Legge regionale 18 ottobre 1990, n.50
Regione Friuli-Venezia Giulia. Legge regionale 18 ottobre 1990, n. 50: “Modificazioni, integrazioni ed interpretazione autentica delle
leggi regionali concernenti la riparazione, la ricostruzione e l’ adeguamento antisismico nelle zone colpite dagli eventi sismici
del 1976”.
(Da “Bollettino ufficiale della regione Friuli-Venezia Giulia” n. 125 del 19 ottobre 1990)
(omissis)
Articolo 10
1. L’ articolo 27 della legge regionale 23 dicembre 1977, n. 63, nel testo risultante dalle mnodificazioni da ultimo introdotte
con l’ articolo 10 della legge regionale 2 maggio 1988, n. 26, e sostituito dal seguente:
<< Art. 27. - 1. Una volta realizzato l'intervento edilizio unitario, previsto dal piano particolareggiato, nei modi indicati
dall' articolo 26, il Sindaco, rivolge nelle forme delle citazioni, invito ai proprietari degli immobili espropriati, che tali risultano alla data del sisma, il diritto di prelazione
per l' acquisto delle nuove unità immobiliari ricostruire.
2. In alternativa ai proprietari degli immobili espropriati, l' invito ad esercitare il diritto di prelazione è notificato ai titolari di diritti reali di godimento sugli immobili anzidetti qualora sussistano le condizioni previste dall' articolo 42, quarto comma, come inserito dall' articolo 56
della legge regionale 24 aprile 1978, n. 25.
3. Il diritto di prelazione può essere esercitato dai proprietari degli immobili espropriari anche in assenza della domanda di contributo, semprechè detta domanda non sia stata presentata dal titolare del diritto reale di godimento.
Rimane tuttativa ferma la necessità della domanda di contributo da parte dei soggetti considerati dagli articoli 48 e 49.
4. Nei casi di cui al comma 3, i soggetti privi di domanda di contributi sono collocati nella graduatoria di cui all' articolo 28, nella posizione derivante dall' applicazione dei criteri fissati in attuazione dell' articolo 29, e la cessione in proprietà delle unità immobiliari ricostruite è disposta
a prezzo agevolato, sulla base dei requisiti effettivamente posseduti dagli interessati.
5. Il diritto di prelazione può altresì essere esercitato in forma congiunta dai soggetti di cui all' articolo 61- bis,
secondo comma, secondo l' ordine di graduatoria spettante a quello più favorito:
a) da più aventi diritto alla prelazione di unità immobiliari ricadenti nello stesso ambito di intervento unitario funzionale
di ricostruzione;
b) da più aventi diritto alla prelazione di unità immobiliare ricadenti in ambiti diversi di intervento unitario funzionale di ricostruzione;
c) da più soggetti, parte dei quali aventi diritto alla prelazione secondo le precedenti lettere a) e b) e altri aventi comunque titolo ai contributi previsti dalla legge regionale
23 dicembre 1977, n. 63.
6. Qualora, per motivi indipendenti dalla volontà dell' interessato, l' unità immobiliare ad eso residenziale prelazionata abbia una superficie utile inferiore a quella
determinata in applicazione dei parametri relativi alle esigenze abitative del nucleo familiare fissati con il decreto del
Presidente della Giunta regionale 26 febbraio 1978, n. 006/ Press. la cessione in proprietà può comprendere anche vani o locali
accessori, situati in una diversa unità immobiliare, risultata disponibile per mancato esercizio del diritto di prelazione, purchè attigua a quella prelazionata, fino al raggiungimento delle superfici parametrate di cui al citato decreto del Presidente della
Giunta regionale n. 066/ Press, del 1978. Le spese di tutte le opere necessarie per integrare con gli ulteriori vani l' unità immobiliare prelazionata rimangono a carico del
soggetto interessato.
7. In caso di decesso dell' avente titolo alla prelazione delle nuove unità immobiliari ricostruite prima che sia stato perfezionato l' atto di cessione in proprietà , subentra nel
relativo rapporto, anche in deroga al divieto di cumulo di cui all' articolo 48 della legge regionale 24 aprile 1978, n. 25, uno dei successori, il quale agisce anche per conto degli altri, esonerando l' Amministrazione regionale da ogni responsabilità nei confronti degli stessi.
8. Qualora il decesso o sopravvenute cause invalidanti o raggiunti limiti di età del titolare o dell' esercento non proprietario o dei loro familiari o soci coadiuvanti od altre
comprovate cause impediscano la ripresa dell' attività produttiva esercitata al 6 maggio 1976 nei vani ricostruiti negli ambienti
di intervento unitario funzionale, l'esercizio del diritto di prelazione è tuttavia consentito dal Sindaco, sentita la Commissione consiliare di cui all' articolo 17 della legge regionale 20 giugno 1977, n. 30, semprechè gli interessati si impegnino e che nei vani anzidetti venga comunque esercitata una attività produttiva, anche sotto una diversa impresa, per almeno cinque anni. Il mancato avvio dell' attività produttiva nel
termine di un anno dal perfezionamento dell' atto di cessione in proprietà dei vani produttivi comporta di diritto la decadenza dal contributo e il conseguente recupero del
relativo importo a carico del cessionario.
9. Nel caso in cui l' esercizio dell' attività produttiva nei vani ricostruiti all' interno delle aree centrali delimitate ai sensi dell' articolo 2 della legge regionale 2 settembre 1980, n. 45, e successive modificazioni ed integrazioni, risulti
incompatibile con le previsioni degli strumenti comunali della programmazione commerciale e degli esercizi pubblici,
il Sindaco, sentita la competente Commissione comunale per il commercio, consente l' esercizio del diritto di prelazione
dei vani ricostruiti a prescindere dalla condizione fissata al comma 8.
10. In deroga a quanto previsto dall' articolo 54, all' interno delle aree centrali delimitate ai sensi dell' articolo 2 della legge regionale 2 settembre 1980, n. 45, e successive modificazioni ed integrazioni, le unità immobiliari destinate ad uso produttivo, ricostruite negli ambiti di intervento unitario funzionale, possono essere cedute agli aventi diritto al contributo anche se non risultino inserite in edifici ad uso misto.
11. I soggetti che non intendano esercitare il diritto di prelazione ovvero rifiutino espressamente di esercitarlo sulle unità immobiliari loro offerte dal Comune decadono
da tale diritto; tuttavia, essi conservano il diritto al contributo e possono chiedere unicamente la cessione in proprietà delle unità immobiliari rimaste disponibili ai sensi dell' articolo 30.
12. La cessione delle nuove unità immobiliari avviene a titolo di proprietà anche a favore dei titolari di diritti
reali di godimento; essa ha luogo sulla base di una graduatoria che comporti precedenza per i proprietari o per i titolari di diritti reali di godimento che abitavano alla data del
sisma uno degli immobili distrutti o demoliti ricostruiti e verso corresponsione di un prezzo determinato in base al costo totale
dell' intervento, comprensivo delle spese tecniche e generali, di sistemazione dell' area, degli allacciamenti, maggiorato di
una quota costituita dalle spese di espropriazione.
13. Dal costo anzidetto sono detratte le spese per le opere di urbanizzazione primaria e secondaria, nonchè il contributo di cui all' articolo 44, quarto comma, determinato avuto riguardo ai prezzi massimi stabiliti a sensi degli articoli 46, terzo coma, e 59, e riferiti alla data di consegna dei lavori
dell' impresa esecutrice.
14. La presenza di ogni altro requisito, la domanda presentata in termini dagli interessati dà diritto al contributo secondo
l' effettiva destinazione d' uso posseduta dall' unità immobiliare alla data degli eventi sismici, anche se difforme dalla
documentazione acquisita agli atti del Comune. In tale evenienza si procede d'ufficio alla regolarizzazione della documentazione.
15. Nei casi in cui al comma 5 il contributo da porre in detrazione dal costo dell' intervento è determinato nella
misura stabilita dall' articolo 46, avuto riguardo alle esigenze abitative dal nucleo familiare risultante dalla somma dei componenti i nuclei familiari dei richiedenti.
16. Dal medesimo costo sono detratti ulteriormente i costi delle superfici utili non residenziali riguardanti gli androni
di ingresso, i porticati liveri, i loggiati, le soffitte non utilizzabili e le terrazze e/ o coperture a terrazze.
17. Qualora per l' azione concomitante o successiva di fattori economici contigenti si siano venute a determinare localmente
delle anomalie nel mercato edilizio tali per cui il costo totale dell' intervento indicato al comma 12, detratte le spese per le opere di urbanizzazione primaria e secondaria, abbia superato l' importo determinato in applicazione dell' articolo 46, terzo comma, e 59, i maggiori costi, rispetto a tale importo,
entro i limiti di superficie cui sono rapportati i contributi da concedere ai beneficiari degli interventi di cui al
Titolo III, restano a carico dell'Amministrazione regionale nella misura dell' ottanta per cento e vengono computati in
detrazione dal costo totale indicato al predetto comma 12. Il rimanente venti per cento è posto a carico del cessionario
interessato. Rimangono ferme le disposizioni agevolative vigenti sugli incrementi dei parametri di superficie, nonchè sulla parte
di spesa, determinata ai sensi dei citati articoli 46, terzo comma, e 59, ammessa e non coperta dal contributo in conto capitale.
18. Agli aventi titolo ai benefici previsti dagli articoli 50 e 51, che rinuncino alla ricostruzione dell' alloggio, è
consentito di portare in detrazione dal costo dell' intervento indicato al comma 12 un importo non superiore all' ottanta per cento del contributo in conto capitale che sarebbe loro spettato, i sensi dei predetti articoli 50 e 51, avuto riguardo ai prezzi massimi stabiliti ai sensi dell' articolo 46, terzo
comma, e riferiti alla data di consegna all' impresa esecutrice dei lavori relativi all' intervento unitario di ricostruzione >>.
(omissis)
Autore:
Regione Friuli - Venezia Giulia
Nazione:
Italia
Parole chiave:
Urbanizzazione secondaria, Ricostruzione, Adeguamento, Prelazione, Unità immobiliare
Natura:
Legge regionale