approvazione del Protocollo d’intesa con la Comunità Islamica per l’assistenza religiosa di pazienti di A.O.U.C”. AZIENDA OSPEDALIERA CAREGGIPROVVEDIMENTO DEL DIRETTORE GENERALE N. 33 del 26 gennaio 2005 Oggetto: UMANIZZAZIONE DEL PERCORSO CLINICO. APPROVAZIONE DEL PROTOCOLLO D’INTESA CON LA COMUNITA’ […]

Ordinanza ministeriale 02 gennaio 1994

Ministerio de Economía y Hacienda. Ordinanza 2 febbraio 1994. ORDEN DE 2 DE FEBRERO DE 1994, POR LA QUE SE ACLARA EL ALCANCE DE LA EXENCION CONCEDIDA EN EL IMPUESTO SOBRE BIENES INMUEBLES POR EL ARTICULO 11.3,A), DE LOS ACUERDOS DE COOPERACION DEL ESTADO CON LA FEDERACION DE ENTIDADES RELIGOSAS EVANGELICAS DE ESPAÑA, LA FEDERACION […]

Sentenza 02 marzo 2005

Sentenza 2 marzo 2005: “Inghilterra: libertà religiosa e riconoscimento del diritto di indossare la jilbab a scuola”. IN THE SUPREME COURT OF JUDICATURECOURT OF APPEAL (CIVIL DIVISION)ON APPEAL FROM THE ADMINISTRATIVE COURTBENNETT J Before : LORD JUSTICE BROOKEVice-President of the Court of Appeal (Civil Division)LORD JUSTICE MUMMERYandLORD JUSTICE SCOTT BAKER Between : The Queen on […]

Legge federale 26 settembre 1997

Legge federale Della libertà di coscienza e delle associazioni religiose, 26 settembre 1997, così come emendata dalle leggi 26 marzo 2000, 21 marzo 2002 e 25 luglio 2002. (traduzione a cura di Giovanni Codevilla) L’Assemblea Federale della Federazione Russa, confermando il diritto di ciascuno alla libertà di coscienza ed alla libertà di professione religiosa ed […]

Sentenza 07 novembre 2003

In tema di reati contro la famiglia, allorché le parti provengono per
nazionalità e quindi cultura, religione e formazione, da contesti
istituzionali e sociali del tutto diversi da quelli dello Stato
ospite, alla cui giurisdizione sono sottoposti, è opportuno che il
giudice, per la completezza della conoscenza degli elementi oggettivi
e soggettivi che sono alla base della sua decisione, si interroghi
sull’influenza che quei dati originari possano avere avuto sul fatto
commesso in Italia. In particolare, il diritto di famiglia marocchino
prevede che il matrimonio – secondo quanto stabilito dalla religione
islamica – possa essere sciolto in due modi: tramite il ripudio
(c.d. talaq) o il divorzio; mentre il divorzio è un diritto che
spetta alla donna, ma che è dalla legge circoscritto a soli cinque
gravi casi, per contro, il talaq consente al marito di ripudiare la
moglie senza necessità di addurre alcun motivo a sostegno di tale
pretesa. Tuttavia, considerato che lo scioglimento del matrimonio
concerne i rapporti tra i coniugi e non determina in alcun modo la
cessazione dei doveri di assistenza dei genitori nei confronti dei
figli, nel caso di specie, posto che l’imputato aveva avuto concreta
esperienza del fatto che, per le leggi dello Stato ospite, in quanto
padre era titolare del diritto/dovere di provvedere a fornire al
figlio minore i necessari mezzi di sussistenza (secondo quanto
disposto, al riguardo, dal Tribunale dei minorenni) e che lo stesso
era conscio, per propria cultura e religione (e dunque diritto) di
origine, di dovere provvedere al figlio fino all’età puberale, non
emergono elementi di meritevolezza tali da fondare la legittimità
della concessione delle attenuanti generiche ed il connesso effetto
premiale proprio della riduzione fino ad un terzo della pena da
applicarsi.