Osservatorio delle libertà ed istituzioni religiose

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Osservatorio delle Libertà ed Istituzioni Religiose

Documenti • 12 Luglio 2004

Interrogazione 29 ottobre 2003, n.E-3292

Parlamento europeo. Interrogazione scritta E-3292 di Claude Moraes alla Commissione: “Legge islamica della Sharia”, 29 ottobre 2003.

Il Centre for Legal Aid Assistance and Settlement (CLAAS), un’organizzazione interconfessionale che opera nel mio collegio elettorale, ha portato alla mia attenzione il seguente fatto: molti cristiani residenti in Pakistan sono soggetti a costanti minacce e intimidazioni nella vita di tutti i giorni. Dopo l’adozione della legge islamica della Sharia all’inizio di quest’anno, ad opera dell’assemblea provinciale della provincia della frontiera nordoccidentale del Pakistan, i cristiani e altre minoranze religiose della regione non possono praticare liberamente il loro culto e vengono indotti a conversioni forzose; essi sono oggetto di vessazioni e persecuzioni a causa del loro credo e, in ragione dell’applicazione della legge islamica della Sharia, si vedono negati i diritti umani. Vi è il crescente timore che l’alleanza dei partiti islamici, Muttahidda Majilis-e-Amal (MMA) possa persuadere il governo federale a decidere di adottare ed estendere l’applicazione della Sharia in tutto il Pakistan.
La Commissione può esprimere la sua posizione in merito a questa vicenda e formulare il suo parere in merito al fatto che i non musulmani non siano soggetti alla Sharia?

Risposta dell’On.le Patten in nome della Commssione, 4 dicembre 2003.

La Commissione è preoccupata per la situazione dei cristiani e di altre minoranze religiose in Pakistan e in diverse occasioni ha richiamato l’attenzione delle autorità pakistane sulla questione tramite i contatti diplomatici dell’Unione a Islamabad. La delegazione della Commissione e le ambasciate degli Stati membri continueranno a discutere con il governo del Pakistan.
La legge della Sharia è entrata in vigore nella Provincia della frontiera nordoccidentale (NWFP) il 19 giugno 2003. Tuttavia, le varie commissioni istituite per riesaminare le leggi vigenti al fine di adeguarle ai precetti islamici non hanno ancora svolto alcuna attività. Inoltre, il governatore della Provincia ha espresso una serie di preoccupazioni sul disegno di legge Hasba destinata a dare attuazione alla Sharia mediante la nomina di un mediatore con competenze di polizia. Tali interrogativi sono stati trasmessi al Consiglio dell’ideologia islamica (IIC) che è tenuto ad esprimere un parere non vincolante. Date le circostanze, non è affatto chiaro se l’Assemblea della Provincia della frontiera nordoccidentale promulgherà la legge Hasba. Tra l’altro, la legge della Sharia adottata nella NWFP è praticamente identica a quella adottata a livello nazionale nel 1991 e mai attuata.
Tramite la delegazione in Pakistan, la Commissione intrattiene contatti periodici con varie organizzazioni non governative internazionali e locali (ONG) che operano a favore delle minoranze religiose e ha considerato l’eventualità di casi di violenza o discriminazione nei confronti di minoranze religiose da quando la Sharia è stata adottata nella NWFP. Finora non si segnalano elementi che indichino un aumento di tali casi. Tuttavia, le minoranze affermano di avvertire ora una maggiore pressione psicologica e incertezza riguardo al loro futuro.
In merito alla questione della non applicazione della legge della Sharia ai non musulmani, non sembra esistere una risposta certa. La Costituzione pakistana stabilisce all’articolo 227, paragrafo 1, che tutte le leggi sono rese conformi ai precetti dell’Islam stabiliti dal Corano e dalla Sunna, ma contiene anche disposizioni a tutela delle minoranze. L’articolo 20 della Costituzione garantisce la libertà di culto e di gestione di istituzioni religiose. L’articolo 36 impone allo Stato di tutelare i diritti delle minoranze e l’articolo 227, paragrafo 3, vieta a tutte le leggi di incidere sulle leggi personali dei non musulmani o sul loro status di cittadini.
Su tale base, alcuni esperti islamici riterrebbero che la legge della Sharia debba rispettare i summenzionati diritti delle minoranze riconosciuti dalla Costituzione e che alcuni degli obblighi imposti ai musulmani non siano applicabili alle minoranze religiose. Tuttavia, nel disegno di legge Hasba non figura siffatta distinzione tra minoranze e maggioranza musulmana: le disposizioni di tale legge si imporrebbero tanto alle minoranze quanto ai musulmani.
Benché la questione dell’applicazione della legge della Sharia possa essere oggetto di dibattito, la Commissione continuerà a ribadire alle autorità pakistane la necessità di tutelare i cristiani e le altre minoranze, nonché di evitare la violenza settaria. Inoltre, tramite alcune delle sue attività di cooperazione, la Commissione continuerà a trattare questioni attinenti al miglioramento della situazione dei diritti umani, tra cui la non discriminazione delle minoranze.