Raccomandazione 02 febbraio 1993, n.1202
Consiglio d’Europa. Raccomandazione 1202/1993 dell’Assemblea parlamentare relativa alla tolleranza religiosa in una società democratica, 2 febbraio 1993.
1. L’Assemblea ha già adottato diversi testi su argomenti simili e ricorda in particolare la Raccomandazione 963 (1983) relativa ai mezzi culturali e educativi per ridurre la violenza, la Risoluzione 885 (1987) relativa alla contribuzione ebraica alla cultura europea, la Raccomandazione 1086 (1988) relativa alla situazione delle Chiese e delle libertà religiose nell’Europa dell’Est, la Raccomandazione 1162 (1991) relativa alla contribuzione della civilizzazione islamica alla cultura europea e la Raccomandazione 1178 (1992) relativa alle sette e ai nuovi movimenti religiosi.
2. Conviene ugualmente menzionare l’audizione sulla tolleranza religiosa, organizzata dalla Commissione della cultura e dell’educazione a Gerusalemme, il 17 e 18 marzo 1992, e il colloquio che commemorava il 500° anniversario dell’arrivo dei rifugiati ebrei in Turchia, che si è tenuto il 17 settembre 1992 a Istanbul.
3. La religione procura all’individuo una relazione arricchente con se stesso e con il suo Dio, così come con il mondo esterno e la società nella quale vive.
4. La mobilità in Europa e i movimenti migratori verso l’Europa si sono sempre tradotti con l’incontro tra una diversità di visioni del mondo, di convinzioni religiose e di concezioni dell’esistenza.
5. Questo incontro tra convinzioni religiose diverse può condurre a lana comprensione e ad un più importante e mutuo arricchimento, ma potrà anche purtroppo rafforzare le tendenze separatiste e incoraggiare gli integrismi.
6. L’Europa occidentale ha elaborato un modello di democrazia laica in seno alla quale diverse credenze religiose sono, per principio, tollerate. La Storia ha mostrato tuttavia che la stessa tolleranza poteva anche esistere sotto un regime religioso (per esempio quello degli arabi in Spagna e quello dell’Impero ottomano).
7. La recrudescenza della xenofobia, del razzismo e dell’intolleranza religiosa in numerosi paesi è preoccupante.
8. La religione rafforza sovente, o è utilizzata per rafforzare dei conflitti internazionali, sociali e delle minoranze nazionali.
9. Nell’Europa di oggi, esiste una palese crisi di valori. La società di mercato allo stato puro si è rivelata inadatta tanto quanto il comunismo a generare il benessere individuale e la responsabilità sociale. Il ricorso alla religione come soluzione di ricambio deve tuttavia essere conciliabile con i principi della democrazia e dei diritti dell’uomo.
10. Tenuto conto delle tendenze sociali attuali e future, e delle pressioni crescenti esercitate dalle comunità pluriculturali, fin qui ci si è impegnati insufficientemente per incoraggiare la tolleranza religiosa.
11. Ciascuna delle tre grandi religioni monoteistiche riposa su dei principi tali da generare la tolleranza e il mutuo rispetto nei confronti degli adepti di un’altra fede o dei non-credenti. Ogni essere umano è considerato come la creazione del Dio unico ed è a questo titolo che egli può pretendere alla stessa dignità e agli stessi diritti, qualunque siano le sue convinzioni.
12. La questione della tolleranza religiosa deve dare spazio a più ampia riflessione. Converrebbe spingere le tre religioni monoteistiche a mettere maggiormente l’accento sui valori morali fondamentali di tolleranza, simili nelle questioni di principio.
13. La storia europea mostra che la consistenza delle culture ebraiche, cristiane e islamiche, quando si poggia sul mutuo rispetto e sulla tolleranza, contribuisce alla prosperità delle nazioni.
14. Bisogna riaffermare l’importanza universale della libertà religiosa consacrata dall’articolo 18 della Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo e garantita dall’articolo 9 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Questa libertà trova le sue radici nella dignità dell’essere umano, e la sua messa in opera suppone l’instaurazione di una società libera e democratica.
15. Lo Stato laico non dovrebbe imporre nessun obbligo religioso ai suoi cittadini. Dovrebbe inoltre incoraggiare il rispetto di tutte le comunità religiose riconosciute e facilitare le loro relazioni con la società nel suo insieme.
16. L’Assemblea raccomanda al Comitato dei Ministri d’invitare i governi degli Stati membri, la Comunità europea così come le autorità e le organizzazioni competenti.
Protezioni giuridiche e loro applicazioni
I. per garantire la libertà religiosa, la libertà di coscienza e la libertà di culto, riferendosi particolarmente ai diritti enunciati al paragrafo 10 della Raccomandazione 1086 (1988) dell’Assemblea;
II. per far prova di flessibilità nell’accettazione di diverse pratiche religiose (in materia di abbigliamento, di alimentazione e di rispetto dei giorni sacri, per esempio);
Educazione e Scambi
III. per vegliare affinché si inseriscano nei programmi scolastici dei corsi sulle religioni e la morale, e per sforzarsi d’ottenere nei manuali (compresi i libri di storia) e nell’insegnamento una presentazione differenziata ed accurata delle religioni allo scopo di migliorare e di approfondire la conoscenza delle diverse religioni;
IV. per sottolineare che la conoscenza della propria religione o dei propri principi etici è una condizione preliminare ad ogni vera tolleranza e che può ugualmente servire da difesa contro l’indifferenza o i pregiudizi;
V. per organizzare una “conferenza del manuale scolastico di storia delle religioni”, che riunisca una selezione rappresentativa di teologi, di storici e di filosofi, allo scopo di preparare testi di base, documenti e commentari necessari all’insegnamento negli istituti scolastici;
VI. per fare in modo che le idee e gli atti di personalità viventi, di obbedienze religiose diverse, siano portate all’attenzione dei giovani a titolo d’esempi concreti di tolleranza religiosa;
VII. per facilitare, nel quadro dei programmi di scambio esistenti per gli allievi delle scuole medie superiori, per gli studenti ed altri giovani, degli incontri e dei dialoghi con le persone competenti di credenze diverse;
VIII. per promuovere gli incontri e le organizzazioni interreligiose che contribuiscono ad una migliore comprensione tra le religioni e, quindi, alla pace e al rispetto dei diritti dell’uomo;
IX. per pensare di dotare di mezzi analoghi le scuole religiose di tutte le confessioni riconosciute;
Informazione e sensibilizzazione
X. per vegliare affinché i testi religiosi fondamentali e le opere connesse siano tradotte e presenti nelle biblioteche pubbliche;
XI. per ideare dei progetti culturali riguardanti argomenti religiosi nel quadro dei programmi di promozione della cultura.
Ricerca
XII. per facilitare la creazione in Europa di una rete di istituti di ricerca incaricati:
– di riunire, di analizzare e di valutare le opere sulla tolleranza religiosa;
– di istituire un servizio di informazione dotato di una buona selezione di queste opere;
– di organizzare dei seminari e delle conferenze di ricerca sulla tolleranza religiosa;
– di informare il pubblico in modo competente ed autorevole;
XIII. per stimolare nelle università europee i lavori (seminari, corsi superiori, tesi di laurea) su argomenti che siano attinenti alla tolleranza religiosa.
Autore:
Consiglio d'Europa
Parole chiave:
Mezzi culturali, Stato laico, Islamismo, Comunità pluriculturali, Intolleranza religiosa, Recrudescenza, Democrazia laica, Modello, Europa, Integralismi, Tendenze separatiste, Tolleranza religiosa, Civilizzazione islamica, Contribuzione ebraica, Mezzi educativi, Religioni monoteiste, Riduzione, Xenofobia, Garanzia, Violenza, Ebraismo, Razzismo, Minoranze, Cristianesimo, Libertà religiosa, Libertà di culto
Natura:
Raccomandazione