Osservatorio delle libertà ed istituzioni religiose

Olir

Osservatorio delle Libertà ed Istituzioni Religiose

Documenti • 3 Ottobre 2003

Circolare 08 agosto 1995, n.221/E

Ministero delle Finanze. Direzione Centrale Affari Giuridici e Contenzioso Tributario – Serv. VI, Div. XIII – Circolare 8 agosto 1995, n. 221/E.

Nella Gazzetta Ufficiale – serie generale – n. 134 del 10 giugno 1995 è stato pubblicato il decreto del Ministro delle finanze di concerto con il Ministro per la famiglia e la solidarietà sociale, datato 25 maggio 1995, che fissa i "criteri per l’individuazione delle attività commerciali e produttive marginali svolte dalle organizzazioni di volontariato" agli effetti dell’art. 8, comma 4, della legge 11 agosto 1991, n. 266.
L’articolo citato, nel testo modificato dall’art. 18 del decreto-legge 29 aprile 1994 n. 260, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 giugno 1994 n. 413, ha stabilito che:

"I proventi derivanti da attività commerciali e produttive marginali non costituiscono redditi imponibili ai fini dell’imposta sul reddito delle persone giuridiche (IRPEG) e dell’imposta locale sui redditi (ILOR), qualora sia documentato il loro totale impiego per i fini istituzionali dell’organizzazione di volontariato. I criteri relativi al concetto di marginalità, di cui al periodo precedente, sono fissati dal Ministro delle finanze con proprio decreto, di concerto con il Ministro per affari sociali".

Si ricorda che, nella formulazione originaria recata dalla legge n. 266 del 1991, l’art. 8, comma 4, prevedeva:

"I proventi derivanti da attività commerciali e produttive marginali non costituiscono redditi imponibili ai fini dell’imposta sul reddito delle persone giuridiche (IRPEG) e dell’imposta locale sui redditi (ILOR), qualora sia documentato il loro totale impiego per i fini istituzionali dell’organizzazione di volontariato. Sulle domande di esenzione, previo accertamento della natura e dell’entità delle attività, decide il Ministro delle finanze con proprio decreto, di concerto con il Ministro per gli affari sociali.

La modifica normativa apportata dall’art. 18 del decreto-legge n. 260 ha eliminato la previsione della specifica procedura di riconoscimento dell’agevolazione (espressa "domanda di esenzione" della organizzazione di volontariato interessata e provvedimento di riconoscimento o di diniego del beneficio per ogni singola organizzazione nella forma del decreto interministeriale).

Pertanto, la verifica della spettanza del beneficio fiscale per le attività in argomento deve essere svolta, senza una formale istanza di parte ed uno specifico provvedimento di riconoscimento o di diniego dell’esenzione, nell’ambito dell’attività di accertamento cui sono istituzionalmente preposti gli uffici distrettuali delle imposte dirette, sulla base dei criteri di marginalità fissati con l’anzidetto decreto datato 25 maggio 1995".