Osservatorio delle libertà ed istituzioni religiose

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Osservatorio delle Libertà ed Istituzioni Religiose

Documenti • 9 Luglio 2004

Interrogazione 21 luglio 2003, n.E-2543

Parlamento europeo. Interrogazione scritta E-2543 di Maurizio Turco alla Commissione: “Violazione della libertà religiosa in Armenia”, 21 luglio 2003.

Premesso che
– dall’inizio di luglio un Testimone di Geova è stato condannato ad un anno e mezzo di campo di lavoro e altri due sono stati arrestati e sono attualmente sotto processo perché hanno rifiutato di svolgere il servizio militare;
– con questa condanna sale a 24 il numero di Testimoni di Geova che sono stati condannati perché si sono rifiutati di prestare il servizio militare mentre altri 8 sono in attesa di essere processati;
– ai Testimoni di Geova, che in Armenia sono circa 7.500, è stato negato il diritto di registrarsi come organizzazione religiosa;
– nel dicembre del 2002 attraverso una ordinanza è stato stabilito che possono far parte della polizia solo gli appartenenti alla Chiesa Apostolica Armena; per i membri di altre confessioni religiose è previsto “un lavoro esplicativo ed educativo affinché desistano spontaneamente dall’appartenenza a tali organizzazioni religiose”; se il lavoro “esplicativo ed educativo” non dovesse essere sufficiente è previsto il licenziamento di chi è già membro della polizia e l’impossibilità di assunzione per chi lo volesse diventare;
Visto che
– nel gennaio 2001, in occasione dell’adesione al Consiglio d’Europa, l’Armenia si era impegnata ad adottare una legge sul servizio alternativo al servizio militare e allo stesso tempo a liberare gli obiettori di coscienza e che a tutt’oggi non è stata adottata la legge né sono stati liberati gli obiettori di coscienza;
– il 13 dicembre 2002 il Consiglio europeo contro il razzismo e la xenofobia della Commissione europea (ECRI) ha valutato “insoddisfacente” il comportamento delle autorità armene nei confronti dei Testimoni di Geova;
Visti altresì gli eccellenti rapporti di cooperazione tra l’Unione europea e l’Armenia a livello economico e commerciale;
Potrebbe la Commissione far sapere se è a conoscenza dei fatti esposti?
Quali iniziative, nell’ambito dei rapporti di cooperazione, potrebbero a suo giudizio costituire un serio ed efficace strumento per indurre l’Armenia a rispettare la libertà religiosa?

Risposta dell’On.le Patten in nome della Commissione, 22 agosto 2003.

La Commissione è preoccupata per le sempre più numerose violazioni della libertà di religione nel Caucaso meridionale e in Asia centrale ed è al corrente dei problemi che devono affrontare gli Avventisti, i membri della Chiesa protestante d’Asia, le comunità musulmane e russe ortodosse in Turkmenistan e i Testimoni di Geova in Armenia.
Dato che l’Uzbekistan, il Kazakistan, l’Armenia e la Georgia hanno concluso accordi di partenariato e cooperazione con l’Unione, la Commissione solleva in occasione delle riunioni che si tengono nel quadro degli accordi il problema della violazione della libertà di religione e, più in generale, dei diritti umani fondamentali. Anche se l’accordo di partenariato e cooperazione con il Turkmenistan non è stato ancora ratificato, la Commissione affronta la questione durante ogni riunione bilaterale con le autorità turkmene.
La Commissione desidera ribadire la grande importanza attribuita al diritto alla libertà di religione, di credo ed espressione. L’Unione ha sostenuto ripetutamente che il rispetto dei diritti umani e la democratizzazione devono essere parte integrante del dialogo politico con i paesi terzi. Nella comunicazione del maggio 2001 sul ruolo dell’Unione nella promozione dei diritti umani e della democratizzazione nei paesi terzi, la Commissione si è impegnata ad integrare i temi della democratizzazione e del rispetto dei diritti umani in tutti i programmi di assistenza della Comunità.
Oltre all’assistenza Tacis, nel quadro dell’Iniziativa europea per i diritti umani e la democrazia (EIDHR), la Commissione finanzia una serie di attività a sostegno della libertà di religione e del processo di democratizzazione nel Caucaso meridionale e in Asia centrale.