Osservatorio delle libertà ed istituzioni religiose

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Osservatorio delle Libertà ed Istituzioni Religiose

Regio decreto 16 dicembre 1994, n.2438

REAL DECRETO 2438/1994, de 16 de diciembre, por el que se regula la enseñanza de la Religión. (BOE n. 22, de 26 de enero) Conforme a la disposición adicional segunda de la Ley Orgánica 1/1990, de 3 de octubre, de Ordenación General del Sistema Educativo, la enseñanza de la Religión ha de ajustarse a lo […]

Accordo 12 marzo 1996

Accordo 12 marzo 1996: “Designación y régimen económico de las personas encargadas de la enseñanza religiosa evangélica en los públicos”. El Consejo de Ministros, en su reunión de 1 de marzo de 1996, a propuesta de los Ministros de Justicia e Interior y de Educación y Ciencia, adoptó el Acuerdo por el que se autoriza […]

Ordinanza ministeriale 21 settembre 1993

Ordinanza ministeriale 21 settembre 1993: “Regula la participación de los Profesores que impartan enseñanza religiosa en los órganos de gobierno colegiados de los Centros docentes públicos”. Primero.-Los profesores que, designados por las autoridades académicas a propuesta de los ordinarios diocesanos de la Iglesia Católica, o designados por las iglesias o comunidades pertenecientes a la Federación […]

Ordinanza ministeriale 04 febbraio 1986

Ordinanza ministeriale 4 febbraio 1986: “Contratación de titulados superiores eclesiásticos, como Profesores Encargados de Curso de «Religión Católica» en las de formación de Profesorado de Educación General Básica”. Dispone que, a los únicos efectos de impartir enseñanzas de «Religión Católica» en las Escuelas Universitarias de Profesorado de EGB, podrán ser nombrados Profesores Encargados de Curso, […]

Ordinanza ministeriale 26 novembre 1984

Ordinanza ministeriale 26 novebre 1984: “Nivel académico y retributivo de Profesores de «Religión Católica» de las de Formación del Profesorado de Educación General Básica”. Dispone: Primero.-En las Escuelas Universitarias de Profesorado de Educación General Básica, los Profesores de «Religión Católica» y su pedagogía serán nombrados como Profesores especiales encargados del curso, categoría contractual docente cuya […]

Ordinanza ministeriale 11 ottobre 1982

Ordinanza ministeriale 11 ottobre 1982: “Institutos de bachillerato y de formacion profesional. Profesorado de Religión y Moral Católica”. Ilustrísimos señores: Habiendo entrado en vigor el Acuerdo sobre Enseñanza y Asuntos Culturales entre el Estado Español y la Santa Sede con fecha 4 de diciembre de 1979, y habiéndose dictado como consecuencia del mismo Órdenes ministeriales […]

Ordinanza ministeriale 26 settembre 1979

Ordinananza ministeriale 26 settembre 1979: “Remuneraciones de Profesores de «Religión» de Centros Oficiales”. La Sala 5ª del Tribunal supremo, en Sentencia de fecha 6 de marzo (BOE de 4 de octubre de 1978), declaró que el Ministerio de Educación, de acuerdo con la Jerarquía eclesiástica, ha de adoptar las medidas oportunas para fijar la remuneración […]

Legge 30 dicembre 1998, n.50

Legge 20 dicembre 1998, n. 50: “Medidas fiscales, administrativas y del orden social”. (Omissis) Artículo 93. Modificación de la Ley Orgánica 1/1990, de 3 de octubre, de Ordenación General del Sistema Educativo. Se añade un párrafo a la Disposición Adicional Segunda de la Ley Orgánica 1/1990, de 3 de octubre, de Ordenación General del Sistema […]

Sentenza 24 febbraio 2003, n.2803

L’insegnamento della religione cattolica nelle scuole statali è
consentito esclusivamente agli insegnanti riconosciuti idonei
dall’autorità ecclesiastica, nominati dall’autorità scolastica
d’intesa con essa (art. 9, comma 2, dell’Accordo di revisione del
Concordato lateranense, ratificato con legge n. 121 del 1985, e punto
5 del protocollo addizionale), con incarico annuale, che si intende
confermato qualora permangano le condizioni ed i requisiti prescritti;
nel regime contrattuale, di diritto privato, del relativo rapporto di
lavoro (d.lg. n. 165 del 2001), la sopravvenuta revoca dell’idoneità
all’insegnamento comporta l’impossibilità giuridica della prestazione
e la conseguente risoluzione del rapporto di lavoro ex art. 1463 c.c.,
in quanto, in considerazione del particolare “status” di questi
insegnanti – reclutati secondo un sistema sottratto alla disciplina
dell’art. 35, d.lg. n. 165 del 2001 – ad essi non possono essere
attribuiti compiti diversi da quello dell’insegnamento della
religione. Pertanto, la risoluzione del rapporto di lavoro determinata
dalla revoca da parte dell’autorità ecclesiastica dell’idoneità
all’insegnamento della religione non configura un caso di
licenziamento, neppure se tale revoca sia stata disposta in quanto
l’insegnante è nubile ed in stato di gravidanza, e, conseguentemente,
a detta fattispecie non è applicabile l’art. 2, legge n. 1204 del
1971, in tema di tutela delle lavoratrici madri.
Risulta, inoltre, manifestamente infondata la questione di
legittimità costituzionale – sollevata in riferimento agli art. 3, 4,
7, 35 e 97 cost. – degli art. 5, comma 1, e 6, legge n. 824 del 1930,
della legge n. 121 del 1985, laddove dà esecuzione all’art. 9, numero
2, dell’Accordo di revisione del Concordato lateranense, e dell’art.
309, comma 2, d.lg. n. 297 del 1994, nella parte in cui, prevedendo
che la nomina degli insegnanti di religione deve essere effettuata in
favore di coloro che siano riconosciuti idonei dall’autorità
ecclesiastica, designati d’intesa con essa dall’autorità scolastica,
con incarico annuale, che si intende confermato qualora permangano le
condizioni ed i requisiti prescritti, fanno sì che la sopravvenuta
revoca dell’idoneità all’insegnamento determini l’impossibilità
giuridica della prestazione e la risoluzione del rapporto di lavoro ex
art. 1463 c.c., integrando in tal modo una fattispecie non
riconducibile al licenziamento, neppure qualora detta revoca sia
disposta per essere l’insegnante nubile ed in stato di gravidanza, con
conseguente inapplicabilità dell’art. 2, legge n. 1204 del 1971, in
tema di tutela delle lavoratrici madri.

Ordinanza 07 ottobre 2002, n.423

È manifestamente infondata, in riferimento all’art. 33 comma 4 cost.,
la questione di legittimità costituzionale dell’art. 7 legge 10
dicembre 1997 n. 425, il quale, disciplinando lo svolgimento degli
esami di idoneità alle varie classi dei corsi di studio nelle scuole
pareggiate o legalmente riconosciute, consente al candidato esterno di
presentarsi agli esami di idoneità solo per la classe immediatamente
superiore a quella successiva alla classe cui dà accesso il titolo di
licenza o promozione dal candidato stesso posseduto, cosi riservando
alle scuole non statali una disciplina deteriore rispetto a quella
delle scuole statali. La regola generale vigente in materia è,
infatti, quella che ammette la possibilità di abilitazione al salto
di classe per un solo anno, sia con riguardo ai candidati che sono
alunni frequentanti scuole statali o non statali pareggiate o
legalmente riconosciute, sia con riguardo ai candidati esterni che si
presentano per gli esami di idoneità presso istituti non statali,
pareggiati o riconosciuti, mentre è l’art. 193 comma 2 d.lg. 16
aprile 1994 n. 297, che deroga a tale quadro generale, consentendo ai
candidati privatisti di anticipare più di un anno scolastico, sia
pure nel rispetto della durata temporale del corso normale degli
studi, deroga che, per effetto della disposizione censurata, è non
irragionevolmente limitata dal legislatore – fino alla realizzazione
della piena parità tra scuole statali e scuole non statali,
subordinata alla idoneità di queste ultime, secondo quanto stabilito
dalla legge 10 marzo 2000 n. 62 per le scuole paritarie, ad adempiere
precise condizioni per il riconoscimento della piena parità – agli
esami di abilitazione sostenuti presso istituti o scuole statali.