Osservatorio delle libertà ed istituzioni religiose

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Osservatorio delle Libertà ed Istituzioni Religiose

Documenti • 28 Settembre 2004

Comunicato 28 settembre 2004

Consiglio Episcopale Permanente. Roma, 20-23 settembre 2004.

Comunicato finale

La sessione autunnale del Consiglio Episcopale Permanente si è svolta a Roma, presso la sede della CEI, dal 20 al 23 settembre, in un clima di forte apprensione per le tante situazioni di conflittualità presenti nel mondo, e in particolare per il rapimento in Iraq di due volontarie italiane; i vescovi hanno chiesto di intensificare la preghiera e hanno rivolto un pressante appello affinché siano liberate e restituite all’affetto delle famiglie. Al centro dei lavori la definizione delle linee tematiche del documento preparatorio al 4° Convegno Ecclesiale, che si svolgerà a Verona nel 2006; un’ampia riflessione sulla formazione dei futuri sacerdoti, anche in vista della redazione del documento di “Orientamenti e norme”; la preparazione di una Lettera al laicato cattolico; la promozione di una pastorale unitaria per i migranti; il ruolo delle scuole materne d’ispirazione cristiana. È stato approvato, inoltre, il Messaggio per la Giornata per la vita del 2005, dal titolo “Fidarsi della vita”.

1. La sollecitudine apostolica del Santo Padre

Nel rivolgere il loro omaggio cordiale a Giovanni Paolo II, i vescovi hanno manifestato gratitudine innanzitutto per l’indizione dell’“Anno dell’Eucaristia”, che avrà inizio con il Congresso Eucaristico Mondiale in programma a Guadalajara, in Messico, dal 10 al 17 ottobre, e si concluderà con il Sinodo dei Vescovi dell’ottobre 2005. Per accompagnare tale itinerario di riflessione e di comunione attorno all’Eucaristia, “fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa”, è in preparazione una Lettera alle comunità cristiane per invitarle a vivere con fervore quest’anno di grazia, che avrà come tappa fondamentale per la Chiesa italiana il 24° Congresso Eucaristico nazionale, che si svolgerà a Bari dal 21 al 29 maggio 2005, sul tema “Senza la domenica non possiamo vivere”.
I vescovi, inoltre, hanno espresso apprezzamento per i gesti di fraternità e di dialogo tra la Chiesa Cattolica e le Chiese Ortodosse, realizzati sia in occasione della solennità dei Santi Pietro e Paolo, con la “Dichiarazione comune” del Papa e del Patriarca Ecumenico Bartolomeo I, sia con il dono dell’Icona della Madre di Dio di Kazan’ al Patriarca Alessio II di Mosca; tali gesti, nell’approssimarsi del 40° dei decreti Unitatis redintegratio e Orientalium Ecclesiarum, sono un positivo auspicio per il cammino verso la piena comunione. Ricordando poi alcuni recenti viaggi pastorali e pellegrinaggi del Pontefice – a Berna, a Lourdes e a Loreto – e il Messaggio in occasione della 20a Giornata Mondiale della Gioventù, i presuli hanno riconosciuto e sottolineato nei gesti e nelle parole del Santo Padre la particolare attenzione alla realtà giovanile, il rinnovato e costante richiamo alle radici cristiane dell’Europa e la manifestazione di una sollecitudine apostolica fortemente radicata nella devozione mariana.

2. Il dolore e la preoccupazione per i drammi che affliggono l’umanità

I vescovi hanno espresso forte apprensione per le tante situazioni di conflittualità che disseminano nel mondo sofferenza e morte; in particolare hanno ricordato la precaria situazione in Iraq, segnata quotidianamente da scontri armati, sequestri ed esecuzioni spettacolarizzate; la strage di bambini a Beslan, in Ossezia, espressione di un terrorismo cieco e sempre più crudele; l’incerta prospettiva per la pacificazione della Terra Santa; le tragedie in atto in gran parte dell’Africa; le recenti alluvioni in Bangladesh e in Haiti; la preoccupazione per le gravi violazioni della libertà religiosa in Cina; soprattutto gli imprevedibili attentati di matrice fondamentalista. A questo proposito, i vescovi, invitando a considerare con attenzione la diversità delle situazioni e la molteplicità di fattori che generano e alimentano la violenza terroristica, hanno fatto proprio l’appello del Papa che, anche di recente, ha esortato i cristiani e i credenti di ogni religione a “non lasciarsi sopraffare dalla paura, che può indurre a rinunciare alla solidarietà e all’impegno per costruire la pace”. È necessario pertanto fare ogni sforzo, da una parte per contrastare le organizzazioni del terrore, con determinazione ed energia, senza subire ricatti e imposizioni; dall’altra per rimuoverne le cause (culturali, morali, economiche e politiche) e bonificare i terreni di coltura. Un impegno, sostengono i vescovi, a cui convocare anche tutte quelle persone e quegli organismi che appartengono all’Islam ma che non si riconoscono nell’ideologia dello scontro di civiltà e tanto meno nella strategia del terrore. A ciò deve unirsi la decisione personale e collettiva di riconoscere eventuali responsabilità per le ingiustizie storiche e odierne, senza però rinunciare alle proprie radici e all’apporto che la fede cristiana può dare alla civiltà e alla costruzione di un mondo solidale e pacifico.

3. Il tema della morte e la prospettiva della vita eterna

In linea con la necessità di non sottrarsi alle domande inquietanti e radicali poste dall’efferatezza degli atti terroristici e dalle vicende drammatiche del nostro tempo, si colloca, tra l’altro, l’ampia riflessione dei presuli sul persistente atteggiamento d’imbarazzo e di rimozione, da parte della “cultura pubblica”, nei riguardi del mistero della morte. Tale riflessione è stata accompagnata dall’invito a testimoniare e riproporre l’annuncio e la forza della risurrezione di Cristo, segno dell’amore di Dio che supera ogni barriera e dà senso all’esistenza umana e alla stessa morte. In modo particolare è stata ribadita l’urgenza di richiamare in tutte le circostanze, sia nell’azione pastorale sia nella riflessione che accompagna le vicende dei nostri giorni, alla speranza di una vita che si apre oltre la morte. È stato rilevato inoltre che il disagio di fronte al mistero della morte è uno dei segnali più evidenti della perdita di senso, del progressivo e diffuso scivolamento da una visione di fede alla riduzione materialistica dell’esistenza umana, della difficoltà a elaborare una visione integrale del destino umano che non finisce con il termine della vita fisica. In modo ancora più decisivo e radicale questo oscuramento culturale ed esistenziale della morte evidenzia la perdita di fiducia nella salvezza che viene da Dio, nella redenzione e nella grazia, proponendo quindi oltre a una rilevante questione antropologica anche una esigenza tipicamente pastorale. Ampia convergenza si è registrata attorno alla proposta di curare maggiormente la trattazione di questi temi nella formazione, nella catechesi e nei momenti liturgici, provvidenziali opportunità per offrire una visione diversa, illuminata dalla parola di Dio e incentrata sulla luce sfolgorante e piena di consolazione del Risorto. Oltre alla necessità di un annuncio coraggioso e chiaro della Risurrezione come chiave interpretativa della stessa morte è stata ritenuta doverosa una riflessione approfondita e non ripetitiva, che si svolga ai livelli teologico, filosofico e scientifico, senza confusioni ma con feconde interazioni.

4. Il laicato cattolico e le linee tematiche per il documento preparatorio del Convegno Ecclesiale di Verona.

In comunione con il Pontefice, intervenuto al recente pellegrinaggio dell’Azione Cattolica Italiana a Loreto, il Consiglio Episcopale Permanente ha riconfermato la vicinanza affettuosa e fiduciosa all’associazione, chiamata a rimotivare la propria identità e il proprio impegno sul triplice mandato, affidatole dal Santo Padre, della contemplazione, della comunione e della missione. Pur riguardando tutta la Chiesa in Italia, queste consegne sono affidate particolarmente alle diverse espressioni del laicato cattolico che, già lodevolmente impegnato a rinsaldare rapporti ispirati alla logica della comunione, è chiamato ad avere l’intelligenza e il coraggio di “pensare in grande” e di “stare dentro” al divenire della storia. Si tratta di sviluppare una vera interazione pastorale tra parrocchie, associazioni e movimenti e di animare e orientare in senso cristiano il tessuto sociale a cui si appartiene, sulla scia delle tante autentiche testimonianze di credenti, come Alcide De Gasperi, la cui memoria, a cinquant’anni dalla morte, dovrà ispirare la 44a Settimana Sociale che si svolgerà a Bologna dal 7 al 10 ottobre sul tema “Democrazia: nuovi scenari – nuovi poteri”. Al laicato, nei prossimi mesi, sarà indirizzata anche una Lettera, predisposta dalla competente Commissione Episcopale, i cui contenuti sono stati approfonditi dal Consiglio Permanente; si tratta di un testo che intende accompagnare il cammino dei laici verso il Convegno Ecclesiale di Verona.
Proprio il Convegno Ecclesiale è stato al centro dei lavori del Consiglio Episcopale Permanente, con un’ampia riflessione in vista della stesura del documento preparatorio, che sarà presentato e discusso dalla 54a Assemblea Generale dell’episcopato. Soffermandosi sui nuclei contenutistici fondamentali del Convegno, sono stati esplicitati quattro elementi, presenti nel tema “Testimoni di Gesù Risorto, speranza del mondo”: la forma ecclesiale della testimonianza; la radice e la verità della testimonianza; il racconto della testimonianza; i luoghi della testimonianza. Il tema del Convegno, infatti, delinea una prospettiva che, facendo perno sul concetto di testimonianza, collega e mette a fuoco quattro filoni: la figura anzitutto del testimone cristiano, il suo fondamento battesimale e il suo crescere verso una forma adulta nel contesto ecclesiale; il cuore della testimonianza, ossia la verità del Risorto, da contemplare, incontrare e annunciare; gli stili della speranza cristiana, che esigono speciale sforzo di intelligenza, sintesi dialettica tra contemplazione e impegno, equilibrio tra memoria presenza e profezia; gli scenari antropologici della testimonianza, cioè il mondo della persona (con affetti, generazione, lavoro e festa), quello della cultura (tra educare, comunicare e vigilare), quello della società (il creato e la sua salvaguardia, il rapporto tra giustizia e carità, l’edificazione della pace).

5. La formazione nei seminari e la cura pastorale dei migranti

La preparazione dei futuri sacerdoti è uno dei temi più significativi per l’identità e la missione della Chiesa nel mondo contemporaneo. I vescovi del Consiglio hanno approfondito alcuni aspetti del processo formativo: dai profili psicologici a quelli relazionali, dal discernimento vocazionale alla crescita spirituale, dalle esigenze di una formazione intellettuale ampia e aggiornata all’educazione affettiva e al celibato. Sono state fornite informazioni sulla situazione dei seminari maggiori, in specie quelli regionali, con particolare attenzione alle condizioni culturali e esperienziali nuove da cui provengono oggi i seminaristi, e sono stati individuati taluni criteri per proseguire nella elaborazione degli “Orientamenti e norme per la formazione dei futuri sacerdoti”. Questo tema sarà approfondito in una delle prossime Assemblee Generali.
Con riferimento al complesso fenomeno delle migrazioni e a ciò che comporta per la comunità ecclesiale, i vescovi hanno approvato una Lettera con cui si intende dare slancio a una più attenta pastorale d’insieme, capace di rispondere alle esigenze spirituali degli immigrati che, per motivi diversi, si trovano sul nostro territorio. La Lettera nasce come frutto dell’esperienza vissuta lo scorso anno nel Convegno nazionale dedicato alla evangelizzazione del mondo dei migranti. Questo impegno di evangelizzazione deve qualificare la costante attenzione alla solidarietà, alle problematiche inerenti all’accoglienza e alla reale integrazione degli immigrati, nel rispetto della legalità. È un servizio che si pone in continuità con la recente istruzione pontificia Erga migrantes caritas Christi e con la nota pastorale della CEI Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia. Viene così posto al centro del servizio ecclesiale nei confronti dei migranti il sostegno nel cammino di fede dei cristiani e la proposta di incontro con Cristo per tutti. La Lettera si articola perciò in due parti: nella prima si evidenziano i risvolti missionari delle migrazioni e il loro contributo nell’evidenziare e rendere sempre più autentico il volto missionario delle parrocchie italiane; nella seconda parte, si esemplificano i criteri di una pastorale d’insieme che coinvolga i diversi settori che si occupano di migrazioni, coordinata da una commissione o segretariato diocesano.

6. Le scuole materne di ispirazione cattolica

In concomitanza con l’inizio dell’anno scolastico, oltre ad assicurare la vicinanza e la preghiera delle comunità cristiane ai docenti, agli alunni e alle loro famiglie e a chiedere alle istituzioni pubbliche un sostegno più concreto alle scuole paritarie non statali, i vescovi del Consiglio Episcopale Permanente hanno espresso viva riconoscenza alle tante scuole d’infanzia di ispirazione cristiana, che offrono un prezioso servizio educativo ed ecclesiale. È stato rilevato che la loro tipologia gestionale è diversificata, ma la quasi totalità ha ricevuto il formale riconoscimento di “scuola paritaria”. È stato denunciato poi il forte ritardo nell’erogazione dei contributi, con inevitabili difficoltà amministrative determinate dall’incertezza delle entrate. Si è però anche osservato come, nello stesso tempo, diverse Regioni, riconoscendo la funzione educativa e sociale di tali scuole, si siano impegnate a sostenerne le attività attraverso contributi finanziari intesi a promuovere condizioni di effettiva parità con le scuole statali e comunali. In un contesto nel quale l’offerta assistenziale-educativa per l’infanzia si accresce e si diversifica, emergono problemi logistici, di organizzazione didattica, di formazione del personale e, non ultimi, di reperimento delle risorse economiche, a fronte anche della crescente domanda di asili-nido o di micro-nido e di nidi aziendali.
La maggior parte delle scuole cattoliche per l’infanzia (circa ottomila) aderisce alla FISM (Federazione Italiana Scuole Materne), organismo aggregativo che si propone fini di rappresentanza, servizio, coordinamento e tutela delle scuole associate. Costituitosi circa trent’anni fa per sostenere l’attività di queste scuole, orientandole all’educazione integrale della persona del bambino ispirata a una visione cristiana dell’uomo, del mondo e della vita, la FISM, per gli aspetti riguardanti la qualificazione dell’offerta formativa, fa riferimento agli Uffici diocesani di pastorale della scuola e dell’insegnamento della religione cattolica. La sua validità è stata ribadita dai vescovi anche in considerazione dei servizi che rende sul piano gestionale delle scuole materne, grazie, ad esempio, alla stipula con le organizzazioni sindacali dei lavoratori dipendenti di un contratto collettivo nazionale del lavoro e al suo formale riconoscimento come associazione di categoria di rilevanza nazionale, con una struttura organizzativa articolata a livello provinciale, abilitata a realizzare interventi capillari sul territorio e a dialogare con le Chiese locali, grazie anche alla presenza e al servizio di un Consulente ecclesiastico.

7. Le domande e le priorità del Paese

Nell’invitare le strutture istituzionali e le componenti politiche del Paese a percorrere la via del dialogo e del reciproco riconoscimento di legittimità, i vescovi hanno auspicato, con riferimento alla revisione della Carta costituzionale, che l’assetto federale sia concepito e realizzato in modo da salvaguardare pienamente l’unità della nazione, la solidarietà e la sussidiarietà, con una equilibrata ripartizione delle responsabilità e dei poteri. In primo piano rimane il tema della ripresa economica, collegata con la difesa e il rilancio delle strutture produttive e dell’occupazione, la tutela del potere di acquisto delle famiglie, nonché una maggiore attenzione al problema della disoccupazione nel Mezzogiorno e alle condizioni di lavoro delle giovani generazioni, con adeguati rimedi a quelle forme di precarietà che non consentono progetti a lungo termine, soprattutto per la formazione di una famiglia e la generazione dei figli. Mentre si attendono i decreti attuativi della legge-delega per la riforma del sistema previdenziale, approvata lo scorso luglio dal Parlamento, i vescovi nutrono la speranza che si possano favorire scenari di stabilità e di maggiore serenità, capaci di suscitare una ripresa del senso di solidarietà e di appartenenza al Paese, in modo particolare per tanti giovani che, dopo l’abolizione della leva obbligatoria dal prossimo gennaio, dovranno essere aiutati a scoprire nuove aree di impegno nel volontariato.
L’approvazione del messaggio in occasione della Giornata per la vita per l’anno 2005, dal titolo “Fidarsi della vita”, ha fornito anche l’opportunità per richiamare l’attenzione sul valore della vita umana, da tutelare fin dal suo inizio, e per proporre alle comunità cristiane l’istituto dell’affido soprattutto nell’avvicinarsi dell’entrata in vigore della legge che chiude definitivamente gli istituti di accoglienza per minori. In questo contesto i vescovi hanno stigmatizzato anche le iniziative referendarie nei riguardi della legge sulla procreazione medicalmente assistita e soprattutto il contesto polemico e di travisamento di oggettivi dati scientifici e di fondamentali riferimenti etici in cui esse si vanno realizzando, dove la posta in gioco è ancora una volta la natura e la dignità dell’essere umano. Disapprovazione è stata pure espressa nei riguardi degli interventi legislativi che hanno portato ad autorizzare in Inghilterra procedure connesse con la clonazione umana e in Olanda la possibilità dell’eutanasia per i bambini al di sotto dei dodici anni che soffrano di malattie inguaribili. È stata richiamata inoltre la necessità di prestare una costante attenzione al tema della famiglia, verso cui, a fronte di positive proposte di aiuti destinati ai nuclei familiari numerosi o con impegni di assistenza e cura, si registra l’inserimento in alcuni Statuti regionali di formulazioni ambigue o improprie che contrastano con il riconoscimento costituzionale dei diritti propri e inalienabili della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio.

8. Statuti, delibere e pareri.

Il Consiglio Episcopale Permanente ha approvato lo statuto dell’associazione Odontoiatri Cattolici Italiani (OCI), e ha espresso parere favorevole all’ammissione dell’Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti (UCID) nella Consulta Nazionale delle aggregazioni laicali (CNAL).
I vescovi hanno anche deliberato l’incremento percentuale del valore del punto per il sostentamento del clero per l’anno 2005 nella misura del 2% rispetto al valore dell’anno precedente.
É stato infine, accolto con favore il progetto di offrire in forma gratuita alle parrocchie italiane un sistema informativo per la gestione ordinaria delle attività pastorali (SIPA), collegato con il sistema informativo diocesano (SIDI) già a disposizione delle diocesi, nell’ottica anche di una valorizzazione dei sistemi comunicativi attraverso la rete Internet.

9. Nomine
– S.E. Mons. Giovanni Paolo BENOTTO, Vescovo di Tivoli, è stato eletto Membro della Commissione Episcopale per la famiglia e la vita.
– S.E. Mons. Carlo Roberto Maria READELLI, Vescovo ausiliare di Milano, è stato eletto Presidente del Comitato per gli enti e i beni ecclesiastici.
– S.E. Mons. Benito COCCHI, Arcivescovo Abate di Modena – Nonantola, è stato eletto Membro del Consiglio per gli Affari Giuridici.
– P. Jose POLLAYIL, dell’arcidiocesi siro-malabarese di Ernakulam – Angamaly (Kerala, India), è stato nominato Coordinatore pastorale per le comunità cattoliche indiane di rito siro-malabarese.
– Don Denis KIBANGU MALONDA, della diocesi di Tivoli (proveniente dalla diocesi di Boma, Repubblica Democratica del Congo), è stato nominato Coordinatore pastorale per i cattolici africani di lingua francese.
– Don Robert Emeka MGBEAHURIKE, della diocesi di Orlu (Nigeria), è stato nominato Coordinatore pastorale per i cattolici africani di lingua inglese.
– Mons. Domenico SIGALINI, della diocesi di Brescia, è stato nominato Vice Assistente ecclesiastico generale dell’Azione Cattolica Italiana (ACI).
– Mons. Ugo UGHI, della diocesi di Fano – Fossombrone – Cagli – Pergola, è stato nominato Assistente ecclesiastico centrale del settore adulti dell’Azione Cattolica Italiana (ACI).
– Don Aldo BASSO, della diocesi di Mantova, è stato nominato Consulente ecclesiastico nazionale della Federazione Italiana Scuole Materne (FISM).

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La Presidenza della CEI, nella riunione del 20 settembre 2004, ha provveduto ai seguenti adempimenti demandati dallo statuto:
Commissione Nazionale Valutazione Film:
Mons. Dario Edoardo VIGANÒ è stato nominato Presidente per un triennio;
Dott. Massimo GIRALDI è stato nominato Segretario per un triennio;
Prof.ssa Giuliana ARCIDIACONO, Mons. Francesco CERIOTTI, Dott. Luigi CIPRIANI, Sig. Candido COPPETELLI, Dott. Mario DAL BELLO, Prof. Nicola DI MARCOBERARDINO, Dott. Massimiliano ELEONORI, Don Marco FIBBI, Mons. Franco FORCONI, Don Marino GALDIERO, Dott. Francesco GIRALDO, Mons. Claudio GIULIODORI, Dott. Vittorio GIUSTI, Prof.ssa Daniella IANNOTTA, Prof. Ernesto G. LAURA, Prof. Emilio LONERO, Mons. Franco MAZZA, Sig. Raffaele NAPOLI, Dott. Lorenzo NATTA, Dott. Beowulf PAESLER-LUSCHKOWKO, Prof.ssa Marina MATALONI, Dott. Federico PONTIGGIA, Avv. Achille ROTOLO, Dott.ssa Marina SANNA, Mons. Giancarlo SANTI, Mons. Angelo SCEPPACERCA, Avv. Renato TARANTELLI, Dott. Giancarlo TARÉ sono stati nominati membri per un triennio.

Roma, 28 settembre 2004