Risposta a interrogazione 06 febbraio 2002, n.P-3648/01
Commissione europea. Risposta data dal sig. Nielson in nome della Commissione all’interrogazione scritta P-3648/01, 6 febbraio 2002.
(da “Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee” C 229 E del 26 settembre 2002, pag. 42)
La Commissione, preoccupata per le sentenze sempre più severe pronunciate dai tribunali nigeriani competenti in materia di Sharia e per il loro impatto sui diritti della donna, si sta adoperando in vari modi per far cessare queste pratiche e attenuarne gli effetti.
Gli orientamenti per la politica dell’Unione nei confronti dei paesi terzi in merito alle torture e agli altri trattamenti o alle altre punizioni crudeli, inumani o degradanti, adottati dal Consiglio Affari generali il 9 aprile 2001, si applicano alle punizioni quali la flagellazione e la lapidazione a cui fa riferimento l’onorevole parlamentare.
L’Unione ha sollevato la questione della Nigeria durante la 57a sessione della commissione per i diritti umani, dichiarandosi preoccupata per le sentenze pronunciate a norma del codice penale della Sharia in certi Stati della Nigeria settentrionale.
L’Unione, inoltre, si è messa direttamente in contatto con il presidente della Nigeria per denunciare le violazioni dei diritti della donna causate La promozione dei diritti umani e della società civile figura tra gli elementi della strategia nazionale di sostegno elaborata dalla Comunità a favore della Nigeria, nel cui ambito si intende finanziare una fondazione per i diritti umani onde sensibilizzare e associare maggiormente la popolazione nigeriana ai progetti in questo settore.
Al fine di promuovere la democratizzazione, si sosterranno il processo elettorale e la società civile, onde migliorare l’accesso delle donne all’informazione e alle elezioni e informarle dei loro diritti e obblighi in un contesto democratico. Si prefigge questo obiettivo il progetto attualmente in corso intitolato “Partecipazione dei cittadini e questioni di genere nell’ambito del processo elettorale”.
La Commissione sostiene i progetti nel settore dei diritti umani volti a potenziare la società civile nella Nigeria settentrionale e a sensibilizzare maggiormente le donne per quanto riguarda i loro diritti giuridici. Esistono inoltre altri progetti con una componente di genere che danno grande importanza al coinvolgimento delle donne.
Si continueranno a stanziare fondi per combattere le torture e gli altri trattamenti o le altre punizioni crudeli, inumani o degradanti in Nigeria nell’ambito del capitolo B7-7 del bilancio dell’Unione (Iniziativa europea per la democrazia e i diritti umani).
L’Unione continuerà inoltre ad adoperarsi affinché il governo della Nigeria abolisca la pena di morte, promuova il rispetto dei diritti umani e sensibilizzi uomini e donne ai loro diritti giuridici.
Autore:
Commissione delle Comunità europee
Dossier:
Libertà religiosa
Parole chiave:
Sharia, Diritti della donna, Interpretazione, Leggi religiose
Natura:
Risposta a interrogazione