Osservatorio delle libertà ed istituzioni religiose

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Osservatorio delle Libertà ed Istituzioni Religiose

Documenti • 17 Agosto 2010

Legge regionale 10 marzo 2008, n.5

Regione Abruzzo, Legge regionale 10 marzo 2009, n. 5, Un sistema di garanzie per la salute – Piano sanitario regionale 2008-2010.
 

(in B.U. Abruzzo 21 marzo 2008, n. 2 straord.)

(omissis)

3.2. I Ruoli

(omissis)

3.2.5. Il terzo settore

Il Terzo settore rappresenta una realtà ricca e complessa all'interno della quale va ribadita la distinzione tra cooperative sociali, che oltre ad essere soggetti gestori di servizi sono attivi anche nella partecipazione ai Piani di Zona, e il volontariato il quale rappresenta un momento forte di alleanza con il SSR, in ragione del suo contributo alla umanizzazione del servizio e per le istanze etiche di cui è portatore. La loro presenza contribuisce a dar voce ai bisogni dei soggetti svantaggiati e svolge un ruolo importante nella valutazione consensuale della qualità dell'assistenza.
A tal fine nel campo delle cure primarie occorre realizzare una forma di assistenza integrata non domiciliare ma residenziale per i pazienti che per motivi medici o sociali non possono ricevere prestazioni a domicilio e che non versano in condizioni di salute tali da dover ricevere un trattamento per acuti in ospedale oppure in una RSA ad indirizzo riabilitativo. Questa nuova via all'assistenza integrata e cooperazione sociale potrà avere come struttura l'ospedale di comunità.
La Regione e gli Enti locali riconoscono il ruolo e la rilevanza sociale ed economica delle espressioni di autoorganizzazione della società civile in ambito sociale, socio sanitario e dell'assistenza sanitaria, con particolare riferimento alle organizzazioni riconducibili al Terzo Settore.
Ai fini del presente Piano, sono considerati soggetti del "Terzo Settore":
a) le organizzazioni di volontariato;
b) le associazioni e gli enti di promozione sociale;
c) le cooperative sociali;
d) le fondazioni;
e) gli enti di patronato;
f) gli enti ausiliari di cui alla legge regionale n. 28/1993
g) gli enti riconosciuti delle confessioni religiose con le quali lo Stato ha stipulato patti, accordi o intese;
h) gli altri soggetti privati non a scopo di lucro.
A tali soggetti è riconosciuto un ruolo centrale nelle politiche sociali e sanitarie regionali: concorrono ai processi di programmazione regionale e locale e, ciascuno secondo le proprie specificità, partecipano alla programmazione, progettazione, attuazione ed erogazione degli interventi e dei servizi del sistema locale dei servizi sociali e socio sanitari a rete, nei modi previsti dalla presente legge e dalle leggi di settore.
Il rapporto con i soggetti del Terzo Settore deve svilupparsi nella direzione di un equilibrato mix tra quest'ultimo ed il servizio pubblico ed attraverso lo sviluppo di nuovi modelli per la realizzazione di interventi e servizi. Tale contesto si snoda al di fuori sia di improponibili tentazioni di supplenza all'intervento pubblico sia della tradizionale collocazione di semplice soggetto attuatore ma nell'ambito di un rapporto sinergico di interazione strutturale.
In tal senso la costituzione dei luoghi di partecipazione per essi previsti dai Piani Regionali Sanitario e Sociale (Piano delle Attività Territoriali e Piano di Zona) costituiranno nel triennio terreno di verifica di modalità di integrazione più stretta del Terzo Settore con i soggetti del sistema e di un loro apporto più significativo alla programmazione locale dei servizi.
Le istituzioni e gli organismi a scopo non lucrativo concorrono con le istituzioni pubbliche, alla realizzazione dei doveri costituzionali di solidarietà dando attuazione al pluralismo etico-culturale dei servizi alla persona. Ai fini del presente Piano, sono da considerarsi a scopo non lucrativo, le istituzioni che svolgono attività nel settore dell'assistenza sanitaria e socio-sanitaria.
Per quanto attiene il privato sociale (es. cooperative di servizi), il sistema sanitario si avvale delle sue prestazioni soprattutto nelle aree in cui si realizza professionalmente l'integrazione di attività socio-sanitarie.A tal proposito il Piano Sanitario ribadisce le azioni già sviluppate dalla Regione Abruzzo in merito alla regolazione dei rapporti con il privato sociale.In fase di sviluppo, da parte dell'Assessorato alle Politiche Sociali, è la costruzione di un sistema di "autorizzazione" ed "accreditamento" dei servizi alla persona. Tale sistema dovrà essere messo a punto, sperimentato e validato entro tre anni. Conclusa la fase di sperimentazione l'accreditamento dei servizi sarà il prerequisito necessario per la stipula delle convenzioni con le organizzazioni del privato sociale.

(omissis)