Osservatorio delle libertà ed istituzioni religiose

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Osservatorio delle Libertà ed Istituzioni Religiose

Ordinanza 14 aprile 2014

I cartelli, apposti da una amministrazione comunale, che recano la
scritta ‘‘NO AL VOLTO COPERTO, (salvo giustificati motivi)
’’ non appaiono discriminatori, secondo il giudice adito,
né con riferimento all’origine etnica né per
quanto riguarda la fede religiosa dei destinatari. Secondo la Corte
tale divieto appare infatti un’espressione generale e rivolta
indifferenziatamente alla totalità dei cittadini che leggono il
suddetto cartello. Ne consegue che né la dimensione ridotta
dell’espressione ‘‘(salvo giustificati motivi)
’’ né la mancanza, di seguito ad essa, della frase
‘‘ivi compresi i motivi di carattere
religioso’’ assumono a propria volta un significato
discriminatorio.

Sentenza 17 gennaio 2014

In an increasingly multi-ethnical and culturally diverse society, we
would emphasise that issues concerning attire and symbols motivated by
religious belief and conviction must be handled by all judicial bodies
with great tact and sensitivity. Tribunals should be considerate and
respectful in their approach. Simple measures such as limited
screening or minimising the courtroom audience  should be
considered. Tribunals should be particularly careful to point out that
the maintenance of attire of this kind might impair the panel’s
ability to evaluate the reliability and credibility of the evidence of
the party or witness concerned and it could have adverse consequences
for the Appellant. Where issues of this kind arise, a Tribunal’s
experience, expertise, common sense, pragmatism and sense of fairness
will be invaluable tools.

Sentenza 16 settembre 2013

E’ consentito indossare il velo integrale (niqab) durante un
procedimento giudiziario, a condizione, in primo luogo, di farsi
identificare e, in secondo luogo, di rimuoverlo durante la
deposizione. La richiesta da parte della Corte di rimuovere il velo
potrà tener conto delle circostanze della specie e, in ciascun caso,
considerare la possibilità di predisporre degli “aggiustamenti”: ad
esempio, si possono predisporre degli strumenti (schermi, collegamenti
live) per evitare al soggetto di mostrarsi a viso scoperto
direttamente in pubblico; allo stesso modo, per quanto riguarda
l’identificazione, la donna può richiedere che questa sia effettuata
da un funzionario di sesso femminile. Data la mancanza (sottolineata
dal giudice), di una norma che regoli la questione, si afferma da un
lato la necessità di adottare, in ogni singolo caso, la soluzione che
sia il meno restrittiva possibile della libertà religiosa; dall’altro
si stabilisce una sorta di regola generale, in base alla quale la
donna è libera di portare il niqab durante lo svolgimento del
processo, ma deve rimuoverlo durante la deposizione. (Stella
Coglievina)

Sentenza 05 marzo 2013, n.12-80891

Cour de cassation. Chambre criminelle. Audience publique du 5 mars 2013, N° de pourvoi: 12-80891     REPUBLIQUE FRANCAISE   AU NOM DU PEUPLE FRANCAIS   LA COUR DE CASSATION, CHAMBRE CRIMINELLE, a rendu l’arrêt suivant : Statuant sur le pourvoi formé par :  – Mme Hind X…,   contre le jugement de la juridiction […]

Sentenza 05 marzo 2013, n.12-82852

Cour de cassation. Chambre criminelle. Audience publique du 5 mars 2013,N° de pourvoi: 12-82852     REPUBLIQUE FRANCAISE   AU NOM DU PEUPLE FRANCAIS   LA COUR DE CASSATION, CHAMBRE CRIMINELLE, a rendu l’arrêt suivant :   Statuant sur le pourvoi formé par :     – Le procureur général près la cour d’appel de […]

Legge 11 ottobre 2010, n.2010-1192

LOI n° 2010-1192 du 11 octobre 2010 interdisant la dissimulation du visage dans l’espace public (1)   ’Assemblée nationale et le Sénat ont adopté,   Vu la décision du Conseil constitutionnel n° 2010-613 DC du 7 octobre 2010 ;   Le Président de la République promulgue la loi dont la teneur suit :    Article […]

Sentenza 07 giugno 2011, n.489

In OLIR.it:
Tribunal Supremo español. Sentenza 6 febbraio 2013 (II grado)
[https://www.olir.it/documenti/index.php?documento=6073]