Osservatorio delle libertà ed istituzioni religiose

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Osservatorio delle Libertà ed Istituzioni Religiose

Contratto collettivo 13 dicembre 2004

“Contratto collettivo nazionale di lavoro per i sacristi addetti al culto dipendenti di enti ecclesiastici”, 13 dicembre 2004. Art. 1 – DEFINIZIONE 1. Ai fini della presente normativa, si definisce sacrista il lavoratore in possesso di piena capacità lavorativa, che presta la sua opera nei luoghi sacri occupandosi di: preparare le sacre funzioni liturgiche e […]

Legge autonomica 03 luglio 1990, n.7

Legge autonomica 3 luglio 1990, n. 7: “Patrimonio Cultural Vasco”. (Boletín Oficial del País Vasco núm. 157 de 6 de agosto de 1990) (…) Art. 12. 1. La calificación de un bien cultural incluirá, en los términos que reglamentariamente se desarrollen, los siguientes extremos: (…) d) El régimen de protección del bien calificado, con especificación […]

Risoluzione 08 settembre 2005

Parlamento europeo. Risoluzione 8 settembre 2005: “Violazioni dei diritti umani in Cina, in particolare in materia di libertà di religione”. Il Parlamento europeo , – visto il trattato sull’Unione europea e le sue disposizioni in materia di diritti umani, – viste le sue precedenti risoluzioni sulle violazioni dei diritti umani, dei diritti delle minoranze e […]

Disegno di legge 11 luglio 2005, n.5986

Camera dei Deputati. Proposta di legge, di iniziativa del deputato Perrotta, n. 5986 dell’11 luglio 2005: “Modifica agli articoli 299 e 404 del codice penale, in materia di offesa alla bandiera o alla religione di uno Stato estero” RELAZIONE ONOREVOLI COLLEGHI ! — La presente proposta di legge apporta modifiche a due articoli del codice […]

Regio decreto 09 febbraio 1986, n.190

Regio decreto 9 febbraio 1986, n. 190: “Reglamento penitenciario”. (Omissis) Artículo 4. Derechos. 1. La actividad penitenciaria se ejercerá respetando la personalidad de los internos y los derechos e intereses legítimos de los mismos no afectados por la condena, sin que pueda prevalecer discriminación alguna por razón de raza, sexo, religión, opinión, nacionalidad o cualquier […]

Accordo 05 maggio 2005

Conveni de Col-laboració entre l’Administració de la Generalitat de Catalunya, Mitjançant el Departament de la Presidència, i el Consell Islàmic i Cultural de Catalunya, 5 maggio 2005 REUNITS D’una banda, el senyor […], secretari general del Conseller Primer de la Generalitat de Catalunya, I de l’altra, el senyor […], president, en nom i representació del […]

Accordo 15 aprile 2002

Conveni Marc de Collaboració entre la Generalitat de Catalunya, Mitjançant el Departament de la Presidència, i la Comunitat Israelita de Barcelona (CIB), 15 arile 2002. REUNITS D’una banda el senyor […] secretari general, en nom i representació del Departament de la Presidència de la Generalitat de Catalunya, en ús de les facultats previstes a l’article […]

Accordo 21 maggio 1998

Conveni Marc entre el Consell Evangèlic de Catalunya i la Generalitat de Catalunya, 21 maggio 1998. REUNITS D’una banda, el senyor Guillem Correa i Caballé, major d’edat, amb número de DNI […], en nom i representació del Consell Evangèlic de Catalunya, entitat sense afany de lucre inscrita al Registre d’Entitats Religioses amb el número 362-SG, […]

Sentenza 30 gennaio 2003, n.41

È ammissibile la richiesta di referendum popolare per l’abrogazione
dell’art. 18 commi 1, 2 e 3 l. 20 maggio 1970 n. 300, come modificato
dall’art. 1 l. 11 maggio 1990 n. 108, dell’art. 2 comma 1 l. 11 maggio
1990 n. 108, dell’art. 8 l. 15 luglio 1966 n. 604 e dell’art. 4 comma
1 l. 11 maggio 1990 n. 108, richiesta dichiarata legittima, con
ordinanza 9 dicembre 2002, dall’ufficio centrale costituito presso la
Corte di cassazione, con la denominazione identificativa
“Reintegrazione dei lavoratori illegittimamente licenziati:
abrogazione delle norme che stabiliscono limiti numerici ed esenzioni
per l’applicazione dell’art. 18 dello statuto dei lavoratori”.
Premesso che le norme oggetto del quesito referendario sono estranee
alle materie in relazione alle quali l’art. 75 comma 2 cost. preclude
il ricorso all’istituto del referendum abrogativo, la domanda posta
agli elettori è omogenea, univoca e chiara, nella sua struttura e nei
suoi effetti: essa, infatti, investe contemporaneamente la norma che
prevede la garanzia obbligatoria, avente originariamente portata
generale (art. 8 l. n. 604 del 1966), la connessa previsione che
successivamente ha delineato i limiti numerici al di sotto dei quali
si applica la medesima garanzia (art. 2 l. n. 108 del 1990) e la
speculare determinazione dei limiti dimensionali al disopra dei quali
si applica la tutela reale (art. 18 l. n. 300 del 1970), sicché essa
rende evidente la propria “ratio” unitaria – consistente nella
estensione della garanzia della reintegrazione e del risarcimento del
danno, contenuta nell’art. 18 dello statuto dei lavoratori, in modo da
comprendere in essa anche l’ambito in cui oggi vale la tutela
obbligatoria – che si estende anche alla richiesta di abrogazione
della disposizione che esclude l’applicabilità della garanzia di
stabilità reale per i dipendenti da datori di lavoro, non
imprenditori, che esercitano un’attività “di tendenza”, proponendo
così al corpo elettorale un’alternativa netta tra il mantenimento
dell’attuale disciplina, caratterizzata dalla coesistenza di due
parallele forme di tutela, quella obbligatoria e quella reale, e
l’estensione della seconda.