Osservatorio delle libertà ed istituzioni religiose

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Osservatorio delle Libertà ed Istituzioni Religiose

Sentenza 17 febbraio 2009, n.897

Ai fini della formazione della graduatoria a posti di insegnante di
religione, relativa al concorso riservato, per titoli ed esami,
indetto con decreto dirigenziale in data 4 febbraio 2004, il diploma
di specializzazione in pedagogia religiosa non può essere ascritto al
punto B/2 lett. f) della relativa tabella di valutazione dei titoli,
che attribuisce due punti per il compimento del regolare corso di
studi teologici in un seminario maggiore. Infatti, il corso di studi
di pedagogia religiosa ha durata biennale e non può, quindi, essere
assimilato al compimento degli studi in seminario, che hanno durata di
cinque o sei anni.

Sentenza 31 gennaio 2009, n.198

L’insegnamento della religione cattolica deve essere impartito, ai
sensi del n. 5 lett. a) dal Protocollo addizionale all’Accordo del 18
febbraio 1984, da insegnanti riconosciuti “idonei” dalla autorità
ecclesiastica competente (nel caso di specie, veniva accolto il
ricorso di un’insegnante in possesso della idoneità richiesta, ma
ritenuta erroneamente insussistente dall’Amministrazione).

Decreto Presidente Giunta Regionale 06 agosto 2008, n.199

Decreto del Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia 6 agosto 2008, n. 199: “Regolamento per la concessione di finanziamenti straordinari in conto capitale di cui all’art. 4, comma 57 della legge regionale 20 agosto 2007, n. 22, relativa all’assestamento del bilancio 2007 per gli interventi rivolti alla conservazione, alla manutenzione e alla valorizzazione di affreschi […]

Sentenza 18 maggio 2006, n.16995

Lo stato di incoscienza del paziente priva il diniego, precedentemente
manifestato nei confronti della sottoposizione ad emotrasfusioni, del
necessario requisito della attualità del dissenso. Inoltre, il grave
stato di necessità impone, in ogni caso, ai sanitari il ricorso a
qualunque intervento terapeutico necessario per salvare la vita del
paziente.

Sentenza 21 gennaio 2009, n.2735

Incorre nel reato di evasione dal regime cautelare degli arresti
domiciliari il soggetto sottoposto a tale regime che si allontana dal
suo domicilio per partecipare ad una funzione religiose al di fuori
dei termini e senza il rispetto delle modalità fissate dall’autorità
giudiziaria. Nel caso di specie, un testimone di Geova sottoposto a
provvedimento restrittivo della libertà con facoltà di assentarsi
dal domicilio fissato ogni prima domenica del mese per partecipare con
scorta alle cerimonie liturgiche presso una Sala del Regno, dopo aver
sollecitato la messa a disposizione della scorta da parte dei
carabinieri, si allontanava dal proprio domicilio senza di essa
durante la seconda domenica del mese, facendodovi ritorno alla fine
della cerimonia religiosa. Per la Suprema Corte allontanandosi dal suo
domicilio senza il supporto della scorta, il testimone di Geova ha
consapevolmente violato il regime di arresti domiciliari come
specificamente applicatogli: integra, infatti, il delitto di evasione,
e non una mera inosservanza del provvedimento cautelare, anche un
temporaneo allontanamento dal luogo di custodia domestica, con
modalità diverse da quelle consentite dal giudice che ha disposto e
modulato la dinamica evolutiva della misura cautelare inframurale.

Ordinanza 26 agosto 2008

Tribunale di Firenze. Ordinanza 23-26 agosto 2008: “Sollevata questione di legittimità costituzionale dell’art. 14, commi 2, 3 e 4, e dell’art. 6, comma 3, della legge 19 febbraio 2004, n. 40 recante «Norme in materia di procreazione medicalmente assistita»”. (G.U. n. 50 del 3 dicembre 2008) IL TRIBUNALE Sciogliendo la riserva che precede (udienza 11 […]

Sentenza 18 luglio 2008, n.19809

Corte di Cassazione. Sezioni Unite Civili. Sentenza 24 giugno – 18 luglio 2008, n. 19809: "Matrimonio concordatario e vizi del consenso". SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI (Presidente Carbone – Relatore Forte) Svolgimento del processo Con sentenza del 4 dicembre 2002, la Corte d'appello di Trieste ha rigettato la domanda di G. D., proposta […]

Sentenza 05 novembre 1998, n.13364

Non è manifestamente infondata, con riferimento agli art. 3 comma 1
ed 8 comma 1 cost., la q.l.c. dell’art. 402 c.p. che, nell’accordare
tutela penale privilegiata alla religione cattolica, viola il
principio di uguaglianza, nonché il principio di uguale libertà,
davanti alla legge, di tutte le confessioni religiose.