Osservatorio delle libertà ed istituzioni religiose

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Osservatorio delle Libertà ed Istituzioni Religiose

Documenti • 5 Luglio 2004

Interrogazione 20 giugno 2003, n.E-2067

Parlamento europeo. Interrogazione scritta E-2067 di Maurizio Turco e altri alla Commissione: “Violazione della libertà religiosa in Kazakistan ai danni di cittadini di confessione battista”, 20 giugno 2003.

(da GU C 51 E del 26/02/2004, pag. 193)

Due settimane dopo la celebrazione della Pasqua 2003, c’è stata un’irruzione delle autorità del Kazakistan, nella dimora del pastore Nizhegorodtsev, in presenza di 22 parrocchiani;
il 22 maggio fu comunicato al pastore Nizhegorodtsev che un processo penale era stato avviato nei suoi confronti per aver violato l’ordinanza del tribunale di esplicare le funzioni religiose in una chiesa battista non riconosciuta;
la chiesa di Nizhegorodtsev non aveva accettato di essere riconosciuta, poiché ciò avrebbe condotto ad una inaccettabile interferenza e ingerenza delle autorità statali;
questo è l’ennesimo processo penale intentato nei confronti dei fedeli della chiesa battista;
in Kazakistan, la maggior parte delle congregazioni dei testimoni di Geova e dei battisti hanno subito aggressioni per aver esercitato le loro funzioni in assenza di riconoscimento o per averlo rifiutato;
nell’ottobre 1998, in vista delle elezioni presidenziali del gennaio 1999, è stato esteso il mandato presidenziale da 5 a 7 anni e rimosso il limite di età per i candidati, limite che avrebbe impedito al Presidente Nazarbaev di ricandidarsi alla fine del mandato nel 2006;
in occasione delle elezioni presidenziali del gennaio 1999, il Presidente uscente Nazarbaev è stato rieletto con il 79,78 % dei voti e che la comunità internazionale, in particolare USA e UE, avevano formalmente criticato il processo elettorale;
nel giugno 2000 il Parlamento ha approvato una legge che permette a Nazarbaev di mantenere determinati poteri che gli permettono di intervenire sul governo anche dopo la scadenza del mandato.
Considerato quanto precede e viste le relazioni esistenti tra UE e Kazakistan, può dire la Commissione:
— se è a conoscenza dei fatti esposti e
— quali iniziative, nell’ambito delle relazioni esistenti, potrebbero costituire un serio ed efficace strumento per indurre il Kazakistan a rispettare i diritti umani fondamentali?

Risposta dell’On.le Patten in nome della Commissione, 4 agosto 2003.

La Commissione è a conoscenza del preoccupante caso del pastore battista Sergey Nizhegorodtsev, che nel 2000 è stato giudicato colpevole di praticare attività religiose senza registrazione statale e condannato al pagamento di una somma equivalente a 5 dollari USA. Nel 2003, il sig. Nizhegorodtsev è stato nuovamente incriminato per aver continuato a svolgere servizi religiosi senza registrazione statale.
La Commissione è preoccupata per il modo in cui il governo kazako sembra puntare al controllo amministrativo della società civile, in particolare dei raggruppamenti politici e delle organizzazioni non governative. Quanto al controllo governativo sulle attività religiose, la Commissione auspica che un eventuale emendamento alla legge sulla religione del 1992, prima di essere presentato al parlamento, venga largamente discusso con tutte le parti in causa della società civile e con esperti internazionali di fama. Al riguardo, essa sottolinea che il 4 aprile 2002 il Consiglio costituzionale del Kazakistan ha ritenuto che gli emendamenti proposti dal governo alla suddetta legge fossero in contrasto con la Costituzione, che vieta le limitazioni alla libertà di credo attraverso atti normativi.
L’Unione ha più volte affermato che i diritti umani e la democratizzazione devono formare una parte integrante di tutti i dialoghi politici con i paesi terzi. L’articolo 2 dell’accordo di partenariato e di cooperazione (APC) tra l’Unione europea e il Kazakistan e altri impegni internazionali nel quadro dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) e dell’ONU costituiscono il fondamento giuridico che permette all’Unione di trattare con il governo kazako le questioni relative alla democrazia e ai diritti umani.
Attraverso il dialogo Unione-Kazakistan, condotto ai sensi dell’APC e nel quadro dell’OSCE e dell’ONU, la Commissione manterrà salda la propria posizione in materia di democrazia, Stato di diritto e diritti umani, inclusi la libertà di religione, di credo e di espressione e i diritti delle minoranze religiose. I diritti umani e le libertà civili occuperanno un posto importante nell’agenda della quinta riunione del Consiglio di cooperazione tra l’Unione europea e il Kazakistan, che si terrà a Bruxelles il 22 luglio 2003.
Attraverso la sua comunicazione(1) sul ruolo dell’Unione nella promozione della democrazia e dei diritti umani nei paesi terzi, la Commissione si è impegnata ad inserire sistematicamente in tutti i programmi comunitari di assistenza le questioni relative ai diritti umani e alla democratizzazione. I documenti di strategia nazionale sono usati come mezzo per adottare un approccio più coerente a favore della promozione dei diritti umani e della democratizzazione e sono integrati dal programma Tacis e dagli aiuti forniti nel quadro dell’iniziativa europea per la democrazia e i diritti umani.