Risoluzione 17 dicembre 2014
Parlamento europeo. Risoluzione 17 dicembre 2014: "Situazione nel Mediterraneo e necessità di un approccio globale dell'UE alle migrazioni".
[www.europarl.europa.eu]
Il Parlamento europeo ,
– vista la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea,
– vista la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali,
– vista la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948,
– visti la Convenzione di Ginevra del 1951 e i relativi protocolli aggiuntivi,
– vista la sua risoluzione del 9 ottobre 2013 sulle misure adottate dall'UE e dagli Stati membri per affrontare il flusso di rifugiati a seguito del conflitto in Siria(1) ,
– vista la sua risoluzione del 23 ottobre 2013 sui flussi migratori nel Mediterraneo, con particolare attenzione ai tragici eventi al largo di Lampedusa(2) ,
– visto il discorso pronunciato dal Presidente del Parlamento europeo nel corso della visita effettuata a Lampedusa il 2 e 3 ottobre 2014 in occasione dell'anniversario della tragedia del 3 ottobre 2013,
– viste le relazioni della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni concernenti le visite effettuate dalle sue delegazioni a Lampedusa nel novembre 2011, in Giordania nel febbraio 2013 in relazione ai rifugiati siriani e in Bulgaria nel gennaio 2014 in relazione alla situazione dei rifugiati e dei richiedenti asilo provenienti in particolare dalla Siria,
– viste le discussioni tenutesi durante la sua seduta plenaria del 9 ottobre 2013 in merito alle politiche migratorie dell'UE nel Mediterraneo, con particolare attenzione ai tragici eventi al largo di Lampedusa,
– viste le discussioni tenutesi sin dall'inizio dell'attuale legislatura: il 22 luglio 2014 in seno alla commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni in merito all'attuazione della comunicazione relativa all'attività della Task Force «Mediterraneo»; il 4 settembre 2014 in merito alle attività di Frontex nel Mediterraneo e alla Task Force «Mediterraneo»; il 24 settembre 2014 in merito alla quinta relazione annuale della Commissione sull'immigrazione e l'asilo (2013)(3) e alla relazione annuale dell'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo (EASO) sulla situazione riguardante l'asilo nell'Unione europea (2013),
– vista la comunicazione della Commissione del 4 dicembre 2013 sull'attività della Task Force «Mediterraneo»(4) ,
– viste le conclusioni del Consiglio europeo del 20 dicembre 2013,
– visto il documento di lavoro della Commissione del 22 maggio 2014 sull'attuazione della comunicazione relativa all'attività della Task Force «Mediterraneo»(5) ,
– viste le conclusioni adottate dal Consiglio europeo nella sua riunione del 26 e 27 giugno 2014, in cui ha definito gli orientamenti strategici della pianificazione legislativa e operativa nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia per gli anni a venire(6) ,
– visti gli orientamenti politici per la prossima Commissione europea, illustrati dal Presidente Juncker il 15 luglio 2014 durante la seduta plenaria del Parlamento,
– visto il parere del Comitato economico e sociale europeo dell'11 settembre 2014 sulle politiche europee di immigrazione(7) ,
– visti gli impegni assunti dal commissario responsabile per la Migrazione, gli affari interni e la cittadinanza, Dimitris Avramopoulos, in occasione della sua audizione del 30 settembre 2014 dinanzi alla commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni,
– viste le conclusioni del Consiglio del 10 ottobre 2014 sul tema «Adoperarsi per una migliore gestione dei flussi migratori»,
– vista la relazione elaborata nell'aprile 2012 dall'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa (APCE) sul tema «Perdita di vite umane nel Mediterraneo»,
– viste le relazioni annuali del relatore speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani dei migranti, in particolare quella dell'aprile 2013 sulla gestione delle frontiere esterne dell'UE e il relativo impatto sui diritti umani dei migranti e quella dell'aprile 2014 sullo sfruttamento lavorativo dei migranti,
– vista l'allocuzione di Sua Santità Papa Francesco in occasione della visita al Parlamento del 25 novembre 2014,
– viste le interrogazioni al Consiglio e alla Commissione sulla situazione nel Mediterraneo e la necessità di un approccio globale dell'UE alle migrazioni (O-000078/2014 – B8-0037/2014 e O-000079/2014 – B8-0038/2014),
– vista la discussione sulla situazione nel Mediterraneo e la necessità di un approccio globale dell'UE alle migrazioni tenutasi al Parlamento il 25 novembre 2014,
– vista la proposta di risoluzione della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni,
– visti l'articolo 128, paragrafo 5, e l'articolo 123, paragrafo 2, del suo regolamento,
A. considerando che, secondo i dati dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni(8) , nei primi nove mesi del 2014 sono morte almeno 3 072 persone nel Mediterraneo, a ulteriore riprova della necessità di compiere ogni sforzo possibile per salvare la vita delle persone in pericolo e di garantire che gli Stati membri rispettino i propri obblighi internazionali in materia di soccorso in mare;
B. considerando che circa 500 migranti sarebbero stati uccisi dopo che l'imbarcazione che li trasportava dall'Egitto all'Unione europea è stata presumibilmente speronata e affondata di proposito dai trafficanti; che i responsabili del traffico di migranti e della tratta di esseri umani sfruttano la migrazione irregolare e che queste reti mettono in serio pericolo la vita dei migranti e rappresentano un grave problema per l'UE;
C. considerando che l'operazione «Mare Nostrum» per le azioni di pattugliamento, soccorso e sorveglianza, avviata dall'Italia per rafforzare le attività di soccorso umanitario nel Mediterraneo, ha prestato soccorso a 150 810 migranti in 364 giorni(9) ; che il governo italiano ha annunciato l'intenzione di mettere gradualmente fine all'operazione «Mare Nostrum»;
D. considerando che l'operazione congiunta «Triton», coordinata da Frontex, è diventata pienamente operativa il 1° novembre 2014, ma non è chiaro quali saranno i contributi apportati dagli Stati membri in futuro;
1. riconosce l'importanza di sviluppare un approccio globale alle migrazioni;
2. ribadisce che l'UE deve rafforzare l'equa ripartizione delle responsabilità e la solidarietà nei confronti degli Stati membri che accolgono il maggior numero di rifugiati e richiedenti asilo in termini assoluti o relativi, conformemente all'articolo 80 TFUE; ricorda gli obblighi derivanti dagli articoli 78 e 79 TFUE;
3. si rammarica per la tragica perdita di vite umane nel Mediterraneo; esorta l'UE e gli Stati membri a compiere ogni sforzo possibile per scongiurare nuove tragedie in mare; è consapevole della necessità di garantire che gli obblighi di ricerca e soccorso siano effettivamente rispettati e di destinare pertanto opportuni finanziamenti a tal fine nel medio e lungo periodo;
4. reputa necessario riflettere sul rafforzamento della politica e della sicurezza delle frontiere, nonché sulle possibili soluzioni per migliorare il ruolo futuro di Frontex e dell'EASO; invita gli Stati membri a continuare a dare prova di solidarietà e impegno contribuendo in misura sufficiente al bilancio e alle operazioni di tali agenzie;
5. ricorda che gli Stati membri dovrebbero stabilire severe sanzioni penali contro la tratta di esseri umani e il traffico di migranti, sia verso l'Unione europea che al suo interno, nonché contro le persone o i gruppi che sfruttano i migranti vulnerabili nell'UE, e che dovrebbero altresì realizzare ampie campagne di informazione e sensibilizzazione in merito ai rischi in cui incorrono le persone che si affidano ai trafficanti e le vittime della tratta di esseri umani;
6. reputa necessario trovare nuovi canali di migrazione legale;
7. considera la necessità di esplorare nuove iniziative basate su esempi positivi di reinsediamento, quali il programma di reinsediamento volontario previsto all'articolo 17 del regolamento che istituisce il Fondo Asilo, migrazione e integrazione; ricorda che gli Stati membri che intendono attuare programmi di reinsediamento possono beneficiare di un finanziamento dell'UE;
8. sottolinea la necessità di esaminare la strategia globale di cooperazione con i paesi terzi, in particolare quelli dell'Africa subsahariana, del Nord Africa e del Medio oriente, per quanto concerne l'assistenza umanitaria, finanziaria e politica, anche nell'ambito dell'applicazione della legge, se del caso; chiede altresì chiarimenti circa il ruolo delle politiche in materia di protezione regionale, reinsediamento e rimpatrio, inclusi gli accordi di gestione della migrazione dei paesi di origine e di transito, per far fronte alle cause profonde della migrazione; sottolinea la necessità che i paesi terzi rispettino il diritto internazionale per quanto riguarda il salvataggio di vite umane in mare e garantiscano la protezione dei rifugiati nonché il rispetto dei diritti fondamentali;
9. dovrebbe considerare la possibilità di provvedere al trattamento rapido delle domande, in collaborazione con i paesi terzi di transito e di origine, e al rimpatrio dei migranti che non soddisfano i requisiti per ottenere asilo e protezione nell'UE, così da garantire un utilizzo ottimale delle risorse a vantaggio delle persone che necessitano realmente di protezione; sottolinea la necessità di incoraggiare le politiche di rimpatrio volontario garantendo nel contempo la protezione dei diritti di tutti i migranti e l'accesso sicuro e legale al sistema di asilo dell'UE;
10. ritiene che dovrebbe essere condotta un'analisi di come sono spesi in questo contesto i fondi destinati agli affari interni, compresi i fondi di emergenza, in particolare per le azioni concernenti la migrazione e l'asilo, il controllo delle frontiere, la lotta contro il traffico di migranti e la tratta di esseri umani e il rimpatrio, nonché i fondi relativi alla politica estera e di sviluppo dell'UE;
11. esprime preoccupazione circa le modalità con cui assicurare l'efficace attuazione del sistema europeo comune di asilo – incluso, ove necessario e se richiesto, l'avvio del meccanismo di allerta rapido, di preparazione e di gestione delle crisi (articolo 33 del regolamento (UE) n. 604/2013) o mediante procedure di infrazione in caso di scorretta applicazione della legislazione dell'UE – e le modalità con cui garantire norme comuni efficaci in materia di accoglienza, procedure e qualifiche in tutta l'UE, proteggendo i soggetti più vulnerabili e incoraggiando l'inclusione sociale dei rifugiati;
12. incarica la sua commissione competente di valutare le varie politiche interessate utilizzando risorse aggiuntive, quali risorse per condurre audizioni e inviare delegazioni ad hoc, nonché di elaborare una serie di raccomandazioni e di presentare una relazione di iniziativa strategica in Aula entro la fine del 2015;
13. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione nonché ai governi e ai parlamenti degli Stati membri.
___________________________________
(1) Testi approvati, P7_TA(2013)0414.
(2) Testi approvati, P7_TA(2013)0448.
(3) COM(2014)0288.
(4) COM(2013)0869.
(5) SWD(2014)0173, parti 1 e 2.
(6) EUCO 79/14.
(7) REX/414.
(8) «Fatal Journeys: Tracking Lives Lost during Migration», IOM, 2014.
(9) http://www.marina.difesa.it/EN/operations/Pagine/MareNostrum.aspx
Autore:
Parlamento europeo
Dossier:
Libertà religiosa, Immigrazione
Parole chiave:
Libertà religiosa, Diritto di asilo, Immigrazione, Persecuzioni, Libertà fondamentali, Dignità umana, Rifugiati, Europa, Tutela dei diritti civili, Approccio globale dell'UE al fenomeno migratorio, Cooperazione tra gli Stati membri dell'UE, Lotta contro la tratta degli esseri umani
Natura:
Risoluzione