Osservatorio delle libertà ed istituzioni religiose

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Osservatorio delle Libertà ed Istituzioni Religiose

Sentenza 22 maggio 2008, n.20647

Ai fini della configurabilità del reato di maltrattamenti in famiglia
non assume alcun rilievo la circostanza che l’azione delittuosa sia
commessa ai danni di persona convivente more uxorio. Infatti, il
richiamo contenuto nell’articolo 572 Codice Penale alla
“famiglia” deve intendersi riferito ad ogni consorzio di persone
tra le quali, per strette relazioni e consuetudini di vita, siano
sorti rapporti di assistenza e solidarietà per un apprezzabile
periodo di tempo, ricomprendendo questa nozione anche la “famiglia
di fatto”. Una consolidata giurisprudenza della Corte richiede
soltanto che si tratti di un rapporto tendenzialmente stabile, sia
pure naturale e di fatto, instaurato tra due persone con legami di
reciproca assistenza e protezione (cfr., Sez. VI, 24 gennaio 2007, n.
21329, Gatto; Sez. III, 13 novembre 1985, n. 1691, Spanu; Sez. VI, 7
dicembre 1979, n. 4084, Segre).

Sentenza 16 aprile 2008, n.10007

Sin dalla sentenza 27 gennaio 1997, n. 807, la Corte di Cassazione ha
riconosciuto che “l’evoluzione degli strumenti di indagine sul DNA
consente di effettuare accertamenti anche sul cadavere del presunto
padre”; pronunce successive (Sez. 1^, 3 settembre 2004, n. 17825; Sez.
1^, 8 novembre 2006, n. 23800) non hanno mancato di convalidare
sentenze di Giudici di merito che avevano fatto ricorso, ai fini
dell’accertamento della genitura naturale, all’esame del DNA del
defunto. Nella medesima direzione sono le indicazioni che provengono
dalla Corte europea dei diritti dell’uomo. La Corte di Strasburgo
(sentenza 13 luglio 2006, Jaggi c. Svizzera) – affrontando un caso di
richiesta di prelievo di campioni del DNA dalla salma di un uomo
nell’ambito di un’azione di accertamento della paternita’ – ha
affermato: (a) che il diritto di conoscere la propria discendenza e’
ricompreso nel piu’ ampio diritto all’identita’, elemento
centrale della nozione di vita privata; (b) che l’interesse del
ricorrente (nel caso, nato nel 1939) a conoscere le proprie origini
non puo’ ritenersi venuto meno per il solo fatto dell’eta’
avanzata; (c) che il prelievo di campioni di DNA dalle spoglie del
defunto costituisce misura poco invasiva. Tanto rilevato, si può
affermare che se è’ esatto ricordare che l’ammissione della
consulenza tecnica d’ufficio rientra nei poteri discrezionali del
Giudice del merito (Cass., Sez. 1^, 28 febbraio 2006, n. 4407) e che,
anche nel giudizio per la dichiarazione giudiziale di paternita’
naturale il ricorso alle indagini ematologiche e genetiche e’
rimesso alla valutazione di quel Giudice, il quale puo’ ritenerle
superflue ove abbia gia’ acquisito elementi sufficienti a fondare il
proprio convincimento (Cass., Sez. 1^, 18 aprile 1997, n. 3342; Cass.,
Sez. 1^, 25 febbraio 2002, n. 2749), laddove – come nel caso di specie
– il quadro probatorio si caratterizzi per il fatto che la domanda
giudiziale, pur non manifestamente infondata, sia stata rigettata solo
in riferimento alla non univocita’ e alla discordanza tra gli
elementi acquisiti”, l’avere giudicato ultroneo il ricorso ad una
prova – quella scientifica normalmente destinata a costituire uno
strumento di accertamento della esistenza o della non esistenza del
fatto controverso, per giunta in relazione ad un’azione, la
dichiarazione giudiziale di genitura naturale, volta alla tutela di
diritti fondamentali attinenti allo status – si risolve in un vizio di
motivazione della sentenza impugnata.

Decreto generale 19 dicembre 2007

Congregatio Pro Doctrina Fidei Decretum generale de delicto attentatae sacrae ordinationis mulieris Congregatio pro Doctrina Fidei, ad naturam et validitatem sacramenti sacri ordinis tuendam, vigore specialis facultatis sibi a suprema Ecclesiae auctoritate in casu tributae (cfr can. 30 Codicis Iuris Canonici), in Congregatione Ordinaria diei 19 Decembris 2007, decrevit: Firmo praescripto can. 1378 Codicis Iuris […]

Decreto 06 maggio 2008

Decreto Assessoriale Sicilia 6 maggio 2008: “Criteri e modalità per la verifica dell’interesse culturale dei beni immobili di proprietà delle persone giuridiche private senza fine di lucro, ai sensi dell’art. 12 del decreto legislativo 22 gennaio 2004 n. 42”. ASSESSORATO DEI BENI CULTURALI ED AMBIENTALI E DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE IL DIRIGENTE GENERALE DEL DIPARTIMENTO REGIONALE […]

Sentenza 07 giugno 2007, n.13363

Costituisce acquisizione pacifica in giurisprudenza che, ove nel
giudizio di primo grado – quale si configura quello dinanzi alla Corte
di Appello funzionalmente competente a riconoscere l’efficacia nello
Stato delle sentenze ecclesiastiche – l’attore si sia costituito oltre
il termine fissato dall’art. 165 c.p.c., comma 1, ed il convenuto non
si sia costituito, deve essere disposta la cancellazione della causa
dal ruolo, ai sensi dell’art. 171 c.p.c., comma 1, con onere della sua
riassunzione entro un anno dal relativo provvedimento.

Decreto Presidente Giunta Regionale 18 febbraio 2008, n.7/R

D.P.G.R. Toscana 18 febbraio 2998, n. 7/R: “Regolamento di disciplina dell’organizzazione e del funzionamento della Commissione Regionale di Bioetica (CRB)”. (B.U.R. 27 febbraio 2008, n. 6, parte prima) Art. 1 1. Il presente regolamento disciplina l’organizzazione ed il funzionamento della commissione regionale di bioetica (CRB) compresa la partecipazione dei componenti ed esperti di settore della […]

Risoluzione 22 aprile 2008

Risoluzione del Parlamento europeo del 22 aprile 2008 sul contributo del volontariato alla coesione economica e sociale Il Parlamento europeo, – vista la Quarta relazione sulla coesione economica e sociale (COM(2007)0273), – vista la decisione n. 1904/2006/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2006, che istituisce, per il periodo 2007-2013, il programma […]

Risoluzione 20 maggio 2008

Risoluzione del Parlamento europeo del 20 maggio 2008 sui progressi realizzati in materia di pari opportunità e non discriminazione nell’Unione europea (trasposizione delle direttive 2000/43/CE e 2000/78/CE) Il Parlamento europeo, – vista la comunicazione della Commissione su una strategia quadro per la non discriminazione e le pari opportunità per tutti (COM(2005)0224), – visto l’articolo 13 […]

Legge regionale 07 febbraio 2008, n.2

L.R. Liguria 7 febbraio 2008, n. 2: “Testo unico in materia di strutture turistico-ricettive e balneari”. (da B.U.R. Liguria 13 febbraio 2008, n. 1, parte prima) TITOLO I Norme generali Art. 1 Finalità e ambito di applicazione. 1. La presente legge detta norme per la disciplina dell’offerta turistica regionale esercitata attraverso: a) le strutture ricettive; […]

Sentenza 03 maggio 2008, n.16850

Il reato di “Trattamento illecito di dati personali”, cui all’art. 35
della previgente L. n. 675 del 1996, era a pericolo presunto perchè
prevedeva – solo come circostanza aggravante – il nocumento per la
persona alla quale i dati illecitamente trattati si riferivano, mentre
il D.Lgs. n. 196 del 2003, all’art. 167 (“Trattamento illecito di
dati”), ha tipizzato il citato nocumento, da intendersi riferito sia
al soggetto stesso che al suo patrimonio, come condizione obiettiva di
punibilità. Nelle due fattispecie sono, invece, identici sia
l’elemento soggettivo caratterizzato dal dolo specifico, sia gli
elementi oggettivi, in quanto le condotte di comunicazione e
diffusione dei dati sensibili sono ora ricomprese nella più ampia
dizione di trattamento dei dati sensibili (Cass. Sez. 3^, 28.5.2004 n.
30134, rv. 229472 e 1.7.2004 n. 28680, rv. 229465).