Osservatorio delle libertà ed istituzioni religiose

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Osservatorio delle Libertà ed Istituzioni Religiose

Sentenza 02 aprile 1998, n.420

Ai fini dell’ammissione alla sessione riservata di esami di
abilitazione all’insegnamento nelle scuole ed istituti di istruzione
secondaria, sono validi gli insegnamenti alternativi alla religione
cattolica, purchè detti insegnamenti si identifichino con corsi
curriculari, a prescindere dallo svolgimento integrale di programmi
usualmente seguiti.

Sentenza 09 gennaio 2004

La cura delle anime, intesa come azione pastorale, rappresenta il
completamento necessario, oltre che il naturale prolungamento, del
culto; l’art. 16, lett. a), della legge n. 222 del 1985, afferma,
infatti, che si considerano attività di religione o di culto quelle
dirette “all’esercizio del culto, alla cura delle anime, alla
formazione del clero e dei religiosi, a scopi missionari, alla
catechesi, all’educazione cristiana”. Sono pertanto riconducibili
nella nozione di rettoria, in senso stretto, non solo i locali adibiti
ad ufficio amministrativo o ad abitazione dei predetti soggetti, ma
anche quelli utilizzati per le opere connesse al culto che nella
chiesa si celebra.

Sentenza 04 giugno 2004, n.3478

In virtù del D.M.LL.PP. 2 giugno 1998, gli enti ecclesiastici
civilmente riconosciuti che fruiscano di finanziamento pubblico
superiore al 50% dell’importo dei lavori, in relazione ad interventi
finanziati nell’ambito del piano relativo al Giubileo del 2000, sono
assimilati ai soggetti di cui all’art. 2, co. 2, lett. c), della
legge n. 109/1994, e vincolati al rispetto delle procedure di evidenza
pubblica nell’affidamento dell’appalto. Tale vincolo al rispetto
delle suddette procedure comporta, pertanto, l’attribuzione delle
relative controversie alla giurisdizione del giudice amministrativo.
Detto principio trova conferma anche nella disposizione contenuta
nell’art. 6, della legge n. 205/2000, secondo cui sussiste la
giurisdizione del giudice amministrativo in relazione alle procedure
di affidamento di lavori, servizi, forniture, poste in essere da
soggetti comunque tenuti – in virtù di un vincolo eteronomo, quale,
nel caso di specie, il citato D.M.LL.PP. – al rispetto delle procedure
di evidenza pubblica prescritte dal diritto interno o comunitario. Né
rileva, al riguardo, che la suddetta disposizione normativa sia
successiva rispetto alla data dell’appalto e dell’instaurazione
del giudizio, in quanto, secondo consolidata giurisprudenza, il
disposto dell’art. 5, c.p.c. – secondo cui la giurisdizione si
determina in base alla legge vigente e allo stato di fatto esistente
al momento della proposizione della domanda, con irrilevanza dei
successivi mutamenti – trova applicazione solo nel caso di
sopravvenuta carenza di giurisdizione del giudice originariamente
adito, ma non anche allorché il mutamento dello stato di diritto o di
fatto comporti l’attribuzione della giurisdizione al giudice che ne
era privo inizialmente.

Sentenza 23 giugno 2000

Conseil d'État. Section du contentieux, sur le rapport de la 8ème sous-section N° 215109. Séance du 31 mai 2000, lecture du 23 juin 2000. (Omissis) Vu le recours présenté par le MINISTRE DE L'ECONOMIE, DES FINANCES ET DE L'INDUSTRIE demandant au Conseil d'État d'annuler l'arrêt du 6 octobre 1999 par lequel la cour administrative d'appel […]

Sentenza 26 ottobre 2001

Le Conseil d’État statuant au contentieux, sur le rapport de la 5èmesous-section N° 198546. Séance du 12 octobre 2001, lecture du 26 octobre 2001. (Omissis) Vu la requête sommaire et le mémoire complémentaire présentés pour Mme X demandant au Conseil d’Etat d’annuler l’arrêt du 9 juin 1998 par lequel la cour administrative d’appel de Paris […]

Ordinanza 13 dicembre 2004, n.274757

Conseil d’Etat. Ordonnance du juge des référés du 13 décembre 2004, N°274757: “Francia: sospensione della diffusione dei programmi incitanti all’odio religioso”. Président du Conseil supérieur de l’audiovisuel Vu la requête, enregistrée le 1er décembre 2004 au secrétariat du contentieux du Conseil d’Etat, présentée par le président du Conseil supérieur de l’audiovisuel, tendant à ce que, […]

Decisione 08 ottobre 2004, n.269077,269704

Conseil d’Etat. Section du contentieux N°269077,269704. Séance du 29 septembre 2004. Lecture du 8 octobre 2004. Vu 1°), sous le n° 269077, la requête, enregistrée le 24 juin 2004 au secrétariat du contentieux du Conseil d’Etat, présentée par l’UNION FRANCAISE POUR LA COHESION NATIONALE demandant au Conseil d’Etat d’annuler la circulaire du ministre de l’éducation […]

Sentenza 18 ottobre 2002, n.5769

Sono riconducibili a rettorie in senso stretto, ai fini
dell’applicazione dell’art. 8 della legge 27 maggio 1929, n. 848 –
secondo cui i Comuni e le Province cui siano stati concessi i
fabbricati dei conventi soppressi sono tenuti a rilasciarne senza
indennità una congrua parte da destinarsi a rettoria della chiesa
annessa – non solo i locali adibiti ad ufficio amministrativo o ad
abitazione del clero o dei religiosi, ma anche quelli utilizzati per
le opere connesse al culto che nella chiesa si celebra.

Sentenza 27 novembre 1996

Benché l’interessata abbia iniziato a indossare il foulard soltanto
dopo la modifica del regolamento interno dell’istituto che vieta
l’esibizione di segni di appartenenza religiosa, non risulta dagli
atti che l’interessata abbia inteso, nel caso di specie, usare il velo
al fine di esercitare atti di pressione o di proselitismo.

Sentenza 10 luglio 1995

La Circolare del Ministero dell’Educazione Nazionale, che invita i
dirigenti degli istituti scolastici a proporre ai relativi consigli di
amministrazione di introdurre nei regolamenti interni una norma che
vieti di portare negli istituti stessi segni di appartenenza
religiosa, non può considerarsi illegittima. Una tale circolare non
contiene infatti alcuna disposizione dotata di efficacia tale da
cambiare lo stato del diritto vigente in violazione del principio che
consente agli studenti di indossare all’interno degli istituti
scolastici segni di appartenenza religiosa, ma consiste piuttosto in
un mero invito ad assumere misure di ordine interno considerate utili
a giudizio del Ministro dell’Educazione Nazionale. (