Osservatorio delle libertà ed istituzioni religiose

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Osservatorio delle Libertà ed Istituzioni Religiose

Sentenza 18 marzo 2006, n.6078

La legislazione nazionale conosce l’adozione da parte del single:
trattasi dell’adozione “in casi particolari”, di cui all’art. 44 della
l. 184/1983 – che ha effetti limitati rispetto all’adozione
legittimante – o nelle speciali circostanze di cui all’art. 25, commi
4 e 5, della stessa legge. Solo in questi casi il legislatore
nazionale si è avvalso infatti della facoltà, rimessa agli stati
dall’art. 6 della Convenzione europea in materia di adozioni di
minori, firmata a Strasburgo il 24 aprile 1962 e ratificata
dall’Italia con la l. 357/1974, di prevedere l’adozione da parte di
persone singole. Al di fuori delle predette ipotesi, la citata norma
pattizia non consente ai giudici italiani di concedere l’adozione di
minori a persone singole. Al contrario, il principio fondamentale è
quello, scaturente dall’art. 6 della l. 184/1983, secondo il quale
l’adozione è permessa solo alla coppia di coniugi (uniti in
matrimonio da almeno tre anni) e non ai singoli componenti di questa:
principio applicabile – per effetto dell’art. 29-bis della stessa
legge introdotto dall’art. 3 della l. 476/1998 – anche alle adozioni
internazionali. Tuttavia, tali adozioni internazionali devono essere
ritenute ammissibili negli stessi casi in cui è ammessa l’adozione
nazionale legittimante o quella in casi particolari. Questa esegesi,
se induce alla conclusione della possibilità per il single di
procedere all’adozione internazionale nei casi particolari di cui
all’art. 44 cit., non può comunque certamente fondare il
riconoscimento di una generalizzata ammissibilità di tale adozione da
parte di persona singola: ammissibilità, esclusa in via generale,
come si è già precisato, nell’adozione nazionale, alla stregua del
diritto vigente. In ogni caso resta fermo che il legislatore
nazionale, tanto più in presenza della disposizione convenzionale
sopra menzionata (art. 6 della Convenzione di Strasburgo del 1967),
che a ciò lo facoltizza, ben potrebbe provvedere – nel concorso di
particolari circostanze, tipizzate dalla legge o rimesse di volta in
volta al prudente apprezzamento del giudice – ad un ampliamento
dell’ambito di ammissibilità dell’adozione di minore da parte di una
singola legittimante, ove tale soluzione sia giudicata più
conveniente all’interesse del minore, salva la previsione di un
criterio di preferenza per l’adozione da parte della coppia di
coniugi, determinata dalla esigenza di assicurare al minore stesso la
presenza di entrambe le figure genitoriali, e di inserirlo in una
famiglia che dia sufficienti garanzie di stabilità.

Decreto Presidenza Consiglio Ministri 17 marzo 2006

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, 17 marzo 2006: “Dichiarazione di «grande evento» in relazione all’incontro tra il Santo Padre e gli aderenti a movimenti e comunità ecclesiali provenienti da tutto il mondo”. Da “Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana” n. 75 del 30 marzo 2006. IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Visto l’art. 5 […]

Sentenza 31 gennaio 2006, n.2166

La promozione di attività ricreative e sportive, essenzialmente
finalizzate a favorire l’aggregazione dei giovani presso le strutture
parrocchiali, costituisce un mezzo solo indiretto per la realizzazione
delle finalità pastorali, educative e caritative proprie della Chiesa
cattolica, svolgendosi in concreto con modalità non dissimili da
quelle connotanti le analoghe attività di altri soggetti, pubblici e
privati, operanti nel mondo dello sport e della ricreazione. Le
limitazioni, derivanti dal diritto comune, allo svolgimento di
siffatte attività ricreative devono pertanto ritenersi
intrinsecamente inidonee a dar luogo a quelle compressioni della
libertà religiosa e delle connesse alte finalità, che la norma
concordataria di cui all’art. 2 della Legge n. 121/85, in ottemperanza
al dettato costituzionale, ha inteso garantire, pur senza comportare
la rinuncia da parte dello Stato italiano alla tutela di beni
giuridici primari, anche garantiti dalla Costituzione (artt. 42 e 32),
quali il diritto di proprietà privata e quello alla salute (la cui
tutela anche rientra tra le esigenze perseguite dalla disciplina
dettata dall’art. 844 c.c.). Dalle suesposte considerazioni discende
che anche la Chiesa cattolica e le sue istituzioni locali, quando iure
privatorum utuntur, in quanto non diversamente disposto dalle leggi
speciali che li riguardano, sono tenuti, al pari degli altri soggetti
giuridici, all’osservanza delle norme di relazione e, dunque, alle
comuni limitazioni all’esercizio del diritto di proprietà, tra le
quali rientrano quelle di cui all’art. 844 c.c. (nel caso di specie è
stata ritenuta applicabile la disciplina dettata dall’art. 844 c.c.
alle immissioni sonore provocate dalle attività sportive praticate
nel campo giochi di una parrocchia).

Legge 26 novembre 1998, n.1591

Act on Church of Sweden, 26 november 1998. Pursuant to a decision by the Riksdag the following is prescribed. The Church of Sweden as a religious community Section 1 The Church of Sweden is an Evangelical-Lutheran religious community that manifests itself in the form of parishes and dioceses. The Church of Sweden also has a […]

Sentenza 22 marzo 2006, n.94

La giurisdizione del Giudice amministrativo (analogamente a quella
civile, ed a differenza di quella costituzionale e penale) è una
giurisdizione di diritto soggettivo, volta cioè alla tutela di
interessi individuali, nell’ambito della quale la parte antagonista
dell’Amministrazione non tende all’affermazione del diritto
oggettivo, bensì a tutelare una propria situazione giuridica
soggettiva rilevante per l’ordinamento, che si ritenga in qualche
modo incisa dalla Pubblica Amministrazione, sia che si verta in
materia di interessi legittimi o di diritti soggettivi in senso
proprio. Ciò è confermato dalla circostanza che, nella giurisdizione
amministrativa, il processo è sempre promosso dal soggetto titolare
dell’interesse particolare che viene azionato, e dalle disposizioni
che prevedono la piena disponibilità del giudizio; dovendo quindi
ritenersi, in ultima analisi, che scopo immediato della giurisdizione
amministrativa è la tutela degli interessi particolari (di qualunque
natura, siano essi direttamente o indirettamente riconosciuti
dall’ordinamento) in qualche modo incisi dall’azione della P.A..Ne
consegue che la richiesta di rimozione del crocifisso dalle aule
giudiziarie non può ritenersi riconducibile alla giurisdizione
esclusiva del giudice amministrativo, posto che detta istanza
travalica manifestamente le attribuzioni di tale Giudice, quali
configurate dal vigente ordinamento, perchè invoca, per un verso, la
verifica di detto Tribunale sull’azione amministrativa, in nome di
un astratto sindacato di legalità, svincolato cioè dalla tutela di
un interesse proprio del ricorrente e, per altro verso, chiede
l’emanazione di una pronuncia con effetti generalizzati ed “erga
omnes” che presuppone un giudizio circa la legittimità e la vigenza
delle norme che impongono l’esibizione del crocifisso negli uffici
giudiziari ed in genere negli uffici pubblici.

Legge 26 novembre 1998, n.1593

Act on religious communities, 26 november 1998. Pursuant to a decision by the Riksdag the following is prescribed. General provisions on religious communities Section 1 Provisions about freedom of religion are contained in the Swedish Instrument of Government and in the European Convention for the Protection of Human Rights and Fundamental Freedoms. Section 2 For […]

Legge 1997

Organisation of Working Time Act, 1997 Public Holidays Art. 1. Each of the following days shall, subject to the subsequent provisions of this schedule, be a public holiday for the purposes of this act: ( a ) Christmas day, ( b ) St. Stephen’s day, ( c ) St. Patrick’s day, ( d ) easter […]

Legge 2000

EQUAL STAT US ACT 2000 An act to promote equality and prohibit types of discrimination, harassment and related behaviour in connection with the provis ion of services, property and other opportunities to which the public generally or a section of the public has access, to provide for inves tigating and remedying certain discrimination and other […]

Legge 1998, n.51

EDUCATION ACT, 1998 An act to make provision in the interests of the common good for the education of every person in the state, including any person with a disability or who has other special educational needs, and to provide generally for primary, post-primary, adult and continuing education and vocational education and training; to ensure […]

Legge 1998, n.21

Employment Equality Act, 1998. An act to make further provision for the promotion of equality between employed persons; to make further provision with respect to discrimination in, and in connection with, employment, vocational training and membership of certain bodies; to make further provision in connection with council directive no. 75/117/eec on the approximation of the […]