Osservatorio delle libertà ed istituzioni religiose

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Osservatorio delle Libertà ed Istituzioni Religiose

Regolamento 26 giugno 2003, n.1661

Regolamento 26 giugno 2003, No. 1661, “The Employment Equality (Sexual Orientation) Regulations 2003”. (omissis) 7. Exception for genuine occupational requirement etc (1) In relation to discrimination falling within regulation 3 (discrimination on grounds of sexual orientation) – (a) regulation 6(1)(a) or (c) does not apply to any employment; (b) regulation 6(2)(b) or (c) does not […]

Regolamento 17 aprile 2007, n.1263

Regolamento attuativo dell’Equality Act 2006
[https://www.olir.it/ricerca/index.php?Form_Document=3547] in materia
di discriminazione fondata sull’orientamento sessuale. Le
organizzazioni di tendenza a carattere religioso, le agenzie per le
adozioni e le “charities” possono, in determinate circostanze, agire
in deroga al divieto di discriminazione.

Sentenza 26 aprile 2004

Regno Unito. High Court of Justice, Queens Bench Division, Administrative Court. Judgment 26 april 2004. (Case Nos: CO/ 4672/2003; CO/4670/2003; CO/4880/2003; CO/4943/2003; CO/4908/2003; CO/4895/2003) Judgement between The Queen on the application of (1) Amicus – MSF Section, (2) National Association of Teachers in Further and Higher Education, (3) UNISON (4) NASUWT (5) Public & Commercial […]

Sentenza 24 maggio 2006, n.05-1222

Il “Title VII of the Civil Rights Act of 1964” vieta la
discriminazione – specie nell’ambito del lavoro – ma introduce
eccezioni per le chiese ed organizzazioni confessionali, che possono
selezionare il personale in base alla religione o credenza. Questa
deroga permette alle chiese di mettere in atto trattamenti
differenziati fondati sulla religione; tuttavia resta valido anche per
le organizzazioni di tendenza il divieto di discriminazione fondata su
altri fattori. Nel caso di specie, quindi, è ammissibile una causa
sollevata contro una università cattolica per il licenziamento di una
“chaplain” universitaria di sesso femminile. Il licenziamento
sarebbe, infatti, motivato dal sesso della dipendente e non da ragioni
connesse alla religione ed alla dottrina seguita dall’università.
Inoltre la Corte si ritiene competente a giudicare di questo caso,
poiché non riguarda questioni dottrinali o di organizzazione interna
di una chiesa e non viola, quindi, il principio di laicità nè la
Establishment Clause (che esclude la giurisdizione del giudice civile
su questioni di diritto interno delle confessioni religiose).