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Focus • 15 Luglio 2022

Il diritto all’aborto nella giurisprudenza della Corte Suprema americana: una storia controversa ancora da scrivere

Il diritto all’aborto nella giurisprudenza della Corte Suprema americana: una storia controversa ancora da scrivere
Il focus di Pasquale Annicchino
(Ricercatore in Diritto ecclesiastico e canonico – Università di Foggia)

Con una decisione assunta da una maggioranza di 6 giudici a 3, il 24 giugno 2022 la Corte Suprema degli Stati Uniti ha deciso che la Costituzione federale degli Stati Uniti non conferisce il diritto all’aborto. Così facendo ha provveduto all’overruling delle precedenti pronunce nei casi Roe v. Wade (410 U.S. 113, 1973) e Planned Parenthood of Southeastern Pa v. Casey, (505 U.S. 833, 1992). Come noto, con la decisione nel caso Roe la Corte Suprema aveva riconosciuto il diritto all’aborto della donna, fondandolo sul quattordicesimo emendamento costituzionale e quindi sulla tutela del diritto alla privacy. La successiva pronuncia Casey confermava, e in parte rielaborava, i criteri in materia di elective abortion affermando la possibilità di regolare la procedura di aborto solo se questa non costituisce un peso eccessivo sulla scelta della donna. Dobbiamo sottolineare che i contenuti della decisione nel caso Dobbs erano già stati anticipati a maggio dalla divulgazione non autorizzata della bozza della pronuncia redatta dal giudice Alito.

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