Osservatorio delle libertà ed istituzioni religiose

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Osservatorio delle Libertà ed Istituzioni Religiose

Documenti • 23 Agosto 2003

Concordato 28 luglio 1993

Concordato fra la Santa Sede e la Repubblica di Polonia.

Firmato il 28 luglio 1993
Pubblicato in AAS 90 (1998), pp. 310 – 329

La Santa Sede e la Repubblica di Polonia

– nell’intento di regolare in maniera stabile ed armonica le mutue relazioni;

– tenendo conto che la religione cattolica è professata dalla maggioranza dei cittadini della Nazione Polacca;

– rilevando la missione della Chiesa Cattolica, il ruolo che la Chiesa ha svolto nella storia millenaria dello Stato Polacco, nonché il significato del pontificato di Sua Santità Giovanni Paolo II per la storia contemporanea della Polonia;

– considerando l’importanza decisiva della riconquista dell’indipendenza e della sovranità per lo Stato Polacco, e avendo sollecitudine del suo sviluppo;

– costatando il contributo rilevante della Chiesa allo sviluppo della persona umana e al consolidamento della moralità;

– guidati dai suddetti valori e dai principi comuni del diritto internazionale, nonché dai principi riguardanti il rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, e l’eliminazione di tutte le forme d’intolleranza e di discriminazione per motivo di religione;

– ritenendo che lo sviluppo di una società libera e democratica è fondata sul rispetto della dignità della persona umana e dei suoi diritti;

– prendendo atto della nuova struttura organizzativa della Chiesa in Polonia, sancita con la Bolla Pontificia “Totus Tuus Poloniae populus”;

avendo la Repubblica di Polonia preso in considerazione i suoi principi costituzionali e leggi, e la Santa Sede i documenti del Concilio Vaticano II riguardanti la libertà religiosa ed i rapporti tra la Chiesa e la comunità politica, nonché le norme del diritto canonico, hanno deciso di stipulare il presente Concordato.

A tal fine, la Santa Sede, rappresentata da Sua Eccellenza Monsignor Józef Kowalczyk, Arcivescovo titolare di Eraclea e Nunzio Apostolico a Varsavia, e la Repubblica di Polonia, rappresentata da Sua Eccellenza il Signor Krzysztof Skubiszewski, Ministro degli Esteri, hanno stabilito, di comune intesa, quanto segue:

Articolo I

La Repubblica di Polonia e la Santa Sede riaffermano che lo Stato e la Chiesa Cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e autonomi, e si impegnano al pieno rispetto di tale principio nei loro rapporti reciproci e alla collaborazione per la promozione dell’uomo e del bene comune.

Articolo 2

Al fine di mantenere e rafforzare i rapporti tra le Parti Contraenti e per compiere la missione loro affidata, un Nunzio Apostolico risiederà come finora nella capitale della Polonia, e un Ambasciatore straordinario e plenipotenziario della Polonia presso la Santa Sede risiederà a Roma.

Articolo 3

La Repubblica di Polonia garantisce alla Chiesa Cattolica e alle sue persone giuridiche e fisiche la libertà di contatti e di comunicazione con la Santa Sede, con le Conferenze Episcopali, con le Chiese particolari, nonché tra di esse e con altre comunità, istituzioni, organizzazioni e persone, sia nel paese sia all’estero.

Articolo 4

1. La Repubblica di Polonia riconosce la personalità giuridica della Chiesa Cattolica.

2. La Repubblica di Polonia riconosce anche la personalità giuridica di tutte le istituzioni ecclesiastiche, territoriali e personali, che hanno tale personalità in conformità alle norme del diritto canonico. L’autorità ecclesiastica ne fa debita notifica ai competenti organi dello Stato.

3. Su richiesta dell’autorità ecclesiastica, altri enti ecclesiastici possono ottenere la personalità giuridica in base alla legge polacca.

Articolo 5

Nel rispetto del diritto alla libertà religiosa, lo Stato garantisce alla Chiesa Cattolica, senza distinzione di riti, il libero e pubblico esercizio della sua missione, insieme con l’esercizio della giurisdizione, gestione e amministrazione dei propri affari. in conformità al diritto canonico.

Articolo 6

1. Spetta all’autorità ecclesiastica competente creare le strutture proprie della Chiesa; ciò riguarda in particolare, erigere, mutare e sopprimere province ecclesiastiche, arcidiocesi, diocesi, l’ordinariato militare. amministrazioni apostoliche, prelature personali e territoriali. abbazie territoriali. parrocchie, istituti di vita consacrata e società di vita apostolica, nonché altre persone giuridiche ecclesiastiche.

2. Nessuna parte del territorio polacco sarà inserita in diocesi o provincia ecclesiastica con sede fuori delle frontiere della Repubblica di Polonia.

3. Nessuna diocesi che ha la sede nella Repubblica di Polonia sarà estesa fuori delle frontiere dello Stato Polacco.

4. Un Vescovo che appartiene alla Conferenza Episcopale Polacca non apparterrà alla Conferenza Episcopale nazionale di un altro Stato.

5. Un Vescovo che non è cittadino polacco non apparterrà alla Conferenza Episcopale Polacca. Né eserciterà giurisdizione nella Repubblica di Polonia, fatta eccezione per i Legati o altri inviati del Papa.

Articolo 7

1. Gli uffici ecclesiastici vengono provvisti dalla competente autorità della Chiesa, in conformità alle norme del diritto canonico.

2. La nomina e la rimozione dei Vescovi competono esclusivamente alla Santa Sede.

3. In Polonia, la Santa Sede sceglierà i Vescovi fra gli ecclesiastici che siano cittadini polacchi.

4. Prima della pubblicazione della nomina di un Vescovo diocesano, la Santa Sede farà conoscere il suo nome in tempo opportuno al Governo della Repubblica di Polonia, in via riservata. Si farà di tutto affinché tale comunicazione venga fatta con sollecitudine, nei limiti del possibile.

Articolo 8

1. La Repubblica di Polonia garantisce alla Chiesa Cattolica la libertà di esercitare il culto, in conformità all’articolo 5.

2. L’organizzazione del culto pubblico compete all’autorità ecclesiastica, secondo le norme del diritto canonico e nel rispetto delle relative norme del diritto polacco.

3. Lo Stato garantisce l’inviolabilità dei luoghi destinati dall’autorità ecclesiastica competente all’esercizio del culto e alla sepoltura dei defunti, e solo per questo scopo. Per motivi importanti, e d’accordo con la competente autorità ecclesiastica, si può destinare tali luoghi ad altri usi. Tale disposizione non costituisce un limite per l’applicazione della legge polacca per casi di esproprio in conformità con le norme del diritto internazionale.

4. L’esercizio del culto pubblico in luoghi diversi da quelli menzionati al comma 3, non richiede l’autorizzazione delle autorità civili, a meno che le rispettive norme del diritto polacco non dispongano diversamente, specie per motivi di sicurezza e di ordine pubblico.

5. L’autorità civile può prendere provvedimenti necessari nei luoghi menzionati al comma 3, anche senza previo avviso dell’autorità ecclesiastica, se ciò fosse indispensabile per la difesa della vita, della salute e dei beni.

Articolo 9

1. Le domeniche e i seguenti giorni festivi sono liberi dal lavoro:

1) 1° gennaio. – Solennità di Maria Santissima Madre di Dio (Capodanno);

2) Lunedì di Pasqua;

3) Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo;

4) 15 agosto. – Solennità dell’Assunzione della B. V. Maria;

5) 1° novembre. – Solennità di Tutti i Santi;

6) 25 dicembre. – Solennità del Natale del Signore;

7) 26 dicembre. – Secondo Giorno dell’ottava di Natale.

2. L’estensione del suddetto elenco può avvenire in seguito ad accordo tra le Parti Contraenti.

Articolo 10

1. Dal momento della celebrazione, il matrimonio canonico comporta gli effetti del matrimonio contratto secondo la legge polacca, se

(1) fra gli sposi non esistono impedimenti previsti dalla legislazione polacca.

(2) in occasione della celebrazione del matrimonio essi fanno una concorde manifestazione della volontà di produrre tali effetti e

(3) la celebrazione del matrimonio è stata trascritta nei registri civili su notifica trasmessa all’Ufficio dello Stato Civile entro cinque giorni dalla celebrazione del matrimonio; questo termine verrà prolungato, qualora non fosse stato osservato a causa di forza maggiore, fino al momento della cessazione di essa.

2. La preparazione alla celebrazione del matrimonio canonico comprende l’istruzione dei futuri sposi sull’indissolubilità del matrimonio canonico e sulle norme del diritto polacco concernenti gli effetti del matrimonio.

3. È di esclusiva competenza dell’autorità ecclesiastica sentenziare circa la validità del matrimonio canonico, nonché circa le altre cause matrimoniali previste dal diritto canonico.

4. Sentenziare circa cause matrimoniali nell’ambito degli effetti definiti dalla legislazione polacca, è di esclusiva competenza dei tribunali statali.

5. La questione della notifica delle sentenze di cui ai commi 3 e 4, potrà essere oggetto di procedimento secondo l’articolo 27.

6. Allo scopo di tradurre nella pratica il presente articolo, verranno fatti i necessari cambiamenti nella legislazione polacca.

Articolo 11

Le Parti Contraenti dichiarano la volontà di collaborare per difendere e rispettare l’istituzione del matrimonio e della famiglia, fondamento della società. Esse rilevano il valore della famiglia, e la Santa Sede, per parte sua, riafferma la dottrina cattolica sulla dignità e l’indissolubilità del matrimonio,

Articolo 12

1. Riconoscendo il diritto dei genitori all’educazione religiosa dei figli e il principio della tolleranza, lo Stato garantisce che le scuole pubbliche elementari e medie, nonché i centri prescolastici, gestiti dagli organismi dell’amministrazione civile o autogestiti, organizzino, in conformità alla volontà degli interessati, l’ insegnamento della religione nel quadro del relativo programma di scuola o prescolastico.

2. Il programma di insegnamento della religione cattolica e i libri di testo vengono redatti a cura dell’autorità ecclesiastica, che li fa conoscere all’autorità civile competente.

3. Gli insegnanti di religione devono avere l’autorizzazione (missio canonica) del Vescovo diocesano. La revoca di tale autorizzazione comporta la perdita del diritto all’insegnamento della religione. I criteri della preparazione pedagogica, nonché la forma e il modo di completare questa preparazione, saranno oggetto di intese tra le competenti autorità civili e la Conferenza Episcopale Polacca.

4. Per quanto concerne il contenuto dell’insegnamento e dell’educazione religiosi, gli insegnanti di religione devono osservare le leggi e le disposizioni ecclesiastiche; per il resto devono osservare le norme civili.

5. La Chiesa Cattolica ha la libertà di organizzare la catechesi per gli adulti, compresa la pastorale accademica.

Articolo 13

Ai bambini ed ai giovani cattolici che prendono parte alle colonie, ai campi della gioventù o ad altre forme di villeggiatura collettiva, viene garantito l’esercizio delle pratiche religiose e, in particolare, la partecipazione alla santa Messa nelle domeniche e nei giorni festivi.

Articolo 14

1. La Chiesa Cattolica ha il diritto di istituire e gestire centri di istruzione e di educazione, tra cui scuole materne e scuole di ogni ordine, in conformità alle norme del diritto canonico e secondo i principi stabiliti dalle rispettive leggi civili.

2. Nell’attuare un programma minimo di materie obbligatorie e nel rilasciare documenti ufficiali, tali scuole si regolano secondo le norme della legislazione polacca. Nell’attuare invece un programma di insegnamento di altre materie, queste scuole osservano le norme ecclesiastiche. Il diritto polacco decide circa il carattere pubblico di tali scuole e centri.

3. Gli insegnanti, gli educatori e gli altri impiegati, così come gli alunni e gli allievi delle scuole e dei centri di cui al comma 1 – se queste scuole o centri sono pubblici o parificati con le scuole o i centri pubblici – godono degli stessi diritti e degli stessi doveri spettanti alle analoghe persone delle scuole e dei centri pubblici.

4. Le scuole ed i centri di cui al comma 1 saranno sovvenzionati dallo Stato o dagli organi delle autonomie territoriali, secondo le situazioni e i criteri stabiliti dalle rispettive leggi civili.

Articolo 15

1. La Repubblica di Polonia garantisce alla Chiesa Cattolica il diritto di istituire e gestire liberamente scuole superiori, tra cui università, facoltà autonome e seminari maggiori ecclesiastici, nonché istituti scientifici di ricerca.

2. Lo statuto giuridico delle scuole superiori, di cui al comma 1, così come le modalità ed i termini del riconoscimento da parte dello Stato dei gradi e dei titoli accademici ecclesiastici, nonché lo statuto giuridico delle facoltà di teologia cattolica nelle università statali, sono regolati da intese tra il Governo della Repubblica di Polonia e la Conferenza Episcopale Polacca, previamente autorizzata dalla Santa Sede.

3. La Pontificia Accademia Teologica di Cracovia e l’Università Cattolica di Lublino sono sovvenzionate dallo Stato. Lo Stato prenderà in considerazione la questione del sussidio finanziario per le facoltà autonome di cui al comma 1.

Articolo 16

1. La cura pastorale dei militari di religione cattolica che prestano servizio militare effettivo, tra cui quelli di carriera’ viene svolta dal Vescovo Castrense nell’ambito dell’ordinariato militare, in conformità al diritto canonico ed allo statuto approvato dalla Santa Sede d’accordo con le competenti autorità della Repubblica di Polonia.

2. Ai militari di cui al comma 1 viene garantita la possibilità della libera partecipazione alla santa Messa nelle domeniche e nelle feste, se questo non è in contrasto con importanti doveri d’ufficio.

3. I sacerdoti e i diaconi, nonché i membri degli istituti di vita consacrata e delle società di vita apostolica dopo la professione perpetua, vengono destinati alla riserva. Per gli alunni dei seminari, per i professi con voti temporanei e per i novizi viene rimandato il servizio militare affinché possano portare a compimento i loro studi.

4. I sacerdoti destinati alla riserva possono essere chiamati ad esercitazioni militari, solo a scopo di addestramento per svolgere la funzione di cappellano militare su richiesta del competente superiore ecclesiastico.

5. In caso di mobilitazione generale o di guerra. l’autorità ecclesiastica assegnerà un numero supplementare di sacerdoti per il servizio di cappellani militari; nonché di diaconi, di alunni di seminari maggiori ecclesiastici e di membri di istituti di vita consacrata e di società di vita apostolica, per il servizio sanitario o per il servizio della difesa civile.

Articolo 17

1. Alle persone che soggiornano negli istituti penitenziari, rieducativi e di reinserimento sociale, nonché nelle case di cura e di assistenza sociale, così come in altri istituti e centri di questo genere, la Repubblica di Polonia garantisce le condizioni per l’esercizio delle pratiche religiose e per il beneficio dell’assistenza religiosa.

2. Alle persone di cui al comma I vengono assicurati in particolare la possibilità di partecipare alla santa Messa domenicale e festiva, alla catechesi ed ai ritiri spirituali, nonché il beneficio dell’assistenza religiosa individuale, tenendo presenti tuttavia gli scopi del soggiorno di tali persone nei centri indicati al comma 1.

3. Al fine di rendere operativi i diritti delle persone di cui al comma 1, il Vescovo diocesano designerà i cappellani, con i quali la rispettiva istituzione civile stipulerà un apposito contratto.

Articolo 18

In relazione alla necessità di garantire la cura pastorale delle minoranze etniche, spetta ai Vescovi diocesani decidere circa l’organizzazione del servizio pastorale e della catechesi nella lingua propria di tali minoranze.

Articolo 19

La Repubblica di Polonia riconosce il diritto dei fedeli di riunirsi, in conformità al diritto canonico e agli scopi da esso definiti. Se tali associazioni attraverso la loro attività ricadono nell’ambito regolato dalla legislazione polacca, esse si regolano anche secondo tale legislazione.

Articolo 20

1. La Chiesa Cattolica ha il diritto di stampare, pubblicare e divulgare liberamente qualsiasi pubblicazione attinente alla sua missione.

2. La Chiesa Cattolica ha il diritto di possedere e di fare uso di mezzi propri di comunicazione sociale, e anche di trasmettere programmi dalla radio e dalla televisione pubbliche, secondo le norme stabilite dalla legislazione polacca.

Articolo 21

1. Apposite istituzioni ecclesiastiche hanno il diritto di esercitare, ciascuna secondo la propria natura attività di carattere missionario, caritativo ed assistenziale. Allo scopo possono darsi strutture organizzative ed effettuare collette pubbliche.

2. Le norme della legislazione polacca sulle collette pubbliche non si applicano alle raccolte di offerte per scopi religiosi, per attività ecclesiastiche, caritativo ed assistenziali, scientifiche, istruttive ed educative, nonché a quelle per il mantenimento del clero e dei religiosi, se si effettuano nell’ambito territoriale ecclesiastico, nelle cappelle e nei luoghi e nelle circostanze definite dalla consuetudine in una data regione e secondo le modalità tradizionalmente stabilite.

Articolo 22

1. L’attività intrapresa dalle persone giuridiche ecclesiastiche per scopi umanitari, caritativo – assistenziali, scientifici ed istruttivo – educativi sotto l’aspetto giuridico è pari all’attività svolta per scopi analoghi dalle istituzioni civili.

2. Nelle questioni finanziarie delle istituzioni e dei beni ecclesiastici nonché del clero, avendo come punto di partenza la legislazione polacca e le norme ecclesiastiche vigenti, le Parti Contraenti istituiranno una speciale commissione, che si occuperà dei necessari cambiamenti in materia. La nuova normativa prenderà in considerazione i bisogni della Chiesa, tenendo presenti la sua missione e l’attuale prassi della vita ecclesiastica in Polonia.

3. Alle autorità civili verranno indicate l’istituzione ecclesiastica o le istituzioni ecclesiastiche competenti per le questioni menzionate al comma 2.

4. La Repubblica di Polonia, per quanto è possibile, dà appoggio materiale per la conservazione e i lavori di restauro dei complessi sacri di valore monumentale e degli edifici adiacenti, nonché delle opere d’arte che sono patrimonio culturale.

Articolo 23

Le persone giuridiche ecclesiastiche possono acquistare, possedere, usufruire ed alienare beni immobili e mobili, così come acquisire ed alienare diritti patrimoniali, secondo le norme della legislazione polacca.

Articolo 24

La Chiesa ha il diritto di costruire, ampliare e conservare edifici sacri ed ecclesiastici, nonché cimiteri – in conformità con la legislazione polacca. Della necessità di edificare una chiesa o di erigere un cimitero, decide il Vescovo diocesano o l’ordinario competente. Le autorità ecclesiastiche competenti procedono alla costruzione degli edifici sacri ed ecclesiastici e all’erezione di un cimitero, dopo averne concordato l’ubicazione con le autorità competenti e dopo aver ottenuto i necessari permessi amministrativi.

Articolo 25

1. In ciascuna diocesi, un’apposita commissione istituita dal Vescovo diocesano collaborerà con le autorità civili competenti, allo scopo di proteggere i beni culturali di valore nazionale, nonché i documenti di archivio o di valore storico – artistico, conservati negli edifici sacri ed ecclesiastici.

2. Le autorità civili competenti e la Conferenza Episcopale Polacca daranno norme per rendere accessibili i beni culturali che sono di proprietà o sono gestiti dalla Chiesa.

Articolo 26

Le persone giuridiche ecclesiastiche possono istituire fondazioni, Queste fondazioni si regolano secondo la legislazione polacca.

Articolo 27

I problemi che richiedono soluzioni nuove o supplementari saranno regolati mediante nuovi accordi tra le Parti Contraenti, o intese tra il Governo della Repubblica di Polonia e la Conferenza Episcopale Polacca, previamente autorizzata dalla Santa Sede.

Articolo 28

Le Parti Contraenti cercheranno di risolvere per vie diplomatiche eventuali divergenze tra di loro circa l’interpretazione o l’applicazione delle disposizioni del presente Concordato.

Articolo 29

Il presente Concordato sarà sottoposto a ratifica. Esso entrerà in vigore dopo un mese dal giorno dello scambio dei documenti di ratifica.

Il presente Concordato è stato steso a Varsavia il 28 luglio 1993, in doppio originale, ciascuno in lingua polacca e italiana; ambedue i testi sono ugualmente autentici.

In fede di che, i Plenipotenziari delle Parti Contraenti hanno sottoscritto il presente Concordato e hanno apposto i propri sigilli.

Per la Santa Sede

S. E. R. Mons. ÓZEF KOWALCZYK

Arciv. tit. di Eraclea, Nunzio Apostolico

Per la Repubblica di Polonia

S. E. il Sig. KRZYSZTOF SKUBISZEWSKI

Ministro degli Affari Esteri

Concordat Between the Holy See and the Republic of Poland.

Signed the 28th July 1993
Published in AAS 90 (1998), pp. 310-329

The Holy See and the Republic of Poland

-Striving for a lasting and harmonious settlement of mutual relations;

-Taking account of the fact that the Catholic religion is professed by a majority of Polish society;

-Stressing the mission of the Catholic Church, the role played by the Church in the thousand year long history of the Polish State as well as the importance of the Pontificate of His Holiness Pope John Paul II to the contemporary history of Poland;

-Considering the breakthrough of the recovery of independence and sovereignty by the Polish State and concerned for its successful growth;

-Confirming the important contribution of the Church to the development of the human person and to the strengthening of morality;

-Prompted by the aforementioned values and by the general principles of international law, inclusive of the norms concerning the respect for human rights and fundamental freedoms as well as the elimination of all forms of intolerance and discrimination for religious reasons;

-Recognising that respect for the dignity of the human person and its rights is the foundation of development of a free and democratic society;

-Taking into consideration the new administrative structure of the Church in Poland established by the Poland encyclical “Totus Tuus Poloniae populus”;

have decided to conclude this Concordat the Republic of Poland having regard to its constitutional principles and its acts and the Holy See – to the documents of the Vaticanum Council II regarding religious freedom and relations between the Church and political community as well as the provisions of canon law.

For this purpose the Holy See represented by His Excellency The Most Reverend Jozef Kowalczyk Titular Archbishop of Herakleia the Apostolic Nuncio and the Republic of Poland

represented by His Excellency Mr. Krysztof Skubiszewski Minister for Foreign-Affairs have agreed as follows:

ARTICLE 1

The Republic of Poland and the Holy See reaffirm that the Stale and the Catholic Church shall -each in its own domain – be independent and autonomous and shall be committed to fully respecting this principle their mutual relations and in co-operation for the development of man and for the common good.

ARTICLE 2

In order to maintain and strengthen the ties between the Contracting Parties and in order to carry on the mission entrusted to each of them the Apostolic Nuncio shall as to date reside in the capital of Poland while the Polish Ambassador Extraordinary and Plenipotentiary to the Holy See shall reside in Rome.

ARTICLE 3

The Republic of Poland shall ensure the Catholic Church and its Iega1 and natural persons freedom of maintenance of relations and of communication with the Holy See with Conferences of Episcopates with particular Churches and also between itself and other communities institutions organisations and persons in the country and abroad.

ARTICLE 4

1.The Repub1ic of Poland shall recognise the status of the Catholic Church as legal person.

2.The Republic of Poland shall also recognise the status as a legal person of all Territorial and personal institutions of the Church which have acquired this status on the basis of the provisions of canon law. The Church authority shall respectively notify the competent organs of the State.

3.Other institutions of the Church may upon the request of the Church authority acquire the status of legal persons on the grounds of Polish law.

ARTICLE 5

White observing the right to religious freedom, the State shall ensure the Catholic Church, irrespective of rite, free and public exercise of jurisdiction and administration of its affairs on the grounds of canon law.

ARTICLE 6

1.The establishment of structures proper for the Church shall belong to the competent authority of the Church. This applies in particular to the establishment, change and abolition of church provinces, archdioceses, dioceses, chaplaincy of the armed forces, apostolic administrations, personal and territorial abbacies, parishes, institutes of consecrates life and associations of apostolic life as well as to other legal persons of the Church.

2.No part of the Polish territory shall be included in a diocese or church province having its seat beyond the borders of the Republic of Poland.

3.No diocese having its scat in the Republic of Poland shall extend beyond the borders of the Polish State.

4.A bishop belonging the Conference of the Episcopate of Poland shall not belong to a national Conference of the Episcopate in another State.

5.A bishop who is not a Polish national shall not belong to the Conference of the Episcopate of Poland. The bishop shall not exercise jurisdiction in the Republic of Poland, excluding a papal legate or other envoy.

ARTICLE 7

1.Church offices shall be filled by the competent Church authority pursuant to the provision of canon law.

2.Appointment and recall of bishops in Poland priests who are Polish nationals.

3.Te Holy See shall appoint as bishops in Poland priests who are Polish nationals.

4.In due course before the announcement of appointment of a diocesan bishop, the Holy See shall announce his name to the confidential knowledge of the Government of the Republic of Poland. Efforts shall be made for this notification to be served as soon as possible.

ARTICLE 8

1.Te Republic of Poland shall ensure the Catholic Church freedom to practise worship pursuant to Article 5

2.Organisation of public worship shall belong to the Church according to the provisions of canon law and whit the observance of relevant provisions of Polish law.

3.Places designates by the competent Church authority for the practice of public worship and for the burial of the dead shall for this purpose be guaranteed inviolability by the State. For important reasons and with the consent of the competent Church authority, these places may be diverted to different use. These provisions shall not restrict the applications of Polish law in cases of repossession with the observance of standards of international law.

4.The practice of public worship in places other than those referred to in para. 3 shall not require permission from the State authorities unless otherwise determined by the relevant provisions of Polish law, in particular for the reason of safety and public order.

5.the public authority may take necessary action in the places referred to in para. 3 also without advance notification of the Church authority if this is necessary to protect life, health or property.

ARTICLE 9

1 Sundays and the following holy days shall bc free from work:

(I) 1st January – celebration of Holy Mary Mother of God (New Year’s Day)

(2) second day of Easter

(3)Corpus Christi day.

(4) 15th August – celebration of Assumption of Holy Mary the Virgin.

(5) 1st November – All Soul’s Day.

(6) 25th December- first day of Christmas

(7) 26th December – second day of Christmas

2.Extension of the above list may take effect by agreement of the Contracting Parties.

ARTICLE 10

1. From the moment of solemnisation canon low matrimony shall have such effects as those following from the solemnisation of marriage according to Polish law if

(1) between the spouses there exist no obstacles resulting from Polish law

(2) upon the solemnisation of matrimony they make a joint declaration of will concerning the institution of such effects,

(3) the solemnisation of matrimony has been entered into the register of marriages by notice served upon the Registrar of Marriages within five days from the solemnisation of matrimony; this time limit shall be extended if has not been kept by reason of an act of God, until the time this reason ceases.

2.Preparation to solemnise canon law matrimony shall involve giving instructions to the spouses on the indissolubility of canon law matrimony and on the provisions of Polish law concerning the effects of marrige.

3.Decisions on the validity of canon law matrimony, and also on other matrimonial matters provided for by canon law, shall belong to the exclusive competence of the Church authority.

4.Decisions in matrimonial matters in the scope of effects laid down by Polish law shall belong to the exclusive competence of state courts.

5.The question of notification of the decisions referred to in para. 3 and 4 may be a matter of the proceedings specified in Article 27.

6.In order to carry this Article into effect, necessary amendments shall be made to Polish law.

ARTICLE 11

The Contracting Parties declare their will to co-operate towards the protection of and the respect for matrimony and the family being the foundation of society. They stress the value of the family, the Holy See on its own part reaffirming the Catholic teaching of the dignity and indissolubility of matrimony.

ARTICLE 12

1.Recognising the right of parents to the religious education of children as well as the principle of tolerance the State shall guarantee that public elementary and secondary as well as nursery schools, run by the organs of state administration or self-government organise according to the will of the interested persons the teaching of religion in the framework of the plan of school and kindergarten classes.

2.The programme of the teaching of Catholic religion as well as handbooks shall be worked out by the Church authority and shall be brought to the attention of the competent State authority.

3.Teachers of religion must have authorisation (missio canonica) from a diocesan bishop. Withdrawal of this authorisation means forfeiture of the right to teach religion. Criteria of educational training as well as the form and procedure of completion of this educational training as well as the form and procedure of completion of this education shall be a matter of the competent State authorities with the Conference of the Episcopate of Poland.

4 In matters of the content of religious teaching and education, the teachers of religion shall be subject to church provisions and regulations, in other matters – to state provisions.

5.Te catholic Church shall enjoy freedom to carry on adult catechesis, including academic ministry

ARTICLE 13

Catholic children and young people attending summer holiday camps and using other forms of group leisure shall be ensured opportunities for performing religious duties in particular attendance at holy mass on Sundays and holy days.

ARTICLE 14

1.The Catholic Church shall have the right to establish and operate educational facilities inclusive of kindergartens and schools of all kinds pursuant to the provisions of canon law and on the basis of principles laid down by respective laws.

2.As regards the implementation of minimum programmes of required subjects and the issue of official certificates these schools shall be subject to Polish law. As regards the implementation of programmes involving the teaching of other subjects these schools shall comply with Church provisions. The public character of these schools and facilities shall be determined by Polish law.

3.Teachers, tutors and other staff as well as pupils and alumni of the schools and facilities referred to in para. 1- if they are public schools or facilities or are granted the rights of public schools or facilities – shall enjoy the same rights and duties as those of their counterparts in public schools and facilities.

4.The schools and facilities mentioned in para. 1 shall be subsidised by the State or by the organs of territorial self-government in the cases and on the basis of principles laid down by respective laws.

ARTICLE 15,

1.The Republic of Poland shall guarantee the Catholic Church the right of free establishment and operation of schools of higher learning inclusive of universities separate faculties and higher theological seminaries as well as research institutes.

2.The legal status of the schools of higher learning referred to in para. I inclusive of the procedure and Scope of recognition by the State of church degrees and title as well as the legal status of catholic theology faculties at state universities, shall be regulated by agreements between the Conference of the Episcopate of Poland authorized by the Holy .See.

3.The Papal Academy of Theology of Cracow and the Catholic University of Dublin shall be subsidised by the State. The State shall consider providing financial assistance to the separate faculties mentioned in para. 1.

ARTICLE 16

1.Ministry to soldiers of Catholic confession on active military service, including also the voluntary professional service, shall be provided by the Military Bishop Ordinary in the frame work of the chaplaincy of the armed forces pursuant to canon law and to the statute approved by the Holy See in consultation with the competent authorities of the Republic of Poland.

2.Te soldiers who are mentioned in para. I shall be ensured opportunities for free attendance at holy mass on Sundays and holy days if this does not interfere with important duties of the service.

3.Priets and deacons well as members of institutes of consecrated life and of associations of apostolic life shall be transferred to the reserve after having taken the vows of perpetual profession. Military service shall for the reason of receiving education be deferred with regard to higher theological seminary alumni to persons who have taken temporary vows and to novices.

4.Priests transferred to the reserve may be called up for military drill periods for the sole purpose of training in the exercise of the function of chaplain in the armed forces, upon the request of the competent superior in the Church.

5.At the time of announcement of mobilisation and in time of war the Church shall provide additional priests to perform the function of military chaplains, and deacons, higher theological seminary alumni and members of institutes of consecrated life and of associations of apostolic life to serve in the medical corps and in civil defence.

ARTICLE 17

1.The Republic of Poland shall ensure conditions for the performance of religious practice and for ministry to persons remanded to penitentiaries to educational and re-socialisation establishments as well as to health and social care facilities and also to other establishments of this kind.

2.The persons who are referred to in para. 1 in particular shall be ensured opportunities for attending holy mass on Sundays and holy days and for taking part in catechetics classes and in retreats and also for taking advantage of individual ministry in Keeping with the purposes of the remand of such persons in the establishments mentioned in para. 1.

3.In order to exercise the rights of the persons who are referred to in para. 1 the diocesan bishop shall provide chaplains with wham the competent institution shall sign an appropriate contract.

ARTICLE 18

Consistent with the need to ensure ministry to members of national minorities diocesan bishops shall decide on the organisation of ministry and catechesis in a language of the nationality concerned.

ARTICLE 19

The Republic of Poland shall recognise the rights of the faithful to form associations themselves in accordance with canon low and for the purposes laid down in this low. If through their activity such associations cuter into a sphere regulated by Polish law they shall also be subject to shall law.

ARTICLE 20

1.The Catholic Church shall have the right of free printing issue and promulgation of all publications related to its mission.

2.The Catholic Church shall have the right to possess and use its own means of social communication, and also to broadcast programmes over public radio and television, on the basis of principles laid down by Polish low.

ARTICLE 21

1.The competent institutions of the Church shall each according to its nature have the right to carry on activities of a missionary, charitable and healthcare character. For this purpose, they may set up organisational structures and raise public funds.

2.The provisions of Polish low on public fundraising shall not apply to the collection of gifts for religious purposes, for church charitable, healthcare, research and educational activities and for the maintenance of the clergy and members of religious orders if they take places within the boundaries of church grounds chapels and in places and under circumstances customarily accepted for a given locality and in a traditionally established manner.

ARTICLE 22

1.Activity serving humanitarian, charitable, health-care research and educational purposes pursued by legal persons of the Church shall under law be equal with activities serving similar purposes and carried on by state institutions.

2.Accepting the binding Polish legislation and church provisions as the point of departure in financial matters of church institutions and possessions the Contracting Parties shall appoint a special commission to deal with necessary amendments. The new regulation shall take account of the needs of the Church with regard for its mission and for the prevailing practice of church life in Poland

3.Te state authorities shall be notified of a church institution or institutions competent in the matters mentioned in para. 2.

4.The Republic of Poland shall when possible provide material support in order to maintain and repair historic sacred and related buildings and also works of art constituting the cultural heritage.

ARTICLE 23

Legal persons of the Church may according to the provisions of Polish law acquire possess use and alienate immovable and movable property as well as acquire and alienate property rights.

ARTICLE 24

The Church shall have the right to build expand and maintain objects of religious and church use as well as cemeteries- according to polish law. The diocesan bishop, or other competent bishop ordinary shall decide on the need to build a shrine or to establish a cemetery. The construction of objects of religious and church use as well as the establishment of a cemetery shall be initiated by the competent authorities of the Church after agreeing on a place with the competent authorities and after obtaining the necessary administrative decisions.

ARTICLE 25

1.ln each diocese. a commission appointed by the diocesan bishop shall co-operate with the competent state authorities in order to protect cultural values of national importance and records of historical and artistic value kept in buildings of religious and church use.

2.The competent State authorities and the Conference of the Polish Episcopate shall draw up principles for the availability of cultural values being the ownership of or remaining in the possession of the Church.

ARTICLE 26

Legal persons of the Church may establish charities. Polish law shall apply to the charities.

ARTICLE 27

Matters requiring new or additional solutions shall be regulated by means of new agreements between the Contracting Parties or by agreements between the Government of the Republic of Poland .and the Conference of the Episcopate of Poland authorized to this end by the Holy See.

ARTICLE 28

The Contracting Parties shall by diplomatic channels remove differences arising between them in respect of the interpretation or application of this Concordat.

ARTICLE 29

This Concordat shall bc subject to ratification. It shall come into force at the end of one month from the date of the exchange of instruments of ratification.

This Concordat is done in Warsaw this 28th day of July 1993 in two copies each in the Polish and Italian languages the two texts being equally authentic.

In witness whereof the Plenipotentiaries of the Contracting Parties have subscribed their names to the Concordat and have affixed their seals to it.