“Matrimonio e famiglia. Tra diritti religiosi e diritti secolari” a cura di Geraldina Boni e Andrea Zanotti
Il concetto di ‘famiglia’ si colloca oggi al crocevia di dibattiti incessanti, che catalizzano gli sguardi dei cultori delle discipline più diverse così come quelli del grande pubblico: un interesse nella cui ampiezza si riflette tanto la trasversalità del tema, invariabilmente centrale agli occhi dei differenti campi del sapere, quanto la sua capacità di appassionare qualsiasi osservatore, toccando esso le corde più intime di ogni individuo. Rispetto a simili rivolgimenti, chiaramente non può restare indifferente neppure la sfera giuridica, nella quale ci si trova anzi sempre più spesso a dover inseguire due linee di fuga opposte: da un lato quella costantemente cangiante dei mutamenti sociali – e talvolta, sembra, antropologici – prospettati dalla contemporaneità, dall’altro quella apparentemente immutabile di cui ciascuna appartenenza confessionale e culturale si fa portatrice. Se ciò appare come una sfida per i diritti secolari, soprattutto alla luce del pluralismo che connota ormai le nostre società, lo stesso vale a maggior ragione per gli stessi diritti religiosi, che proprio alla famiglia riservano un’attenzione irrinunciabile. È per queste ragioni che la presente opera si propone di fornire un quadro complessivo dei diversi piani di lettura che entrano in gioco. Specificamente, nella parte generale si dà conto delle discipline giuridiche delineate in materia matrimoniale dalle diverse tradizioni religiose: spaziando innanzitutto dall’esperienza fondamentale della Chiesa cattolica – notoriamente tale non solo per i canonisti – alle parallele regolamentazioni che si incontrano negli altri ‘grandi monoteismi’, così come emergenti dal diritto ebraico e dal diritto islamico. L’orizzonte si allarga poi verso confessioni che, da questo punto di vista, rimangono di frequente inesplorate. Si passa così da concezioni storicamente connesse a quelle già menzionate, ma da esse significativamente distinte sotto molteplici aspetti, come accade nel cristianesimo ortodosso e protestante, a visioni dell’istituto matrimoniale del tutto estranee rispetto a simili parametri, quali sono quelle proprie dell’induismo, del buddismo e del sikhismo: fino ad arrivare agli inediti e disparati approcci avanzati dai cosiddetti ‘nuovi movimenti religiosi’. L’impatto dei matrimoni religiosi viene inoltre considerato non solo entro il perimetro dei rispettivi sistemi giuridici, ma anche in relazione all’ordinamento italiano, illustrando secondo quali criteri quest’ultimo ne ha disciplinato e ne disciplina gli effetti civili. Nella parte speciale vengono poi affrontati i profili più rilevanti e delicati che si manifestano nell’attualità. Secondo tale chiave di lettura, vengono quindi abbracciati sia aspetti specifici regolati in maniera differente dai vari universi confessionali, qual è il caso della filiazione e dell’adozione, sia i punti di contatto che possono instaurarsi tra gli stessi, come accade in modo singolare – e non sempre pacifico – nell’eventualità dei matrimoni misti. Allo stesso modo, vengono passati in rassegna tanto gli ambiti in cui l’approccio delle tradizioni religiose e le prospettive delle legislazioni secolari sembrano divergere maggiormente, ad esempio a proposito delle unioni tra persone dello stesso sesso, quanto le vicende che tutt’oggi rappresentano in molti contesti una dolorosa realtà, contrastata ma non ancora vinta, come si registra circa il fenomeno dei matrimoni forzati e precoci. Né viene esclusa da tale panoramica la dimensione sovranazionale: riservando bensì l’ultima parte, da un lato, alle problematiche poste dai matrimoni poligamici nell’ottica del diritto internazionale privato, e dall’altro alle linee di tendenza che in materia familiare possono scorgersi a livello europeo.
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