Osservatorio delle libertà ed istituzioni religiose

Olir

Osservatorio delle Libertà ed Istituzioni Religiose

Documenti • 31 Agosto 2005

Varie 18 dicembre 2003

Diocesi di Bologna. Atti del Vicario Generale. “Disposizioni sul suono delle campane”, 18 dicembre 2003.

(Omissis)

Le recenti normative in tema di inquinamento acustico sempre più spesso chiamano in causa il suono delle campane, forse anche con qualche motivazione ideologica.
In data 10 maggio 2002 la C.E.I. inviava agli Ordinari Diocesani la circolare n. 33 su “La regolamentazione del suono delle campane”, invitando a dare disposizioni, che nella nostra Diocesi erano già state date, nello spirito della stessa circolare, in data 8 settembre 1999 (Bollettino dell’Arcidiocesi di Bologna pag. 163).
In questi anni, oltre a qualche lamentela per la durata dei segnali, il volume delle amplificazioni elettroniche, e gli orari (vedere a riguardo le disposizioni del 1999), è stata segnalata l’introduzione di carillons o melodie musicali riprodotte in particolare all’ora del mezzogiorno o dell’Ave Maria alla sera.
Al riguardo, è bene osservare che queste usanze (la cui introduzione è stata estremamente facilitata dagli strumenti elettronici), non appartengono alla nostra cultura e tradizione, e non rientrano nell’uso proprio dei segnali dei nostri campanili.
Da sempre, infatti, il suono del mezzogiorno e dell’Ave Maria della sera viene fatto con una sola campana, con due interruzioni (in modo da richiamare le tre invocazioni dell’Angelus), con una durata che in genere non supera i 120 secondi.
Restare legati alla nostra tradizione e cultura, e all’uso liturgico, è l’argomento che può dare forza alla difesa del suono delle campane; alcune “novità”, a volte di dubbio gusto estetico, il più delle volte ispirate a devozionismo, rischiano di prestare il fianco a denunce, con questioni difficilmente difendibili.
Pertanto, mentre si confermano le disposizioni emanate in data 08.09.1999, vengono date le seguenti norme integrative:
1. È fatto divieto di diffondere dai campanili con amplificazione elettronica musiche sostitutive dei tradizionali segnali liturgici od orari.
2. È pure vietato eseguire tali segnali con melodie suonate con le campane a carillon, che riproducano Ave Maria più o meno note (Ave di Lourdes, ecc.) o melodie di altri canti, anche liturgici.
3. Questo tuttavia non riguarda lo “scampanio” che è fatto occasionalmente in qualche festa, e con l’opera del campanaro direttamente sulle campane.
4. Le attrezzature attualmente in funzione con le suonate di cui ai nn. 1 e 2 devono essere disattivate entro due mesi dalla presente disposizione, e si da incarico ai Vicari Pastorali di verificarne l’attuazione.

Claudio Stagni
Vescovo Ausiliare
Vicario Generale