Le rappresentazioni satiriche sul sito internet eretico.com che, allo
scopo di denunciare le posizioni della dottrina cattolica in materia
di morale sessuale, hanno ad oggetto il Pontefice, non integrano il
reato di cui all'art. 403 c.p. comma 2 come modificato dalla legge
n. 85/2006 (Offese alle confessioni religiose attraverso vilipendio di
ministri di culto). Perché si integri il reato, infatti, in
adesione alla teoria della cd "dannosità sociale" –
che circoscrive l'area della tutela penale conformemente ai
principi dello Stato laico e secolarizzato – è necessario
accertare che la condotta vilipendiosa, legittimamente punibile, abbia
determinato un pregiudizio sociale effettivo, previa valutazione degli
altri interessi coinvolti, non bastando la mera indignazione sociale.
Nel caso in esame il P. M. pur avendo preso di mira simboli e persone
rappresentative della religione cattolica non ha offeso il sentimento
religioso, inteso come l'insieme dei valori etico-spirituali
qualificanti la confessione, ma ha criticato, attraverso la satira, la
posizione della Chiesa-istituzione nei confronti
dell'omosessualità e della sessualità. Inoltre, la
circostanza che il sito si chiamasse www.eretico.com, è un
motivo per ritenere che vi si collegassero solo coloro che erano
effettivamente interessati o incuriositi da vignette, testi, giochi
elettronici satirici nei confronti della religione cattolica e delle
sue personalità maggiormente rappresentative, cioè
soggetti che difficilmente potevano sentirsene feriti o offesi.
Diversamente è a dirsi per la raffigurazione nel sito del
cursore animato del Papa che si masturba, inserito nella sezione
gadgets del 19/7/2000, in relazione al quale non si ritiene di
ravvisare alcun elemento di irrisione costruttiva, direttamente o
indirettamente riconducibile nell'alveo della libera
manifestazione del pensiero, perché finalizzato alla gratuita
mostra di un aspetto della vita sessuale del Pontefice. Con
riferimento a tale condotta, tuttavia, il Tribunale ritiene non
integrato l'elemento soggettivo dell'intenzione di
vilipendere, circa la chiara esclusione della volontà di
ridicolizzare il Papa o ferire il sentimento religioso, e del mero
intento ludico e irridente della rappresentazione.