Osservatorio delle libertà ed istituzioni religiose

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Osservatorio delle Libertà ed Istituzioni Religiose

Sentenza 27 luglio 1992, n.368

Il limite stabilito dall’art. 21 Cost. al diritto di libera
manifestazione del pensiero, non può essere interpretato nel senso di
estendere la protezione del “buon costume” anche a condotte prive di
offensività sociale rispetto ai valori costituzionalmente tutelati
con il “buon costume” stesso. In particolare la contrarietà al
sentimento del pudore non dipende dall’oscenità di atti o di oggetti
in sè considerata, ma dall’offesa che può derivarne al pudore
sessuale, considerato il contesto e le modalità in cui quegli atti e
quegli oggetti sono compiuti o esposti: sicchè non può riconoscersi
tale capacità offensiva ad atti o ad oggetti che, pur avendo in sè
un significato osceno, si esauriscono nella sfera privata o possano
essere conosciuti solo da chi ne faccia richiesta. Non è fondata,
pertanto, la questione di legittimità costituzionale dell’art. 528
c.p., che punisce la detenzione di materiale pornografico allo scopo
di farne commercio.

Sentenza 19 febbraio 1965, n.9

Il concetto di buon costume, che compare nell’art. 21 della
Costituzione, risulta da un insieme di precetti che impongono un
determinato comportamento nella vita sociale di relazione, la
inosservanza dei quali comporta in particolare la violazione del
pudore sessuale, della dignità personale che con esso si congiunge, e
del sentimento morale dei giovani.

Decisione 08 ottobre 2004, n.269077,269704

Conseil d’Etat. Section du contentieux N°269077,269704. Séance du 29 septembre 2004. Lecture du 8 octobre 2004. Vu 1°), sous le n° 269077, la requête, enregistrée le 24 juin 2004 au secrétariat du contentieux du Conseil d’Etat, présentée par l’UNION FRANCAISE POUR LA COHESION NATIONALE demandant au Conseil d’Etat d’annuler la circulaire du ministre de l’éducation […]