Decreto Presidenza Consiglio Ministri 15 giugno 2006
Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, 15 giugno 2006: “Delega di funzioni del Presidente del Consiglio dei Ministri in materia di diritti e pari opportunità al Ministro senza portafoglio on. dott.ssa Barbara Pollastrini”.
(da “Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana” n. 167 del 20 luglio 2006)
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
(omissis)
Decreta:
Art. 1.
A decorrere dal 18 maggio 2006, il Ministro senza portafoglio per i diritti e le pari opportunità on. dott.ssa Barbara Pollastrini è delegato ad esercitare le funzioni di programmazione, indirizzo e coordinamento di tutte le iniziative, anche normative, nonchè ogni altra funzione attribuita dalle vigenti disposizioni al Presidente del Consiglio dei Ministri nelle materie concernenti la promozione dei diritti della persona e delle pari opportunità, nonchè la prevenzione e rimozione di ogni forma e causa di discriminazione tra gli individui.
In particolare, salve le competenze attribuite dalla legge ai singoli Ministri, il Ministro per i diritti e le pari opportunità è delegato:
a) a promuovere e coordinare le azioni di Governo volte ad assicurare l’attuazione delle politiche in materia di diritti e di pari opportunità con riferimento ai temi della salute, della ricerca, della scuola e del sapere, dell’ambiente, della famiglia, delle cariche elettive e della rappresentanza di genere in tema di nomine di competenza statale;
b) a promuovere la cultura dei diritti e delle pari opportunità nel settore dell’informazione e della comunicazione, con particolare riferimento al diritto alla salute delle donne, alla prevenzione sanitaria e alla maternità consapevole;
c) a promuovere e coordinare le azioni di Governo volte ad assicurare l’attuazione delle politiche in materia di pari opportunità tra uomo e donna sui temi del lavoro e dell’imprenditoria, con particolare riferimento alle materie dei congedi parentali e della carriera, d’intesa con il Ministro del lavoro e della previdenza sociale;
d) ad esercitare le funzioni di competenza statale di cui alla legge 25 febbraio 1992, n. 215, e agli articoli 21, 22, 52, 53, 54 e 55 del decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198;
e) ad esprimere il concerto in sede di esercizio delle funzioni di competenza statale attribuite al Ministero del lavoro e della previdenza sociale dagli articoli 8, 9, 10, 11, 18, 19, 20, 43, 44, 45, 46, 47 e 48 del decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198;
f) a indirizzare e coordinare l’attivita’ di Governo esplicata per il tramite del Comitato intermisteriale dei diritti umani, istituito con decreto del Ministro degli affari esteri 15 febbraio 1978, n. 519, e successive modifiche ed integrazioni, nonchè esercitare le funzioni del Presidente del Consiglio dei Ministri nell’ambito di tale Comitato;
g) a promuovere e coordinare le azioni di Governo in tema di diritti umani delle donne e diritti delle persone, nonchè a prevenire e rimuovere le discriminazioni per cause direttamente o indirettamente fondate, in particolare, sulla razza, il colore della pelle o l’origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l’appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, gli handicap, l’età e gli orientamenti sessuali;
h) a promuovere e coordinare, d’intesa col Ministro delle politiche per la famiglia, le azioni di Governo in tema di diritti, prerogative e facoltà delle persone che prendono parte ad unioni di fatto;
i) ad adottare le iniziative necessarie per la programmazione, l’indirizzo, il coordinamento ed il monitoraggio dei fondi strutturali europei in materia di pari opportunità;
l) a promuovere la verifica dell’impatto di genere in tutte le iniziative di Governo, nonchè l’evidenziazione del genere nei dati di bilancio delle pubbliche amministrazioni, anche non statali, e in quelli attinenti la ricerca e le indagini statistiche;
m) a coordinare, anche in sede internazionale, le politiche di Governo relative alla tutela dei diritti umani delle donne, con particolare riferimento agli obiettivi indicati nella piattaforma di azione adottata dalla IV Conferenza mondiale delle Nazioni Unite sulle donne, svoltasi a Pechino nel settembre del 1995, d’intesa con il Ministro degli affari esteri;
n) a sottoporre al Presidente del Consiglio dei Ministri la proposta di esercitare i poteri previsti dall’art. 5, comma 2, lettera c), della legge 23 agosto 1988, n. 400, in tutte le materie delegate, in caso di persistente violazione del principio della non discriminazione;
o) ad esercitare tutte le attribuzioni del Presidente del Consiglio dei Ministri previste in materia di commissione per le pari opportunità fra uomo e donna.
(omissis)
Autore:
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Nazione:
Italia
Parole chiave:
Pari opportunità, Lavoro, Discriminazione religiosa, Diritti umani, Famiglia, Unioni di fatto, Delega di funzioni, Prevenzione discriminazione
Natura:
Decreto Presidenza Consiglio Ministri