“Beni ecclesiastici di interesse culturale Ordinamento, conservazione, valorizzazione” a cura di ACRI
Per qualità e quantità, i beni ecclesiastici rappresentano la componente più significativa del patrimonio culturale italiano. Tuttavia già da alcuni decenni questo immenso capitale religioso e artistico deve fare i conti con la sfida della secolarizzazione e con la complessità istituzionale e organizzativa degli enti ecclesiastici. In mancanza di interventi efficaci, i suoi tesori rischiano soluzioni improprie o, peggio ancora, di cadere in rovina. Se CEI e diocesi stanno reagendo con appositi uffici e azioni di sistema (come il censimento dei beni ecclesiastici, accessibile nel portale BeWEB), per gli ordini religiosi la situazione è più problematica. Eppure la posta in gioco è altissima: in che modo la società civile, il volontariato e gli enti pubblici possono concorrere a proteggere e valorizzare questo patrimonio immenso? Cosa si può fare per evitarne la dispersione e avviare invece una gestione corretta e sostenibile? Dopo una attenta e completa ricostruzione del quadro istituzionale e giuridico, il volume muove dalla rassegna delle esperienze maturate da alcune fondazioni per individuare gli ambiti più rilevanti o più critici degli interventi posti in essere e stabilire un insieme di buone prassi.
Istituita nel 2006, la Commissione Acri per le Attività e i Beni Culturali si occupa di ricerca e organizza incontri, discussioni e forum a supporto delle fondazioni di origine bancaria nel campo dell’arte e nella cultura.
Il volume è il primo frutto di un più ampio progetto promosso dalla Commissione Acri per le Attività e i Beni Culturali nel 2019 e avviato con una convenzione tra Acri e Università Cattolica del Sacro Cuore nel 2020 (vai alla sezione dedicata).
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