Osservatorio delle libertà ed istituzioni religiose

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Osservatorio delle Libertà ed Istituzioni Religiose

Sentenza 28 giugno 1971

U.S. Supreme Court. Sentenza 28 giugno 1971: “Lemon v. Kurtzman: Finanziamenti statali in favore di scuole confessionali. Profili di incostituzionalità”. LEMON v. KURTZMAN, 403 U.S. 602 (1971) 403 U.S. 602 LEMON ET AL. v. KURTZMAN, SUPERINTENDENT OF PUBLIC INSTRUCTION OF PENNSYLVANIA, ET AL. APPEAL FROM THE UNITED STATES DISTRICT COURT FOR THE EASTERN DISTRICT OF […]

Parere 09 dicembre 2004, n.29866

Corte suprema. Parere n. 29866 del 9 dicembre 2004. DANS L’AFFAIRE DE l’article 53 de la Loi sur la cour suprême, L.R.C. 1985, ch. S-26; ET DANS L’AFFAIRE D’UN renvoi par le Gouverneur en conseil au sujet de la Proposition de loi concernant certaines conditions de fond du mariage civil formulée dans le décret C.P. […]

Sentenza 26 giugno 1997

Alla luce delle tradizioni e delle pratiche legali della nazione
americana l’asserito “diritto” all’assistenza al suicidio non è una
libertà fondamentale protetta dal Due Process Clause anche se si
tratta di malati terminali adulti capaci di intendere e di volere.
Tale preteso “diritto” non è equiparabile al rifiuto degli interventi
curativi necessari a mantenere in vita un malato. In quest’ultimo caso
è dato riscontrare un diritto costituzionalmente protetto, che non si
fonda su di un astratto ed indefinito concetto di autonomia personale
ma sulla storia e le tradizioni legali della nazione secondo cui ogni
trattamento medico imposto è una violazione della libertà personale.
La circostanza che i diritti e le libertà tutelati dal Due Process
Clause trovino il loro fondamento nell’autonomia personale, non
comporta che tutte le singole rilevanti, intime e personali decisioni
siano costituzionalmente protette. Il divieto penale di assistenza al
suicidio è razionalmente giustificato, da un punto di vista
costituzionale, per la ricorrenza di legittimi interessi generali e
quindi non può essere considerato in contrasto con la clausola del
Due Process contenuta nel quattordicesimo emendamento.

Sentenza 25 giugno 1997

Un programma federale di interventi a sostegno dell’istruzione di
allievi portatori di handicap con l’impiego di personale docente
specializzato, può essere esteso a favore degli utenti di una scuola
confessionale, senza che ciò comporti la violazione
dell’Establishment Clause; infatti detto intervento è giustificato
sulla base di un criterio neutrale e secolare che non favorisce o
discrimina la religione ed è aperto a beneficiari credenti o non
credenti su di una base di eguaglianza.

Sentenza 19 febbraio 1997

L’imposizione di una zona di rispetto di quindici piedi attorno alle
cliniche dove si praticano aborti intesa a preservare le donne che vi
accedono a piedi o in macchina dalle molestie della propaganda
antiabortista è giustificata da congrui interessi pubblici come
quello di assicurare la salute pubblica e l’ordine, di promuovere la
libertà di circolazione, di proteggere il diritto di proprietà, e la
libertà delle donne di usufruire dei servizi relativi al loro stato
di gravidanza; per tanto, è da escludere un contrasto di tale
imposizione con la libertà garantita dal primo emendamento.
L’imposizione di una zona mobile di rispetto a ciascuna persona o a
ciascun veicolo diretto alle cliniche dove si praticano aborti non è
sufficientemente determinata nel tempo, nello spazio, e nei
destinatari né appare sufficientemente giustificata da un nesso
necessario con la tutela di interessi pubblici rilevanti; essa viola
quindi la libertà di parola e di comunicazione garantita dal primo
emendamento.

Sentenza 27 giugno 1994

La legge statale che istituisce un distretto scolastico destinato
esclusivamente agli allievi portatori di handicap appartenenti ad una
setta religiosa, poiché comporta una delega dei poteri autoritativi
dello stato concessa esclusivamente sulla base di motivazioni di
ordine religioso, realizza un ingiusto vantaggio a favore di una
particolare confessione, facendo così venire meno il rispetto del
principio di neutralità imposto dalla Costituzione Federale.

Sentenza 11 giugno 1993

I precedenti giurisprudenziali relativi alla tutela costituzionale del
libero esercizio della religione fissano il principio che le leggi
devono essere neutrali e di generale applicabilità per evitare
effetti discriminatori, sia pure indiretti, ai danni di qualsiasi
pratica di culto. I caratteri della neutralità e della generale
applicabilità delle leggi possono subire eccezioni solo in forza di
interessi pubblici cogenti allorché tali interessi non possano essere
soddisfatti in altro modo piú congruo. Nel caso di specie il vero
oggetto degli interventi, nonostante la loro apparente neutralità
(facial neutrality), non consiste nella tutela degli interessi alla
sicurezza pubblica ed alla protezione degli animali, perché essi
hanno come scopo effettivo una indebita discriminazione religiosa
(religious gerrymander). Con tali misure, infatti, non vengono puniti
tutti i comportamenti che, realizzando una uccisione di animali
possono violare questi interessi, ma solo le pratiche religiose di un
gruppo determinato, i cui sacrifici rituali pongono, per altro, in
essere una modalità di uccisione degli animali ritenuta in altre
circostanze non contraria a sentimenti umanitari. Le restrizioni
governative colpiscono solo comportamenti protetti dal primo
emendamento e mancano di disporre misure intese a restringere altre
condotte che producono analoghi attentati ai beni protetti; a motivo
di ciò gli interessi addotti per giustificare tali restrizioni non
possono essere considerati cogenti.

Sentenza 18 giugno 1993

A norma del comma terzo dell’art. 49 della Costituzione federale
spetta ai genitori il potere di disporre della formazione religiosa
dei figli fino al compimento del sedicesimo anno di età; pertanto
sussiste la legittimazione ad agire dei genitori in nome proprio o
quanto meno a nome del figlio minore per la tutela della libertà di
coscienza di quest’ultimo. Quando l’ordinamento confessionale
detta una disciplina in contrasto con quella statale, come, nel caso
di specie, il divieto imposto dall’Islam ai bambini di sesso diverso
di nuotare insieme, mentre ciò è disposto dalle norme dello stato a
livello di scuola dell’obbligo, il civis fidelis è tenuto a
sottomettersi in linea di principio alle norme statali; il rispetto
del valore della libertà di coscienza comporta tuttavia l’obbligo
per le istanze pubbliche di concedere una dispensa, ove questa non
pregiudichi un ordinato ed efficiente svolgimento del servizio
scolastico. In particolare, non è legittimo ritenere a priori che
tale pregiudizio si verifichi nel caso in cui la presenza di un alto
numero di membri di minoranze confessionali faccia intravedere il
rischio di una eccessiva dilatazione delle richieste di dispensa. Del
resto, il principio di integrazione degli stranieri nel contesto
svizzero non comporta come regola generale che nell’osservanza delle
loro convinzioni religiose essi debbano sottoporsi a limitazioni
sproporzionate.

Sentenza 12 maggio 1995

La Corte Suprema, incaricata di controllare un progetto di legge
regolante il diritto all’informazione per i servizi relativi
all’interruzione volontaria di gravidanza disponibili al di fuori
dello Stato (Regulation of Information Bill – Services outside the
State for Termination of Pregnancies), dopo aver rilevato che tale
progetto di legge persegue lo scopo esclusivo di tutelare la libertà
di ricevere o di fornire informazioni indipendentemente dall’uso che
ne verrà fatto, ha stabilito che lo stesso non è di per sé né
contiene disposizioni volte a fornire indicazioni obiettive che non
promuovono in alcun modo la pratica dell’interruzione volontaria della
gravidanza, realizza il diritto dei cittadini di ricevere e di fornire
informazioni e non può essere considerato lesivo dei principi
costituzionali.

Sentenza 18 novembre 2003

Suprema Corte del Massachusetts. Sentenza 18 novembre 2003. Hillary GOODRIDGE & others [FN1] vs. DEPARTMENT OF PUBLIC HEALTH & another. [FN2] SJC-08860 March 4, 2003. – November 18, 2003. Present: Marshall, C.J., Greaney, Ireland, Spina, Cowin, Sosman, & Cordy, JJ. [1] License. Marriage. Statute, Construction. Constitutional Law, Police power, Equal protection of laws. Due Process […]