Osservatorio delle libertà ed istituzioni religiose

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Osservatorio delle Libertà ed Istituzioni Religiose

Parere 13 novembre 2012, n.4802

Consiglio di Stato. Parere 8-13 novembre 2012, n. 4802: "Ministero dell'economia e delle finanze. Schema di decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, recante regolamento da adottare ai sensi dell’art. 91-bis, comma 3, del d.L. 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla l. 24 marzo 2012, n. 27 e integrato dall’art. 9, comma […]

Sentenza 25 ottobre 2010, n.7050

L’art. 52, comma 3 bis, della legge regionale Lombardia n.
12/2005 (il quale stabilisce che “I mutamenti di destinazione
d’uso di immobili, anche non comportanti la realizzazione di
opere edilizie, finalizzati alla creazione di luoghi di culto e luoghi
destinati a centri sociali, sono assoggettati a permesso di
costruire”), per la sua collocazione e la sua ratio è
palesemente volto al controllo di mutamenti di destinazione
d’uso suscettibili, per l’afflusso di persone o di utenti,
di creare centri di aggregazione (chiese, moschee, centri sociali,
ecc.) aventi come destinazione principale o esclusiva
l’esercizio del culto religioso o altre attività con
riflessi di rilevante impatto urbanistico, che richiedono la verifica
delle dotazioni di attrezzature pubbliche rapportate a dette
destinazioni.
La norma non pare quindi applicabile nel caso in
cui l’immobile venga utilizzato da un’associazione
culturale in cui il fine religioso rivesta carattere di
accessorietà e di marginalità nel contesto degli scopi
statutari. Del pari insufficiente è la circostanza che nella
sede dell’associazione sia stata occasionalmente riscontrata la
presenza di persone di religione islamica ovvero di persone raccolta
in preghiera, non potendosi qualificare, ai predetti fini,
“luogo di culto” un centro culturale o altro luogo di
riunione nel quale si svolgano, privatamente e saltuariamente,
preghiere religiose, tanto più ove si consideri che non rileva
di norma ai fini urbanistici l’uso di fatto dell’immobile
in relazione alle molteplici attività umane che il titolare
è libero di esplicare.

Accordo 03 dicembre 2007

Accordo fra la Repubblica di Albania e la Santa Sede su alcune questioni economiche e tributarie, 3 dicembre 2007. La Repubblica di Albania e la Santa Sede nella comune volontà di rafforzare i rapporti reciproci, richiamandosi ai principi internazionalmente riconosciuti della libertà di coscienza e di religione, considerando l’importante contributo sociale, morale e storico della […]

Decreto Presidente Repubblica 08 dicembre 2007, n.276

Decreto del Presidente della Repubblica 8 dicembre 2007, n. 276: “Regolamento concernente i criteri e le modalità per l’affidamento in locazione ad uso abitativo dei beni immobili appartenenti al Fondo edifici di culto”. (da “Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana” n. 45 del 22 febbraio 2008) Articolo 1. Procedure per la scelta del contraente 1. Fatto […]

Sentenza 23 novembre 2006

L’art. 31 del D.P.R. n. 380 del 2001, recante il Testo Unico delle
disposizioni normative e regolamentari in materia edilizia prevede –
all’art. 31, comma 2 – che “Il dirigente o il responsabile del
competente ufficio comunale, accertata l’esecuzione di interventi in
assenza di permesso, in totale difformità del medesimo, … ingiunge
al proprietario ed al responsabile dell’abuso la rimozione o la
demolizione”. Pertanto, se non può sostenersi che il proprietario
sia, in ogni caso, chiamato a rispondere degli abusi edilizi commessi
da terzi su immobili di sua proprietà, dall’altro la sua
“estraneità” non vale, di per se sola ad esonerarlo da qualsiasi
responsabilità, risultando la prova libertoria da fornirsi al
riguardo particolarmente difficile. Non basta infatti che quest’ultimo
dimostri di essere rimasto estraneo alle operazioni materiali ed,
ancor prima, di non aver commissionato l’opera, dovendo invece
dimostrare di essersi attivato con tutti i mezzi previsti
dall’ordinamento per impedire l’abuso potendo, in caso di mera
tolleranza, ipotizzarsi un suo coinvolgimento, quantomeno a titolo di
responsabilità morale (nel caso di specie, una arciconfraternita
veniva condannata a provvedere alla demolizione delle opere
abusivamente realizzate su un bene immobile di sua proprietà da altro
soggetto comproprietario)

Sentenza 28 marzo 2006, n.3246

Vi è ragione di ritenere fondato il ricorso che denuncia
l’illegittimità del provvedimento di diniego di autorizzazione
edilizia, richiesta per un intervento di restauro e risanamento
conservativo, nella parte in cui ha respinto l’istanza di restauro e
risanamento conservativo di tutto un complesso immobiliare (nel caso
di specie, ex conventuale) per la mancata documentazione dei titoli
legittimanti i volumi abusivi, senza distinguere tra la parte
dell’edificio originaria e quella abusivamente realizzata, pur
potendo disporre degli elementi istruttori per operare una siffatta
verifica.

Legge 02 aprile 2001, n.136

Legge 2 aprile 2001, n. 136: “Disposizioni in materia di sviluppo, valorizzazione ed utilizzo del patrimonio immobiliare dello Stato, nonchè altre disposizioni in materia di immobili pubblici”. (da «Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana» n. 92 del 20 aprile 2001) […] Art. 2. (Disposizioni in materia di beni immobili concessi in uso a università statali, di […]

Sentenza 03 febbraio 2006, n.2412

L’art. 33, comma 10, della Legge 23 dicembre 2000, n. 38, come
modificato dall’art. 2, comma 5, L. 2 aprile 2001, n. 136, stabilisce
che «sono esenti dall’imposta di cui all’articolo 3 del D.P.R. 26
settembre 1972, n. 643, con effetto dalla data della sua entrata in
vigore, gli immobili appartenenti agli enti rappresentativi delle
confessioni religiose aventi personalità giuridica, nonché agli enti
religiosi riconosciuti in base alle leggi attuative delle intese
stipulate dallo Stato ai sensi dell’articolo 8 della Costituzione. Non
si fa comunque luogo a rimborsi di versamenti già effettuati».
Pertanto, tenuto conto della chiara applicazione retroattiva della
norma citata per espressa scelta del legislatore e della circostanza
che la Comunità Ebraica di Roma costituisce un ente religioso
riconosciuto in base all’art. 18, comma 3, della legge n. 101/1989,
deve ritenersi che spetti a quest’ultima l’esenzione dall’INVIM
periodica (e quindi anche dal l’INVIM straordinaria, la quale, per
esplicita disposizione dell’art. 1, comma 2, non 6 dovuta dai soggetti
esenti dall’INVIM periodica) a far tempo dall’entrata in vigore del
D.P.R. n. 643/1972.

Decreto legge 17 agosto 2005, n.163

Decreto legge 17 agosto 2005, n.163: “Disposizioni urgenti in materia di infrastrutture”. (da “Gazzetta Ufficiale” n. 191 del 18 Agosto 2005) (omissis) Art. 6. Esenzione dall’ICI per particolari immobili 1. L’esenzione prevista dall’articolo 7, comma 1, lettera i), del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 504, e successive modificazioni, si intende applicabile anche nei casi […]