Osservatorio delle libertà ed istituzioni religiose

Olir

Osservatorio delle Libertà ed Istituzioni Religiose

Legge regionale 02 marzo 2005, n.8

Legge regionale 2 marzo 2005, N. 8: “Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e finanziario (collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2005 art. 3, comma 4 della legge regionale n. 8/2002)” (da: Bollettino Ufficiale 1 marzo 2005, n. 4, Supplemento Straordinario) (Omissis) ARTICOLO 3 1. La Regione Calabria considera il reddito sociale […]

Legge regionale 19 gennaio 2005, n.3

Legge regionale 19 gennaio 2005, N. 3: “Promozione della cittadinanza solidale”. (da: “Bollettino Ufficialedella Regione Basilicata” N. 5 del 20 gennaio 2005) (Omissis) ARTICOLO 1 – Natura e finalità dell’intervento 1. La Regione Basilicata realizza interventi e servizi di cittadinanza solidale quali misure universali e selettive di contrasto della povertà e dell’esclusione sociale attraverso il […]

Sentenza 12 gennaio 2006, n.288

Il mantenimento delle tradizioni sociali, religiose e culturali del
Paese di origine non può costituire, di per sé soltanto, un ostacolo
all’integrazione nella comunità italiana ed un sicuro indice di
mancata accettazione dei valori fondamentali del nostro Stato

Legge regionale 01 febbraio 2005, n.4

Legge regionale 1 febbraio 2005, n. 4: “Norme regionali per l’esercizio del diritto all’istruzione e alla formazione”. (da “Bollettino Ufficiale della Regione Campania” n. 9 del 1 febbraio 2005) ARTICOLO 1 Principi 1. La regione Campania riconosce che il sistema scolastico e formativo è strumento fondamentale per lo sviluppo complessivo del proprio territorio e che […]

Legge 13 maggio 1995, n.218

Legge 31 maggio 1995, n. 218: “Riforma del sistema italiano di diritto internazionale privato”. (da Supplemento Ordinario alla “Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana” n. 128 del 3 giugno 1995) Articolo 1. Oggetto della legge. 1. La presente legge determina l’ambito della giurisdizione italiana, pone i criteri per l’individuazione del diritto applicabile e disciplina l’efficacia delle […]

Costituzione 23 maggio 1949

Costituzione, 23 maggio 1949 e successivi emendamenti del 31 agosto 1990 e 23 settembre 1990. Basic Law for the Federal Republic of Germany PREAMBLE (amended by Unification Treaty, 31 August 1990 and federal statute of 23 September 1990, Federal Law Gazette II p. 885) Conscious of their responsibility before God and Men, Animated by the […]

Legge regionale 19 febbraio 2001, n.5

Legge regionale 19 febbraio 2001, n. 5: “Norme in materia di politiche del lavoro e di servizi per l’impiego in attuazione del decreto legislativo 23 dicembre 1997, n. 469”. (da “Bollettino Ufficiale della regione Calabria” n. 18 del 22 febbraio 2001) TITOLO I – Finalità della legge ARTICOLO 1 (Finalità) 1. La presente legge disciplina […]

Decreto ministeriale 18 gennaio 2005

Ministero dell’Interno. Decreto 18 gennaio 2005: “Delega di attribuzioni del Ministro dell’interno per taluni atti di competenza dell’Amministrazione, al Sottosegretario di Stato, on. avv. Michele Saponara” (da “Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana” n. 48 del 28 febbraio 2005) IL MINISTRO DELL’INTERNO Visto l’art. 10 della legge 23 agosto 1988, n. 400, e successive modificazioni; Visto […]

Sentenza 19 maggio 2004, n.863

Il decreto di concessione della cittadinanza italiana è un
provvedimento ampiamente discrezionale, adottato
dall’Amministrazione sulla base di valutazioni aventi ad oggetto –
tra gli altri – il requisito dell’avvenuta integrazione dello
straniero in Italia. Nel concedere il provvedimento in questione,
tuttavia, l’Amministrazione non può basare il proprio eventuale
diniego su elementi relativi a scelte e convinzioni di natura
personale del richiedente, le quali non possono formare oggetto di
alcuna valutazione da parte della stessa (Nel caso di specie, il
Ministero dell’Interno aveva negato il decreto di concessione della
cittadinanza in considerazione dell’attaccamento, del richiedente,
ai valori della cultura del paese di provenienza).

Sentenza 02 dicembre 2004, n.372

Le questioni di legittimità costituzionale, formulate nei confronti
dello Statuto della Regione Toscana, possono distinguersi in censure
aventi ad oggetto proposizioni che rientrano tra i “Principi generali”
e le “Finalità principali” dello Statuto e censure che riguardano,
invece, norme specifiche dello stesso. Ai fini della analisi delle
questioni relative al primo gruppo di censure, occorre rilevare che
alle enunciazioni in esame, anche se materialmente inserite in un
atto-fonte, non può essere riconosciuta alcuna efficacia giuridica,
collocandosi esse precipuamente sul piano dei convincimenti espressivi
delle diverse sensibilità politiche presenti nella comunità
regionale al momento dell’approvazione dello statuto. Se dunque si
accolgono tali premesse, sul carattere non prescrittivo e non
vincolante delle enunciazioni statutarie di questo tipo, ne deriva che
esse esplicano una funzione, per così dire, di natura culturale o
anche politica, ma certo non normativa. Sono pertanto dichiarate
inammissibili – per carenza di lesività – le questioni di
legittimità costituzionale delle seguenti disposizioni dello Statuto
della Regione Toscana: art. 3, comma 6, secondo il quale “la Regione
promuove, nel rispetto dei principi costituzionali, l’estensione del
diritto di voto agli immigrati”; art. 4 comma 1, lettera h), il quale
dispone che la Regione persegue, tra le finalità prioritarie, “il
riconoscimento delle altre forme di convivenza”; art. 4 comma 1,
lettere l) e m), che, rispettivamente, stabiliscono quali finalità
prioritarie della Regione “il rispetto dell’equilibrio ecologico, la
tutela dell’ambiente e del patrimonio culturale, la conservazione
della biodiversità, la promozione della cultura del rispetto degli
animali”, nonché “la tutela e la valorizzazione del patrimonio
storico artistico e paesaggistico”; art. 4 comma 1, lettere n), o) e
p), che stabiliscono, quali finalità prioritarie della Regione, “la
promozione dello sviluppo economico e di un contesto favorevole alla
competitività delle imprese, basato sull’innovazione, la ricerca e
la formazione, nel rispetto dei principi di coesione sociale e di
sostenibilità dell’ambiente”, “la valorizzazione della libertà di
iniziativa economica pubblica e privata, del ruolo e della
responsabilità sociale delle imprese”, “la promozione della
cooperazione come strumento di democrazia economica e di sviluppo
sociale, favorendone il potenziamento con i mezzi più idonei”.