Osservatorio delle libertà ed istituzioni religiose

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Osservatorio delle Libertà ed Istituzioni Religiose

Determinazione/i 1998

Conferenza Episcopale Italiana: "Determinazioni circa la ripartizione per l'anno 1998 della somma derivante dall'otto per mille IRPEF". (da "Notiziario della Conferenza Episcopale Italiana", 1998, n. 4) La XLIV Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana preso atto che, sulla base delle informazioni fornite, la somma relativa all'otto per mille IRPEF che lo Stato verserà alla C.E.I. […]

Accordo 17 marzo 2008

Per approfondire in OLIR.it:
CITTÀ DEL VATICANO: Accordo tra la Santa Sede e il Principato di
Andorra (17 marzo 2008) leggi
[https://www.olir.it/news.php?notizia=1574&titolo=Citta+del+Vaticano%3A+Accordo+tra+la+Santa+Sede+e+il+Principato+di+Andorra+%2817+marzo+2008%29]

Sentenza 17 settembre 2009, n.4665

L’utilizzo della propria residenza per riunioni di adepti, a scopo
religioso, culturale, associativo in genere, non è di per sé
sufficiente a configurare un illecito edilizio suscettibile di essere
sanzionato ai sensi dell’art. 31 del d.p.r. n. 380 del 2001 (t.u.
edilizia); né lo è lo svolgimento saltuario di pratiche di culto in
un luogo strutturato e destinato ad abitazione.

Sentenza 22 gennaio 2009, n.985

La costruzione di un edificio non destinato all’esercizio del culto,
bensì finalizzato ad ospitare la sede di una associazione religiosa,
non può ritenersi rientrante tra le opere di urbanizzazione
secondaria, per le quali è prevista l’esenzione dal pagamento dei
contributi concessori (nel caso di specie, la costruzione della sede
della Associazione dei Testimoni di Geova, non essendo qualificabile
quale luogo di culto o edificio religioso, veniva assoggettata dal
Comune al pagamento degli oneri concessori).

Decreto legislativo 08 giugno 2001, n.325

D.Lgs. 8 giugno 2001, n. 325: “Testo unico delle disposizioni legislative in materia di espropriazione per pubblica utilità”. (G.U. 16 agosto 2001, n. 189. S.O. n. 211) (omissis) Art. 4 Beni non espropriabili o espropriabili in casi particolari 1. I beni appartenenti al demanio pubblico non possono essere espropriati fino a quando non ne viene […]

Codice civile 16 marzo 1942

Codice civile. (omissis) Capo II Del matrimonio celebrato davanti a ministri del culto cattolico e del matrimonio celebrato davanti a ministri dei culti ammessi nello stato Art. 82: “Matrimonio celebrato davanti a ministri del culto cattolico”. Il matrimonio celebrato davanti a un ministro del culto cattolico è regolato in conformità del concordato con la Santa […]

Decreto legge 28 aprile 2009, n.39

D.L. 28 aprile 2009 n. 39: “Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici nella regione Abruzzo nel mese di aprile 2009 e ulteriori interventi urgenti di protezione civile”. (in “Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana” n. 97 del 28 aprile 2009) (omissis) Art. 3. Ricostruzione e riparazione delle abitazioni private e di immobili […]

Sentenza 30 marzo 2009, n.116

L’art. 107, comma 5, della legge provinciale n. 13 del 1997 – così
come la normativa previgente (cfr. l’art. 95, comma 5, del TU delle
leggi urbanistiche provinciali, approvato con DPGP 26 ottobre 1993, n.
38, l’art. 16 della legge provinciale 23 giugno 1992, n. 21 e, ancor
prima, l’art. 42, comma 5, del TU approvato con DPGP 23 giugno 1970,
n. 20, come sostituito dall’art. 8 della legge provinciale 24
novembre 1980, n. 34) – prevede il divieto di cambiamento di
destinazione d’uso degli impianti per la raccolta, conservazione e
lavorazione di prodotti agricoli, in assenza di una diversa
destinazione d’uso di tutta l’area nel piano urbanistico
provinciale. Posto tale divieto, sin dal 1980, può dunque essere
disposto il ripristino dello stato dei luoghi nel caso di avvenuto
acceramento del cambio di destinazione d’uso di un edificio da
“commercio all’ingrosso di prodotti agricoli” a “deposito e
conservazione di frutta per conto di terzi” (nel caso di specie,
veniva respinto il ricorso del proprietario di un immobile, adibito in
parte a luogo di culto musulmano, che asseriva come il cambio della
destinazione d’uso di tale edificio fosse avvenuto del tutto
legittimamente, essendo detta attività di culto ricomprendibile
nell’ambito dell’attività terziaria svolta, già prima del 1992,
in tale edificio).

Accordo 25 marzo 2004

Mediante el presente acuerdo, el Ministerio de Educación, Cultura y
Deporte reconoce la importancia de estos conjuntos arquitectónicos
como bienes de especial relevancia integrantes del Patrimonio
Histórico Español que deben ser conservados, mantenidos y
custodiados. Por su parte, la Iglesia reitera su voluntad de que
continúen al servicio del pueblo español así como de cuidarlos y
utilizarlos de acuerdo con su valor histórico y artístico,
respetando siempre el estilo de vida propio de sus comunidades.
Las Abadías, Monasterios y Conventos en los que se actuará bajo el
marco de este Acuerdo deberán tener la categoría de Bien de Interés
Cultural y las actuaciones a realizar seguirán en todo momento lo
establecido previamente por los Planes Directores o por los Planes de
Actuación que se elaboren según las características de cada
inmueble. Estos Planes Directores, que serán elaborados por equipos
pluridisciplinares, deberán ser aprobados por los representantes del
Ministerio de Educación, Cultura y Deporte, de la Comunidad Autónoma
correspondiente y de la Iglesia Católica a través de la Comisión
Técnica de Seguimiento, y la financiación tanto de los Planes como
de las obras de restauración se acordará y realizará conforme a los
porcentajes que en cada caso se determinen.
Los Planes Directores que se elaboren para cada conjunto deberán
contener información sobre su estado de conservación, propuesta de
actuaciones que deban realizarse para su restauración y presupuestos
de esos trabajos, programación de actuaciones a realizar, y una
relación de los usos compatibles que puedan darse a los monumentos.
Así, se diseñarán fórmulas que permitan mantener las actividades
religiosas y de desarrollo de la vida de cada comunidad sin menoscabo
de un acercamiento de sus valores patrimoniales a la sociedad.
Además de las actuaciones sobre aspectos arquitectónicos, se
elaborará también un catálogo de aquellos bienes muebles que sean o
hayan sido de uso abacial, monástico o conventual, y que sean
susceptibles de ser conservados y documentados. Asimismo, se
elaborará un inventario del patrimonio inmaterial. En todo este
proceso, se prestará especial atención al patrimonio documental y
bibliográfico.
Para el seguimiento de este acuerdo, se constituirá una Comisión
Mixta paritaria formada por cuatro representantes del MECD y otros
tantos de la Conferencia Episcopal. A su vez, en cada Comunidad
Autónoma se creará una Comisión técnica paritaria de seguimiento
de las obras que se estén llevando a cabo en su territorio, en la que
estarán presentes tanto el Ministerio como la propia Comunidad
Autónoma y la Iglesia.

Sentenza 31 maggio 2007, n.2849

A fini dell’impugnazione di una concessione edilizia, deve ritenersi
che la condizione dell’azione rappresentata dalla “vicinitas”, ossia
da uno stabile collegamento tra il ricorrente e la zona interessata
dall’intervento assentito, vada valutata alla stregua di un giudizio
che tenga conto della natura e delle dimensioni dell’opera realizzata,
della sua destinazione, delle sue implicazioni urbanistiche ed anche
delle conseguenze prodotte dal nuovo insediamento sulla “qualità
della vita” di coloro che per residenza, attività lavorativa e
simili, sono in durevole rapporto con la zona in cui sorge la nuova
opera (nel caso di specie, il giudice adito respingeva l’eccezione
di difetto di legittimazione attiva dell’appellante, poichè lo
stesso pur qualificatosi come proprietario di un alloggio, senza
averne provato la proprietà, traeva la propria legittimazione in
quanto residente in loco. Di qui l’esistenza dello “stabile
collegamento” con la zona interessata dal rilascio, in favore della
Assemblea Cristiana Evangelica, del permesso di costruire un edificio
di culto).