Osservatorio delle libertà ed istituzioni religiose

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Osservatorio delle Libertà ed Istituzioni Religiose

Documenti • 23 Maggio 2008

Risoluzione 22 aprile 2008

Risoluzione del Parlamento europeo del 22 aprile 2008 sul contributo del volontariato alla coesione economica e sociale

Il Parlamento europeo,

– vista la Quarta relazione sulla coesione economica e sociale (COM(2007)0273),

– vista la decisione n. 1904/2006/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2006, che istituisce, per il periodo 2007-2013, il programma Europa per i cittadini mirante a promuovere la cittadinanza europea attiva(1) ,

– vista la decisione n. 1719/2006/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 novembre 2006, che istituisce il programma Gioventù in azione per il periodo 2007-2013(2) ,

– vista la decisione 2006/144/CE del Consiglio, del 20 febbraio 2006, relativa agli orientamenti strategici comunitari per lo sviluppo rurale (periodo di programmazione 2007-2013)(3) ,

– vista la decisione 2006/702/CE del Consiglio, del 6 ottobre 2006, sugli orientamenti strategici comunitari in materia di coesione(4) ,

– vista la risoluzione 2006/C 297/02 del Consiglio e dei Rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, concernente la realizzazione degli obiettivi comuni per la partecipazione e l’informazione dei giovani al fine di promuovere la loro cittadinanza europea attiva(5) ,

– vista la comunicazione della Commissione intitolata “Favorire il pieno coinvolgimento dei giovani nell’istruzione, nell’occupazione e nella società” (COM(2007)0498),

– vista la comunicazione della Commissione intitolata “Il futuro demografico dell’Europa, trasformare una sfida in un’opportunità” (COM(2006)0571),

– vista la raccomandazione 2001/613/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 10 luglio 2001, relativa alla mobilità nella Comunità degli studenti, delle persone in fase di formazione, di coloro che svolgono attività di volontariato, degli insegnanti e dei formatori(6) ,

– vista la propria risoluzione del 13 marzo 2007 sulla responsabilità sociale delle imprese: un nuovo partenariato(7) ,

– visto il parere del Comitato delle regioni sul contributo del volontariato alla coesione economica e sociale (CdR 254/2007),

– visto il parere del Comitato economico e sociale europeo sul tema “Le attività di volontariato, il loro ruolo nella società europea e il loro impatto” (2006/C 325/13)(8) ,

– visto il parere del Comitato delle regioni sul tema “Il ruolo delle organizzazioni del volontariato: un contributo ad una società europea” (98/C 180/10)(9) ,

– visti gli articoli 158 e 159 del trattato CE,

– visto l’articolo 45 del suo regolamento,

– vista la relazione della commissione per lo sviluppo regionale (A6-0070/2008),

A. considerando che secondo stime attendibili oltre 100 milioni di cittadini dell’Unione europea svolgono attività di volontariato(10) ,

B. considerando che, secondo le prime conclusioni in merito all’applicazione del Manuale delle Nazioni Unite sugli enti senza scopo di lucro (NPI, Non-Profit Institutions), il contributo economico di tali enti è pari in media al 5% del PIL e oltre un quarto di tale cifra, anche facendo una stima prudente, è dovuto al tempo impiegato in attività di volontariato(11) ,

C. considerando che il volontariato è un’importante forza che alimenta la società civile e rafforza la solidarietà – uno dei valori fondamentali dell’Unione europea – ed è anche una componente essenziale a sostegno dei programmi comunitari di sviluppo, in particolare in quegli Stati membri che stanno ora emergendo da un periodo transitorio post-comunista,

D. considerando che un recente studio di organizzazioni che si avvalgono di volontari in tutta Europa ha dimostrato un alto livello di valore aggiunto: per ogni euro che hanno speso per sostenere l’attività dei volontari le organizzazioni hanno ricavato in media un rendimento compreso tra 3 EUR e 8 EUR(12) ,

E. considerando che è necessario un pieno riconoscimento del contributo assai significativo che il volontariato dà alla creazione di capitale sociale,

F. considerando che un finanziamento sostenibile, soprattutto ai fini amministrativi, è d’importanza fondamentale per le organizzazioni di volontariato e per il lavoro volontario in generale,

G. considerando che la recente relazione della Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro ha individuato nel capitale sociale un elemento chiave per la messa a punto di politiche miranti a promuovere lo sviluppo dell’economia rurale(13) ,

H. considerando che la tesi centrale di un recente studio su un programma Urban attuato con successo ad Aarhus è che i cittadini di quella località e l’impegno dei volontari sono stati elementi decisivi per la riuscita della realizzazione del programma(14) ,

I. considerando che il volontariato non solo ha un valore economico misurabile, ma può anche consentire risparmi significativi per i servizi pubblici e che in tale contesto è importante garantire che l’attività di volontariato vada ad aggiungersi ai servizi pubblici e non serva a sostituirli,

J. considerando che il volontariato contribuisce allo sviluppo personale e sociale dei volontari ed ha un impatto positivo in seno alla comunità, ad esempio sulle relazioni interpersonali,

K. considerando che i volontari svolgono un ruolo importante nel raggiungimento dell’obiettivo della coesione socioeconomica previsto dalla Strategia di Lisbona, contribuendo all’inclusione finanziaria, ad esempio creando unioni di credito che sono cooperative finanziarie regolamentate e senza scopo di lucro, gestite e amministrate da volontari,

L. considerando che la responsabilità sociale delle imprese è un importante motore economico e rappresenta un elemento essenziale del modello sociale europeo,

M. considerando che vi è un nesso tra volontariato e sviluppo sostenibile,

N. considerando che è importante promuovere e sostenere le migliori prassi di gestione del volontariato fra le organizzazioni che si servono di volontari,

O. considerando che il volontariato comporta la partecipazione diretta dei cittadini allo sviluppo locale e può così svolgere un ruolo importante nel promuovere la società civile e la democrazia,

P. considerando che nella succitata risoluzione sulla cittadinanza attiva il Consiglio incoraggia ad una maggiore partecipazione dei giovani alla vita civile, alle strutture partecipative e al lavoro volontario,

Q. considerando che il cambiamento demografico in Europa fa sì che vi sia ora un gran numero di potenziali volontari anziani,

R. considerando che il volontariato può avere un effetto positivo sulla salute delle persone(15) e che tale beneficio per la salute può riguardare persone di tutte le età e può contribuire alla prevenzione di malattie fisiche e mentali,

S. considerando che il volontariato può svolgere un ruolo di sostegno per iniziative di sviluppo locale e può favorire il successo di varie iniziative finanziate dalla Comunità, quali il programma LEADER, INTERREG e il programma PEACE,

1. incoraggia gli Stati membri e le autorità regionali e locali a riconoscere il valore del volontariato per la promozione della coesione sociale ed economica; li esorta inoltre ad operare in partenariato con le organizzazioni di volontariato e a consultare adeguatamente il settore per sviluppare piani e strategie finalizzati al riconoscimento, all’apprezzamento, al sostegno, all’agevolazione e all’incoraggiamento di volontariato; sollecita altresì gli Stati membri a creare un quadro stabile e istituzionale per la partecipazione delle organizzazioni non governative (ONG) ai dibattiti pubblici;

2. invita gli esperti della Commissione che si occupano della materia ad operare una distinzione più chiara tra organizzazioni di volontariato e ONG, le cui attività non sono organizzate sulle stesse basi di volontariato, e chiede un’esauriente indagine paneuropea sulla natura, il livello e i meccanismi interni della partecipazione sociale, compresi la partecipazione dei volontari e i finanziamenti a tal fine;

3. invita gli Stati membri e le autorità regionali e locali a compiere veri sforzi per aiutare le organizzazioni del volontariato ad accedere a finanziamenti sufficienti e sostenibili, sia a fini amministrativi che per progetti, senza eccessivi adempimenti burocratici e formalità di documentazione, pur mantenendo i necessari controlli sull’esborso di fondi pubblici;

4. sollecita gli Stati membri e le autorità regionali e locali a sostenere la creazione di servizi volontari di emergenza in ogni località al fine di garantire una reazione rapida a calamità naturali e incidenti;

5. richiama l’attenzione della Commissione sul fatto che il principio del partenariato sancito sia negli orientamenti strategici comunitari per lo sviluppo rurale (periodo di programmazione 2007-2013) che negli orientamenti strategici comunitari in materia di coesione non sempre è seguito a livello nazionale(16) , e la sollecita pertanto ad assumere le iniziative amministrative ed istituzionali idonee a garantire che le sue politiche, procedure e protocolli siano realmente osservati e applicati durante le consultazioni, i negoziati e le successive operazioni nell’ambito dei Fondi strutturali;

6. raccomanda che tutti gli Stati membri producano regolarmente “conti satellite” delle NPI, e chiede che in questi conti satellite sia incluso il lavoro dei volontari, in modo che i responsabili delle decisioni possano tener conto delle NPI nella formulazione delle politiche; invita la Commissione a studiare in che modo il volontariato potrebbe essere incluso quale categoria specifica nei conti statistici di Eurostat;

7. sostiene con vigore l’opinione che il volontariato e l’attività di volontariato non debbano prendere il posto del lavoro retribuito;

8. invita la Commissione a lavorare all’instaurazione, per tutti i fondi comunitari, di un sistema in base al quale l’attività di volontariato possa essere riconosciuta quale contributo ai progetti cofinanziati, e a studiare meccanismi che consentano di valutare adeguatamente il valore economico del lavoro di volontariato; plaude agli sforzi compiuti da alcune direzioni generali della Commissione per adottare un approccio più flessibile nell’accettazione del lavoro volontario quale contributo a fronte dei finanziamenti comunitari in progetti cofinanziati;

9. invita la Commissione a promuovere opportunità per i volontari più anziani e a sviluppare un programma “Anziani in azione”, destinato al crescente numero di cittadini anziani dotati di grande esperienza che vogliono svolgere attività di volontariato, programma che potrebbe essere parallelo e complementare al citato programma “Gioventù in azione”, e a promuovere inoltre programmi specifici per il volontariato intergenerazionale e il tutorato;

10. incoraggia gli Stati membri a promuovere e agevolare il volontariato in seno a tutte le comunità, sia reali che virtuali, per esempio il volontariato in famiglia o quello in seno a categorie di persone emarginate o che potrebbero non avere una tradizione di volontariato, e a sottolineare la grande importanza di organizzare il lavoro volontario in modo da assicurarne la compatibilità con la vita familiare e professionale;

11. incoraggia le imprese e gli altri operatori del settore privato, nell’ambito della loro strategia di responsabilità sociale d’impresa, a sostenere finanziariamente iniziative volte a promuovere e potenziare il volontariato, e sollecita gli Stati membri, nel contesto del volontariato d’impresa, a fornire incentivi al settore privato affinché finanzi e sostenga il settore del volontariato, in tal modo contribuendo ad assicurare il trasferimento di competenze e know how d’impresa dal settore privato a quello pubblico nonché migliorando la qualità della vita a livello locale grazie all’incoraggiamento dell’autoassistenza per la soluzione di problemi locali;

12. invita la Commissione ad incrementare il riconoscimento del volontariato quale attività appropriata attraverso cui acquisire competenze e capacità attraverso lo YOUTHPASS legato ad EUROPASS, pur garantendo che il volontariato non venga visto come un’alternativa alla formazione ufficiale ma piuttosto come un suo complemento; chiede inoltre misure nazionali e locali al fine di accrescere la mobilità dei volontari;

13. invita la Commissione e gli Stati membri a indagare sulle ragioni del ritardo nell’adozione della Carta europea del volontariato, che è stata proposta e che dovrebbe definire il ruolo delle organizzazioni di volontariato e stabilire i loro diritti e le loro responsabilità; raccomanda di svolgere delle valutazioni paritetiche annuali per valutare il lavoro di volontariato svolto, per Stato membro e in specifici settori e organizzazioni;

14. raccomanda alla Commissione e agli Stati membri di creare una banca dati europea che fornisca i dati essenziali sulle organizzazioni di volontariato nonché dettagli sulle migliori prassi, il che fornirebbe orientamenti utili per migliorare i sistemi di volontariato;

15. invita le autorità competenti a provvedere affinché i volontari dispongano per le loro attività di volontariato di un’adeguata copertura assicurativa per gli incidenti e la responsabilità civile, nonché di una copertura per le spese concordate relative a dette attività;

16. invita la Commissione, gli Stati membri e le autorità regionali e locali a promuovere il volontariato a tutti i livelli d’istruzione, creando opportunità di svolgere attività di volontariato fin dai primi stadi del ciclo d’istruzione, in modo che il volontariato sia percepito come un normale contributo alla vita comunitaria, e a continuare a promuovere tale attività a mano a mano che gli studenti crescono, in modo da facilitare il “service learning”, in cui gli studenti lavorano in partenariato con gruppi di volontariato o comunità nell’ambito del loro corso di diploma o di laurea, incoraggiare i collegamenti tra il settore del volontariato e quello dell’istruzione a tutti i livelli, promuovere il volontariato e riconoscere l’apprendimento nell’ambito del volontariato come parte dell’apprendimento permanente;

17. invita la Commissione, nella prospettiva della revisione prevista per il 2010 delle disposizioni sull’IVA relative agli organismi pubblici e alle esenzioni sociali, a prendere in considerazione insieme agli Stati membri i validi argomenti sociali in favore dell’introduzione di esenzioni dall’IVA per le organizzazioni di volontariato registrate negli Stati membri su acquisti intesi all’esecuzione dei loro compiti, e a prendere in considerazione inoltre gli argomenti in favore dell’esenzione, in casi specifici, dal pagamento dell’IVA su beni e servizi donati alle organizzazioni di volontariato;

18. invita gli Stati membri, nel rispetto del principio di sussidiarietà, a istituire un’infrastruttura di volontariato sostenibile che si occupi di questioni quali il finanziamento di base delle organizzazioni del volontariato;

19. raccomanda di dichiarare il 2011 Anno europeo del volontariato;

20. riconosce la diversità del volontariato negli Stati membri, ma incoraggia nondimeno questi ultimi e le autorità regionali e locali, ogni volta che sia possibile, a imparare gli uni dagli altri attraverso lo scambio delle migliori prassi;

21. invita la Commissione ad introdurre dispositivi di sostegno per creare sistemi più efficienti di cooperazione e collegamento in rete tra le organizzazioni di volontariato, e a rafforzare i sistemi di scambi internazionali di volontari, che in alcuni casi potrebbero contribuire alla realizzazione degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio; chiede in particolare l’istituzione di programmi che aiutino a rilanciare le attività di volontariato negli Stati membri in cui tali attività hanno finito con l’essere associate ad azioni di carattere obbligatorio;

22. raccomanda la promozione di progetti transfrontalieri di volontariato;

23. invita la Commissione a tenere un atteggiamento favorevole alla situazione dei volontari in tutte le aree politiche e legislative;

24. invita i soggetti pertinenti a livello locale e regionale, le organizzazioni di volontariato e i media a fornire ai cittadini informazioni adeguate sulle opportunità di fare volontariato, accompagnate da un’idonea formazione, ponendo l’accento in particolare sulle categorie vulnerabili e marginalizzate in seno alla società e sulle necessità delle regioni remote e inaccessibili;

25. sollecita la Commissione a porre in atto, accanto al Piano D per la Democrazia, il Dialogo e il Dibattito, un Piano V per il riconoscimento del Valore e della Validità e per la garanzia della Visibilità dei Volontari;

26. chiede alla Commissione di rivedere la sua politica in materia di visti per i partecipanti di paesi terzi a programmi di volontariato riconosciuti che si svolgono nell’Unione europea, al fine di introdurre un regime dei visti più liberale, in particolare per quanto riguarda i volontari provenienti da paesi vicini dell’Unione europea;

27. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, al Comitato delle regioni e al Comitato economico e sociale europeo.

(1) GU L 378 del 27.12.2006, pag. 32.
(2) GU L 327 del 24.11.2006, pag. 30.
(3) GU L 55 del 25.2.2006, pag. 20.
(4) GU L 291 del 21.10.2006, pag. 11.
(5) GU C 297 del 7.12.2006, pag. 6.
(6) GU L 215 del 9.8.2001, pag. 30.
(7) GU C 301 E del 13.12.2007, pag. 45.
(8) GU C 325 del 30.12.2006, pag. 46.
(9) GU C 180 dell’11.6.1998, pag. 57.
(10) Rapporto Eurobarometro Social Reality Stocktaking, febbraio 2007.
(11) Rapporto della Johns Hopkins University Measuring Civil Society and Volunteering, settembre 2007. www.jhu.edu/ccss.
(12) Volunteering works, Institute for volunteering research and volunteering. Inghilterra, settembre 2007.
(13) Cfr. Mandl, I., Oberholzner, T., & Dörflinger, C. European Foundation for Living and Working Conditions. http://www.eurofound.europa.eu/pubdocs/2007/18/en/1/ef0718en.pdf.
(14) Vestergaard Poulsen, L. From Deprived Neighbourhood to Sustainable Community, sintesi in inglese: The Urban II Programme in Aarhus 2002-2007.
(15) Cfr. The Health Benefits of Volunteering – A Review of Recent Research (Corporation for National and Community Service, 2007).
(16) Cfr. Civil Society as a Partner in European Union Structural Funds. European Citizen Action Service, novembre 2004.