Pronuncia 07 marzo 1995, n.2
Giurì di autodisciplina pubblicitaria. Pronuncia 7 marzo 1995, n. 2.
(Buggè; Spada)
(omissis)
Per quanto riguarda, poi, l’oleografia della Madonna, non può negarsi che essa sia percepita come offensiva delle convinzioni religiose dei cattolici, come del resto testimoniano vari ritagli della stampa quotidiana, che registrano l’indignazione degli ambienti cattolici all’indomani della diffusione del massaggio denunciato, esibiti dal Comitato di Controllo.
L’offesa si atteggia, nel caso, soprattutto come irrisione, in quanto il dogma della persistente verginità di Maria viene spogliato di ogni significato mistico, suggerendo che basta un chirurgo venezuelano e un po’ di soldi perché qualunque donna torni “like a vergin”. Se si riflette, poi, a ciò che l’inserto pubblicitario è stato pubblicato nel giorno dell’immacolata concezione (che i più identificano con la concezione di Gesùr anziché di Maria), la rete degli ammiccamenti e delle irrisioni si fa particolarmente fitta e, per i credenti, certamente intollerabile.
Sotto quest’ultimo profilo, merita sottolineata riprovazione il comportamento del “mezzo”, per di più un quotidiano del rango editoriale e culturale de La Stampa, la cui trasgressione del CAP appare aggravata da una scelta dei tempi di pubblicazione che o è stata indifferente alla sensibilità dei lettori o ha condiviso la malizia comunicazionale dell’utente.
P.Q.M.
Il Giurì, letti gli atti e sentite le parti, pronunciando nei confronti dell’Editoriale La Stampa s.p.a., di Publikompass s.p.a. e di Colors Magazine s.r.l., dichiara che la pubblicità denunciata è in contrasto con l’art. 1 e 10 CAP e ne ordina la cessazione.
Autore:
Giurì di autodisciplina pubblicitaria
Nazione:
Italia
Parole chiave:
Convinzioni religiose, Religione Cattolica, Offesa, Violazione, Irrisione, Dogma, Verginità, Convinzioni civili
Natura:
Pronuncia