Osservatorio delle libertà ed istituzioni religiose

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Osservatorio delle Libertà ed Istituzioni Religiose

Deliberazione 05 ottobre 2011, n.161

Comune di Cremona (CR)
Deliberazione della Giunta
Comunale n. 161 del 05 Ottobre 2011
Approvazione della bozza di
protocollo d'intesa da stipularsi tra il Comune di Cremona –
Servizio politiche giovanili tempi orari della città e pari
opportunità – e la Federazione oratori cremonesi
(estratto)
 
LA GIUNTA
COMUNALE
sentito il
relatore e con voto unanime dei presenti espresso nei modi di
legge
 
DECISIONE
Approva, nel
testo figurante quale allegato A al presente provvedimento per farne
parte integrante e sostanziale, la bozza del protocollo d'intesa
da stipularsi tra il Comune di Cremona – Servizio Politiche
giovanili tempi e orari e pari opportunità e la Federazione
oratori cremonesi, per manifestare la comune volontà di
collaborare alla realizzazione di una finalità condivisa,
ovvero esprimere l'interesse di una comunità verso le
giovani generazioni.
 
MOTIVAZIONI
Il Comune di
Cremona – Servizio Politiche giovanili tempi e orari e pari
opportunità e la Federazione oratori cremonesi riconoscono che
in questi anni molto è stato fatto da entrambe le parti per
promuovere la condizione di bambini, adolescenti e giovani nel
territorio e che le reciproche collaborazioni già realizzate
hanno portato benefici, risultati positivi e contribuito a delineare
un sistema integrato di interventi e servizi.
(omissis)
Il Comune di
Cremona – Servizio Politiche giovanili tempi e orari e pari
opportunità e la Federazione oratori cremonesi, al fine di
coordinare l'operato dei vari Settori dell'Amministrazione
Comunale e dei diversi ambiti progettuali, istituiscono un tavolo di
coprogettazione e confronto, costituito dai rappresentanti politici e
tecnici dell'ente locale e dai rappresentanti della F.O.Cr. da
tenersi presso il Servizio Politiche Giovanili, così come
previsto all'art. 3 della Bozza di Protocollo d'intesa tra il
Comune di Cremona e la Federazione oratori cremonesi di cui
all'allegato A.
Vista la positiva
esperienza di collaborazione formale ed informale nel territorio tra
il Comune di Cremona e la Federazione oratori cremonesi si ritiene
pertanto significativo, per l'educazione delle giovani
generazioni, continuare ed ampliare un dialogo tra il Comune di
Cremona – Servizio Politiche giovanili tempi e orari e pari
opportunità, le parrocchie ed i rispettivi oratori per una
politica sociale e culturale di qualità.
Il Presidente di
F.O.Cr. ha espresso la disponibilità alla sottoscrizione del
Protocollo d'Intesa con nota in data 25 Settembre
2011.
A conclusione del
percorso istruttorio, acquisiti i pareri degli organi competenti, la
Giunta Comunale ha deciso di approvare il Protocollo di intesa con la
Federazione oratori cremonesi nel testo allegato A.
(omissis)
 
ALLEGATO A
– Protocollo d'intesa tra il Comune di Cremona e la
Federazione oratori cremonesi
INTESA DI
COLLABORAZIONE (estratto)
 
Articolo
1
 
Il Comune di
Cremona, nell'ambito delle sue specifiche funzioni di cura e
promozione del pieno sviluppo della propria Comunità, riconosce
la Federazione Oratori cremonesi (F.O.Cr.), quale organismo
rappresentativo degli Oratori cittadini, che nel perseguimento delle
proprie specifiche finalità pastorali, esprime una
responsabilità sociale e pubblica delle proprie azioni
nell'ambito della comunità civile.
Articolo
2
 
Il Comune di
Cremona e la Federazione Oratori cremonesi si impegnano a collaborare
per la definizione di azioni progettuali rivolte a bambini,
adolescenti e giovani in rapporto alle responsabilità della
famiglia, nell'ambito dell'educazione, dell'aggregazione,
dello sport, della promozione sociale, culturale e di manifestazioni
cittadine.
Tale
collaborazione tiene conto delle disposizioni normative di cui alla
legge 285/1997, alla legge 328/2000, alla legge regionale 22/2001,
alla legge 206/2003.
(omissis)
 
Articolo
3
 
Il Comune di
Cremona e la F.O.Cr., al fine di coordinare l'operato dei diversi
Settori dell'Amministrazione Comunale e dei diversi ambiti
progettuali, istituiscono un tavolo di coprogettazione e confronto,
costituito dai rapprsentanti politici e tecnici dell'ente locale e
dei rappresentanti della F.O.Cr., da tenersi presso il Servizio
Politiche Giovanili.
(omissis)
Esso ha il
compito di:
– sviluppare una
reciproca conoscenza delle rispettive organizzazioni e
attività;
– elaborare
analisi e valutazione dei bisogni;
– valutare e
raccordare le proposte progettuali elaborate e presentate dalla
F.O.Cr. con i progetti dei diversi Settori dell'Amministrazione
Comunale;
– accogliere le
relazioni illustrative e di rendiconto delle attività
svolte;
– proporre
eventuali indicazioni di progetto per l'anno
successivo.
La F.O.Cr.
individua quale referente per la collaborazione, a nome delle
Parrocchie, il proprio Presidente e i referenti da lui indicati e si
impegna a coinvolgere altri soggetti e organismi diocesani
eventualmente interessati.
 
Articolo
4
 
Il Comune di
Cremona al fine di promuovere quanto sopra esplicitato stanzia una
cifra annua nel proprio Bilancio di competenza. Tale somma
potrà essere utilizzata dietro la presentazione di una
dettagliata progettualità, prima dell'avvio delle
attività, ed entro il 30 settembre di ogni anno al Servizio
Politiche Giovanili, che ne valuterà l'accoglibilità
entro il mese di ottobre.
(omissis)
 
Articolo
5
Al fine di
favorire e promuovere ulteriormente un sistema territoriale integrato
d'interventi e servizi tra F.O.Cr. e Comune di Cremona si ritiene
opportuno mantenere quel lavoro quotidiano d'incontro e
collaborazione tra le diverse unità d'offerta
pubblico/privato in termini di sostegno logistico ed integrazione
operativa.
(omissis)

Deliberazione 17 dicembre 2008, n.317

Comune di Cremona
(CR)
Deliberazione della Giunta
comunale n. 317 del 17 Dicembre 2008
Rinnovo del protocollo
d’intesa tra il Comune di Cremona e la Federazione Oratori
Cremonesi (estratto)
 
LA GIUNTA
COMUNALE
sentito il
relatore e con voto unanime dei presenti espresso nei modi di
legge
 
DECISIONE
Rinnovare sino al
22 luglio 2011 il protocollo d’intesa tra il Comune di Cremona e
la Federazione Oratori Cremonesi per la prosecuzione di un sistema
aperto-integrato di risposte al bisogno educativo presentato dalla
popolazione minorile e dei giovani.
 
MOTIVAZIONI
L’art. 7
del protocollo d’intesa sottoscritto l’8 giugno 2006
prevede la possibilità di rinnovo, entro la
sua scadenza (31
dicembre 2008), e per la medesima durata, a fronte della specifica
espressione di volontà delle parti.
Il Comune di
Cremona e la Federazione Oratori Cremonesi intendono avvalersi della
possibilità sopra espressa ritenendo utile ed opportuno
continuare la positiva e fattiva collaborazione attivata.
A conclusione del
percorso istruttorio, acquisiti i pareri favorevoli espressi dagli
organi competenti, la Giunta Comunale ha deciso di rinnovare sino al
22 luglio 2011 il protocollo d’intesa tra il comune di Cremona e
la Federazione Oratori Cremonesi per la prosecuzione di un sistema
aperto – integrato di risposte al bisogno educativo presentato
dalla popolazione minorile e dei giovani.
(omissis)

Protocollo 04 giugno 2010

Provincia di
Piacenza (PC)
Protocollo
d’intesa tra la Diocesi di Piacenza – Bobbio e la
Provincia di Piacenza per la promozione e la valorizzazione della
funzione sociale ed educativa degli oratori e dei centri di
aggregazione giovanile parrocchiali della Provincia di Piacenza. (4
Giugno 2010) (estratto)

 
 La Diocesi
di Piacenza – Bobbio e la Provincia di Piacenza
(omissis)
premesso
che:
– la Provincia di
Piacenza riconosce tra i principali obiettivi della propria azione
amministrativa la promozione, il sostegno e la valorizzazione di
strutture e centri socio – educativi per i minori e i giovani,
finalizzati alla formazione ed alla crescita integrale della
persona;

nell’ambito di queste strutture socio – educative,
particolare rilievo e importanza riveste l’esperienza, ricca di
tradizione, degli oratori e dei centri di aggregazione
parrocchiali;
– la Diocesi di
Piacenza – Bobbio intende rivolgere in via prioritaria la sua
attenzione all’attività oratoriale e alle molteplici
esperienze di aggregazione presenti e vive nelle parrocchie della
Provincia di Piacenza, al fine di valorizzarne e svilupparne
ulteriormente la funzione di riferimento morale, spirituale e sociale
per tutta la comunità cittadina;
– sulla scorta di
quanto già avviene in altre realtà territoriali, la
Diocesi di Piacenza – Bobbio ed la Provincia di Piacenza,
unitamente all’associazione “Oratori Piacentini”,
organismo che coordina gli oratori della Diocesi di Piacenza –
Bobbio, intendono addivenire ad una specifica intesa, in vista
dell’attivazione di una fattiva collaborazione tra
Amministrazione e Parrocchie sui temi della crescita morale e civile,
della prevenzione e del contrasto del disagio e della integrazione
sociale dei ragazzi e dei giovani nella nostra realtà
locale;
(omissis)
convengono e
stipulano il seguente accordo:
 
Articolo 1
– Intenti del Protocollo d’Intesa
 
Il presente
Protocollo d’Intesa, stipulato tra la Diocesi di Piacenza
– Bobbio e la Provincia di Piacenza, si pone l’obiettivo
di promuovere e sostenere l’attività e le iniziative
degli oratori e delle analoghe strutture attive ed operanti
all’interno delle Parrocchie della Provincia di
Piacenza.
Le Istituzioni
firmatarie intendono, attraverso la stipulazione e
l’applicazione del Protocollo, valorizzare la
complementarietà dei reciproci ruoli nella realizzazione di un
sistema di servizi socio – educativi a beneficio delle giovani
generazioni.
La Provincia di
Piacenza in particolare riconosce la funzione educativa e sociale
svolta dall’Ente Parrocchia tramite gli oratori e i centri di
aggregazione giovanile, che costituiscono anche nella realtà
piacentina alcuni tra i principali soggetti sociali ed educativi della
comunità.
 
Articolo 2
– Operatività del Protocollo
 
Con la presente
intesa, le parti riconoscono la rilevanza della commissione costituita
per la gestione dell’intesa stessa.
L’adozione
della presente intesa non esclude la stipulazione di ulteriori intese
ed accordi su materie specifiche tra i soggetti
firmatari.
Sono
altresì fatti salvi gli eventuali accordi stipulati fra gli
interessati, al fine di definire problematiche specifiche e di
attivare forme di reciproca collaborazione.
La presente
intesa non costituisce in alcun modo un vincolo di esclusività,
ma resta aperta la possibilità delle parti di ideare,
programmare e promuovere iniziative di aggregazione giovanile in
autonomia e/o in accordo con altri soggetti.
 
Articolo 3
– Commissione
 
Per una positiva
e proficua gestione dell’intesa, è costituita
un’apposita Commissione, di cui fanno parte:
– il Presidente
della Provincia di Piacenza;
– il Dirigente
del Settore Sistema scolastico e Servizi alla persona e alla
comunità, o un suo delegato;
– un
rappresentante del Servizio per la Pastorale Giovanile della Diocesi
di Piacenza-Bobbio;
– un
rappresentante dell’associazione “Oratori
Piacentini”.
Alle riunioni, in
relazione alle tematiche affrontate, possono partecipare i
Responsabili di uffici o servizi provinciali, od operatori
oratoriali.
La Commissione
è organo con funzioni di indirizzo e di coordinamento
sull’attuazione del Protocollo:
– avvia
coerentemente con le linee della presente intesa una stretta
collaborazione tra i competenti Assessorati della Provincia ed il
Servizio Diocesano per la Pastorale Giovanile, l’associazione
“Oratori Piacentini” e dei Centri di aggregazione
giovanili parrocchiali;
– elabora ed
approva le linee programmatiche e progettuali degli interventi di
promozione e sostegno;
– definisce
annualmente le priorità e gli ambiti di
intervento;
– procede a
definire una programmazione annuale;
– seleziona i
progetti presentati e definisce l’entità dei contributi
assegnati;
– definisce ed
attua modalità di verifica e valutazione degli
interventi.
 La
Commissione si riunisce almeno due volte l’anno e comunque,
ogniqualvolta se ne ravvisi la necessità, su richiesta di una
delle parti.
La Provincia di
Piacenza assicura lo svolgimento dei compiti di segreteria e di
verbalizzazione delle riunioni della Commissione.
 
Articolo 4 –
Promozione e sostegno di progetti ed iniziative
 
Le parti
firmatarie la presente intesa concordano nel promuovere e sostenere
progetti ed iniziative educative, formative, di prevenzione e di
animazione rivolte a minori, giovani e famiglie, realizzati
nell’ambito degli oratori e dei Centri di aggregazione giovanile
e mirati alla formazione e all’accompagnamento della crescita
integrale ed armonica della persona, al pieno sviluppo degli interessi
culturali, sociali e ricreativi, nonché a promuovere i valori
etici della solidarietà, dell’integrazione sociale e
dello sport come momento di aggregazione.
Le parti
riconoscono altresì la valenza dell’oratorio e dei Centri
di aggregazione giovanile parrocchiale quale luoghi di prevenzione
primaria e di contrasto del disagio e della devianza, anche in
collegamento con le istanze educative delle famiglie.
Concordano
inoltre sull’importanza di sviluppare interventi, con
modalità coordinate, a favore della formazione degli stessi
animatori e operatori oratoriali.
La Commissione di
cui all’articolo 3 opera sollecitando e favorendo le
progettualità degli oratori e dei centri di aggregazione
giovanile parrocchiali in riferimento agli obiettivi della presente
intesa, anche nella prospettiva di un maggiore coordinamento degli
interventi.
 
Articolo 5
– Opportunità di utilizzo delle reti di servizi
locali
 
Le parti
firmatarie della presente intesa si impegnano a collaborare
all’individuazione in ambito territoriale di specifiche
opportunità ed occasioni di utilizzo e di fruizione delle reti
di servizi locali da parte degli oratori. Le modalità di
accesso e coinvolgimento delle strutture sono definite dalla
Commissione di cui all’articolo 3.
(omissis)

Protocollo 06 giugno 2008

Comune di
Piacenza (PC)
Protocollo
d’intesa tra la Diocesi di Piacenza – Bobbio e il Comune
di Piacenza per la promozione e la valorizzazione della funzione
sociale ed educativa degli oratori e dei centri di aggregazione
giovanile parrocchiali della Città di Piacenza. (6 Giugno 2008)
(estratto)

 
 La Diocesi di
Piacenza – Bobbio e il Comune di Piacenza
(omissis)
premesso
che:
– il Comune di
Piacenza riconosce tra i principali obiettivi della propria azione
amministrativa la promozione, il sostegno e la valorizzazione di
strutture e centri socio – educativi per i minori e i giovani,
finalizzati alla formazione ed alla crescita integrale della
persona;

nell’ambito di queste strutture socio – educative,
particolare rilievo e importanza riveste l’esperienza, ricca di
tradizione, degli oratori e dei centri di aggregazione
parrocchiali;
– la Diocesi di
Piacenza – Bobbio intende rivolgere in via prioritaria la sua
attenzione all’attività oratoriale e alle molteplici
esperienze di aggregazione presenti e vive nelle parrocchie della
Città di Piacenza, al fine di valorizzarne e svilupparne
ulteriormente la funzione di riferimento morale, spirituale e sociale
per tutta la comunità cittadina;
– sulla scorta di
quanto già avviene in altre realtà territoriali, la
Diocesi di Piacenza – Bobbio ed il Comune di Piacenza,
unitamente all’associazione “Oratori Piacentini”,
organismo che coordina gli oratori della diocesi di Piacenza –
Bobbio, intendono addivenire ad una specifica intesa, in vista
dell’attivazione di una fattiva collaborazione tra
Amministrazione e Parrocchie sui temi della crescita morale e civile,
della prevenzione e del contrasto del disagio e della integrazione
sociale dei ragazzi e dei giovani nella nostra realtà
locale;
(omissis)
convengono e
stipulano il seguente accordo
 
Articolo 1
– Intenti del Protocollo d’Intesa
 
Il presente
Protocollo d’Intesa, stipulato tra la Diocesi di Piacenza
– Bobbio ed il Comune di Piacenza, si pone l’obiettivo di
promuovere e sostenere l’attività e le iniziative degli
oratori e delle analoghe strutture attive ed operanti
all’interno delle Parrocchie della Città di
Piacenza.
Le Istituzioni
firmatarie intendono, attraverso la stipulazione e
l’applicazione del Protocollo, valorizzare la
complementarietà dei reciproci ruoli nella realizzazione di un
sistema di servizi socio – educativi a beneficio delle giovani
generazioni.
Il Comune di
Piacenza in particolare riconosce la funzione educativa e sociale
svolta dall’Ente Parrocchia tramite gli oratori e i centri di
aggregazione giovanile, che costituiscono anche nella realtà
piacentina alcuni tra i principali soggetti sociali ed educativi della
comunità.
 
Articolo 2
– Operatività del Protocollo
 
Con la presente
intesa, le parti riconoscono la rilevanza dell’organo costituito
per la gestione dell’intesa stessa.
L’adozione
della presente intesa non esclude la stipulazione di ulteriori intese
ed accordi su materie specifiche tra i soggetti
firmatari.
Sono
altresì fatti salvi gli eventuali accordi stipulati fra gli
interessati, al fine di definire problematiche specifiche e di
attivare forme di reciproca collaborazione.
La presente
intesa non costituisce in alcun modo un vincolo di esclusività,
ma resta aperta la possibilità delle parti di ideare,
programmare e promuovere iniziative di aggregazione giovanile in
autonomia e/o in accordo con altri soggetti.
 
Articolo 3
– Commissione
 
Per una positiva
e proficua gestione dell’intesa, è costituita
un’apposita Commissione, di cui fanno parte:

l’Assessore al Futuro, Infanzia, Adolescenza, Scuola,
Formazione, politiche giovanili del Comune di Piacenza;
– il Dirigente
del Settore Infanzia, Scuola, Politiche giovanili del Comune di
Piacenza, o un suo delegato;
– un
rappresentante del Servizio per la Pastorale Giovanile della Diocesi
di Piacenza – Bobbio;
– un
rappresentante dell’associazione “Oratori
Piacentini”.
Alle riunioni, in
relazione alle tematiche affrontate, possono partecipare i
Responsabili di uffici o servizi comunali, od operatori
oratoriali.
La Commissione
è organo con funzioni di indirizzo e di coordinamento
sull’attuazione del Protocollo:
– avvia
coerentemente con le linee della presente intesa una stretta
collaborazione tra l’Assessorato al Futuro,
Infanzia,
Adolescenza,
Scuola, Formazione e politiche giovanili del Comune di Piacenza e il
Servizio Diocesano per la Pastorale Giovanile, l’associazione
“Oratori Piacentini” e dei Centri di aggregazione
giovanili parrocchiali;
– elabora ed
approva le linee programmatiche e progettuali degli interventi di
promozione e sostegno;
– definisce
annualmente le priorità e gli ambiti di
intervento.
La Commissione si
riunisce almeno due volte l’anno e comunque, ogniqualvolta se ne
ravvisi la necessità, su richiesta di una delle
parti.
Il Comune di
Piacenza assicura lo svolgimento dei compiti di segreteria e di
verbalizzazione delle riunioni della Commissione.
 
Articolo 4
– Gruppo tecnico
 
Il gruppo
tecnico, a partire dalle indicazioni espresse dalla Commissione,
procede a definire una programmazione annuale.
A tal fine
seleziona i progetti presentati, definisce l’entità dei
contributi assegnati, attua modalità di verifica e valutazione
degli interventi.
Il suddetto
Gruppo tecnico è composto da:
– il Dirigente
del Settore Infanzia, Scuola, Politiche giovanili del Comune di
Piacenza o suo delegato;
– il Funzionario
Responsabile del Servizio Scuola, Formazione del Comune di Piacenza o
suo delegato;
– un
rappresentante del Servizio per la Pastorale Giovanile della Diocesi
di Piacenza e Bobbio;
– un
rappresentante dell’associazione Oratori
Piacentini.
Il Gruppo tecnico
di lavoro si riunisce su proposta ed iniziativa della
Commissione.
Il Comune di
Piacenza assicura lo svolgimento dei compiti di segreteria e di
verbalizzazione delle riunioni del Gruppo tecnico.
 
Articolo 5 –
Promozione e sostegno di progetti ed iniziative
 
Le parti
firmatarie la presente intesa concordano nel promuovere e sostenere
progetti ed iniziative educative, formative, di prevenzione e di
animazione rivolte a minori, giovani e famiglie, realizzati
nell’ambito degli oratori e dei Centri di aggregazione giovanile
e mirati alla formazione e all’accompagnamento della crescita
integrale ed armonica della persona, al pieno sviluppo degli interessi
culturali, sociali e ricreativi, nonché a promuovere i valori
etici della solidarietà, dell’integrazione sociale e
dello sport come momento di aggregazione.
Le parti
riconoscono altresì la valenza dell’oratorio e dei Centri
di aggregazione giovanile parrocchiale quale luoghi di prevenzione
primaria e di contrasto del disagio e della devianza, anche in
collegamento con le istanze educative delle famiglie.
Concordano
inoltre sull’importanza di sviluppare interventi, con
modalità coordinate, a favore della formazione degli stessi
animatori e operatori oratoriali.
La Commissione di
cui all’articolo 3 opera sollecitando e favorendo le
progettualità degli oratori e dei centri di aggregazione
giovanile parrocchiali in riferimento agli obiettivi della presente
intesa, anche nella prospettiva di un maggiore coordinamento degli
interventi.
(omissis)

Sentenza 18 dicembre 2013, n.51059

Secondo costante giurisprudenza la circostanza aggravante dei futili
motivi sussiste quando la determinazione criminosa sia stata causata
da uno stimolo esterno lieve, banale e sproporzionato rispetto alla
gravità del reato. È anche pacifico che tale circostanza
ha natura soggettiva, dovendosi individuare la ragione giustificatrice
della condotta nel fatto che la futilità del motivo a
delinquere è indice univoco di un istinto criminale più
spiccato e della più grave pericolosità del soggetto.
Nel caso di specie, i motivi che hanno determinato la condotta di un
padre che ha cercato di uccidere la figlia dopo avere appreso che
quest’ultima aveva avuto rapporti sessuali, senza essere sposata
e da minore, con un giovane di fede religiosa diversa da quella
islamica, non possono pertanto – secondo la Suprema Corte adita
– essere definiti futili, non ritenendo lieve o banale la spinta che
aveva indotto l'imputato ad agire.

Sentenza 04 novembre 2013, n.24683

Non implica violazione del diritto di professare la propria fede
religiosa, il provvedimento di divieto di partecipazione alle Adunanze
del Regno, emesso nel corso di un giudizio di “affidamento
condiviso” delle figlie minorenni di un padre appartenente ai
Testimoni di Geova, nel caso in cui, all’esito degli
accertamenti svolti a livello comunale, si sia ritenuto che
l’età delle figlie non consentisse loro di
“praticare una scelta confessionale veramente autonoma” e
fosse pertanto inopportuno “uno stravolgimento di credo
religioso” (nel caso di specie, "cattolico”).

Sentenza 16 settembre 2013, n.21108

Non può essere rifiutato il nulla osta all’ingresso nel territorio
nazionale, per ricongiungimento familiare, richiesto nell’interesse
del minore cittadino extracomunitario affidato a cittadino italiano
residente in Italia con provvedimento di kafalah pronunciato dal
Giudice straniero nel caso in cui il minore stesso sia a carico o
conviva nel paese di provenienza con il cittadino italiano ovvero
gravi motivi di salute impongano che debba essere da questi
personalmente assistito.

Sentenza 12 febbraio 2013, n.29617/07

_L’affaire concerne la suppression totale du droit de visite
accordé à un père au motif que ses convictions religieuses étaient
préjudiciables à l’éducation de son fils. La Cour juge que les
tribunaux hongrois n’ont pas prouvé qu’il était dans
l’intérêt supérieur de l’enfant de voir supprimer tous ses
liens avec son père, lequel a dès lors subi une discrimination dans
l’exercice de son droit au respect de sa vie familiale._

Sentenza 19 febbraio 2013, n.19010/07

L’impossibilité d’accès à
l’adoption coparentale pour les couples homosexuels en Autriche
est discriminatoire en comparaison avec la situation des couples
hétérosexuels non maries. La Cour européenne des
droits de l’homme conclut: à la majorité, à
la violation de l’article 14 (interdiction de la discrimination)
combiné avec l’article 8 (droit au respect de la vie
privée et familiale) de la Convention européenne des
droits de l’homme en raison de la différence de
traitement subie par les requérants pour autant que l’on
compare leur situation avec celle d’un couple
hétérosexuel non marié dont l’un des
membres aurait souhaité adopter l’enfant de
l’autre. Elle a jugé que le Gouvernement n’avait
pas fourni de raisons convaincantes propres à établir
que la différence de traitement litigieuse était
nécessaire à la préservation de la famille ou
à la protection de l’intérêt de
l’enfant.

Sentenza 11 gennaio 2013, n.6

E’ inammissibile il ricorso del padre che, in sede di impugnazione
della sentenza di affidamento esclusivo del minore alla madre, affermi
il mancato approfondimento – da parte del Tribunale di merito – in
ordine al fatto se la famiglia affidataria del minore, composta da due
donne legate da una relazione omosessuale, fosse idonea sotto il
profilo educativo a garantire l’equilibrato sviluppo del figlio
“in relazione ai diritti della famiglia come società naturale
fondata sul matrimonio ai sensi dell’art. 29 della Costituzione” e
al diritto del minore ad essere educato “secondo i principi
religiosi di entrambi i genitori” (essendo il padre musulmano). Nel
caso di specie, infatti, il ricorrente si è limitato – a giudizio
della Corte adita – a fornire una sintesi del motivo di gravame in
questione, dalla quale non risulta tuttavia alcuna specificazione
circa le concrete ripercussioni negative per la crescita del minore
derivanti da tale ambiente familiare. In tale modo, dunque, si dà per
scontato – afferma la Suprema Corte – ciò che invece è da
dimostrare, ossia la dannosità di quel particolare contesto per la
crescita e lo sviluppo del bambino.