Osservatorio delle libertà ed istituzioni religiose

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Osservatorio delle Libertà ed Istituzioni Religiose

Documenti • 25 Gennaio 2005

Varie 25 gennaio 2005

Conferenza Episcopale Italiana
CONSIGLIO PERMANENTE
Bari, 17-20 gennaio 2005

COMUNICATO FINALE

La sessione invernale del Consiglio Episcopale Permanente si è svolta dal 17 al 20 gennaio, a Bari, quale significativa tappa del cammino dell’intera Chiesa italiana verso la celebrazione del 24° Congresso Eucaristico Nazionale e in vista del quale, il 18 gennaio, con una solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal Card. Presidente, è stata riconsegnata alla Chiesa di Bari – Bitonto la Cattedrale restaurata. In apertura dei lavori è stato dato ampio spazio alla riflessione sugli eventi drammatici nel sud-est asiatico. Al centro dei lavori del Consiglio l’individuazione del tema della prossima Assemblea Generale di aprile e un’attenta analisi delle problematiche sociali e pastorali concernenti la realtà carceraria italiana e la situazione degli italiani emigrati all’estero. In conclusione dei lavori è stata data comunicazione della lettera con cui il Santo Padre ha nominato il Card. Camillo Ruini quale suo “Inviato speciale” alle celebrazioni del 24° Congresso Eucaristico Nazionale, al quale egli stesso spera di poter intervenire personalmente.

1. La sollecitudine di Giovanni Paolo II verso il Congresso Eucaristico Nazionale e le indicazioni per la pace e l’unità dei cristiani.

A Bari il Consiglio Permanente ha vissuto intensi e significativi momenti di preghiera con la Chiesa locale, specie nel giorno della riapertura al culto della Cattedrale, dopo due anni di restauri, e con il pellegrinaggio sulla tomba di San Nicola, il santo che unisce nella devozione Oriente e Occidente. La permanenza nel capoluogo pugliese è stata l’occasione per far sentire la particolare vicinanza e l’incoraggiamento della Chiesa italiana verso questa comunità che si predispone ad accogliere, a fine maggio, il 24° Congresso Eucaristico Nazionale, nel contesto dell’Anno dell’Eucaristia. Lo stesso Giovanni Paolo II fa ad esso riferimento nella lettera inviata al Card. Camillo Ruini in cui, oltre a chiedere al Presule di essere suo “Inviato speciale” al Congresso e a esprimere la speranza di “poter anche intervenire personalmente”, auspica che tale importante raduno ecclesiale sia “ricco di frutto spirituale per l’intera comunità italiana”.
In apertura dei lavori, i presuli, oltre a esprimere al Pontefice gratitudine e riconoscenza per la Lettera Apostolica Mane nobiscum Domine, hanno confermato, a quarant’anni dal decreto conciliare Unitatis redintegratio, la loro piena adesione a sostenere il cammino ecumenico, vivendo con particolare intensità l’annuale Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. È stata inoltre ribadita l’importanza di continuare ad alimentare il dialogo tra cattolici ed ebrei, nel reciproco rispetto e nell’amicizia sincera. Sul fronte dell’impegno per la pace è stato sottolineato come il principio paolino del “non lasciarsi vincere dal male, ma di vincere con il bene il male”, richiamato da Giovanni Paolo II nel Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace, costituisca la proposta di un criterio di vita e di azione che, oltre a trovare nello stesso Pontefice un testimone credibile, può suscitare l’impegno di persone sempre più capaci di costruire rapporti di pace e di promuovere il bene comune. In questa linea si collocano anche la pubblicazione del Compendio della dottrina sociale della Chiesa, da parte del Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, e la celebrazione a Bologna della 44a Settimana Sociale dei cattolici italiani, dal 7 al 10 ottobre, contrassegnata da una vivace partecipazione e dalla ricchezza dei contributi sul tema della democrazia e dei nuovi scenari.

2. La tragedia nel sud-est asiatico e il mistero della sofferenza.

A distanza di circa tre settimane dal terribile maremoto che si è abbattuto sui paesi del sud-est asiatico e che ha lambito anche le coste dell’Africa, i vescovi hanno ancora una volta innalzato la loro preghiera ed espresso la loro vicinanza alle popolazioni colpite dal lutto e dalla rovina e hanno rinnovato l’invito a continuare l’impegno di solidarietà per far fronte alle urgenze del presente e contrastare con determinazione le inspiegabili manifestazioni di indifferenza e le minacce contro i più deboli e indifesi. Tra le molteplici questioni sollevate da questa immane tragedia, i presuli si sono soffermati, in particolare, sugli interrogativi circa il rapporto dell’uomo con la natura, il significato della sofferenza e della morte, la presenza di Dio. Nella croce di Cristo, ricordano i vescovi, “incontriamo una sofferenza del tutto innocente e redentrice: da essa si diffondono pertanto forza e speranza di redenzione sull’intera sofferenza umana”. Di fronte a un dolore così grande e difficilmente comprensibile, che può indurre a visioni e a letture apocalittiche, oltre a riconoscere i limiti della ragione, il credente è chiamato riaffermare la misericordia di Dio e a centrare l’attenzione sul cammino di conversione e sulla dinamica dell’amore che nell’Eucaristia trova una eloquente espressione: in essa è contemplata, infatti, la vicenda stessa di Dio che, nella vita della Chiesa, si fa sacramento del dono di sé e della solidarietà operosa e senza frontiere.

3. Le vicende internazionali e il cammino dell’Unione Europea

Nel corso dei lavori, pur rilevando nelle vicende internazionali alcuni germi di speranza, i vescovi non hanno nascosto la loro preoccupazione per tante situazioni di instabilità e di violenza: le prossime elezioni in Iraq in un clima di crescente tensione e di attentati; l’atteso processo di pacificazione in Terra Santa, dopo le recenti elezioni presidenziali nei territori palestinesi; il perpetuarsi delle violenze in Costa d’Avorio, in Ruanda, nella Repubblica Democratica del Congo e, in particolare, nel Darfur. Proprio nel continente africano, come è scaturito dall’ultimo Simposio tra rappresentanti degli episcopati dell’Europa e dell’Africa, sono da segnalare alcuni positivi segnali: l’accordo firmato a Nairobi per la pace nel Sudan meridionale, la creazione di un parlamento in Somalia, l’accordo di pace raggiunto in Senegal, la tregua in Uganda e l’impegno a superare i conflitti tra Ruanda e Repubblica Democratica del Congo, frutto della diplomazia internazionale e dell’emergere di germogli di nuova “società civile” fatta di gruppi, associazioni e movimenti, molti dei quali femminili. Forze vive che, insieme alla solidarietà delle nazioni più sviluppate e alla presenza e all’opera spirituale dei missionari e delle giovani Chiese africane, potranno far fronte alle tante calamità che affliggono questo continente: fame, sete, Aids, mortalità infantile, epidemie.
Circa il cammino dell’Unione Europea, i vescovi hanno sottolineato come la recente firma del Trattato costituzionale impegni gli attuali 25 Paesi a una conseguente ratifica e a una concreta attuazione specie sul versante di principi democratici condivisi, tra cui quello del pieno rispetto della libertà religiosa, verso il quale si augura possano convergere anche quei Paesi, come la Turchia, a cui è stato dato l’assenso di avvio dei negoziati di adesione. Alla luce della recente vicenda dell’Ucraina e del suo “desiderio di Europa”, inoltre, i presuli auspicano per la Russia un reale processo di avvicinamento e di profonda riscoperta culturale e storica delle radici che ha in comune con la nascente Unione Europea, le cui priorità riguardano sia il rafforzamento dell’unità, nella linea della sussidiarietà, e sia il riappropriarsi della propria identità spirituale, culturale e civile.

4. Il tema principale della 54a Assemblea Generale

Al centro dei lavori del Consiglio, l’esigenza di sviluppare una riflessione sui problemi e sulle prospettive della pastorale della salute quale tema principale della prossima Assemblea Generale che si svolgerà dal 18 al 22 aprile. Le motivazioni di tale determinazione stanno sia nel cambiamento dello scenario socio-culturale che, a proposito del senso della salute e della malattia, interpella la Chiesa sul fronte dell’ethos; sia nel radicale cambiamento dello scenario legislativo e istituzionale, con l’attribuzione di nuove e maggiori competenze alle Regioni; sia nella necessità di una maggiore integrazione della pastorale della salute nella pastorale ordinaria, con il riconoscimento della persona malata quale risorsa della comunità e con una particolare attenzione alle opere e alle istituzioni sanitarie cattoliche. È emersa anche l’esigenza che la pastorale della salute non sia attività di specialisti, ma attenzione di tutta la comunità verso la persona, la vita, la malattia, la morte, per cui sarà indispensabile riconoscere e promuovere adeguatamente i livelli nazionali, regionali, diocesani di tale pastorale. Pur non essendo l’unico tema, a tale ambito sarà dedicata un’intera giornata per verificare come la Chiesa vive la sua presenza nel mondo della salute, che costituisce un crocevia dove si confrontano i diversi progetti antropologici sull’identità e il destino dell’uomo, sul suo avvenire, sulla sua felicità, con l’obiettivo di indicare nuovi e più appropriati percorsi pastorali.

5. La pastorale carceraria e la cura pastorale degli emigrati italiani.

Accogliendo diverse istanze formulate da operatori del settore, il Consiglio Permanente ha avviato un approfondimento sulla pastorale carceraria, a partire dalla condivisione di esperienze maturate nei contatti personali dei presuli con tali realtà e segnalando i problemi concreti che affliggono i detenuti e coloro che a vario titolo operano nelle strutture penitenziarie, come i cappellani, i volontari e gli agenti di custodia. Al termine del confronto sono emerse alcune considerazioni: la valorizzazione del tempo del carcere quale tempo di espiazione, ma anche, e soprattutto, di ricostruzione umana e di riscatto; il necessario collegamento tra la realtà carceraria e la società civile con un coraggioso ripensamento del carcere, ricercando anche altre forme alternative di pena; la valorizzazione di itinerari formativi per agevolare, al termine della pena, il reinserimento nel mondo del lavoro; l’opportunità per i detenuti di essere accompagnati nel loro cammino di fede, nonché di essere coinvolti in progetti di solidarietà e carità. I vescovi si sono soffermati, quindi, sul ruolo del cappellano che, insieme ai volontari, è espressione della presenza della Chiesa locale nell’ambiente del carcere e annovera tra le sue responsabilità quella di sensibilizzare la comunità cristiana ai problemi della pastorale carceraria, favorendo la crescita di vocazioni al volontariato caritativo e spirituale.
Sul fronte dell’emigrazione, i vescovi sono stati informati sulle problematiche inerenti l’assistenza spirituale degli emigrati italiani nel mondo, con un particolare sguardo alla situazione nell’Unione Europea. È stato ricordato che ci sono quasi quattro milioni di cittadini italiani nel mondo (e circa cinquanta milioni sono le persone discendenti da italiani), a cui la cultura politica, in questi ultimi tempi, guarda con maggiore interesse. Si assiste, oggi, a fenomeni di nuove mobilità, più qualificate a motivo di progetti formativi e di mobilità di lavoro qualificato, a cui tuttavia continuano ad affiancarsi situazioni di precarietà e di emarginazioni. Per gli emigrati italiani nel mondo oggi si contano 461 tra centri, parrocchie, missioni e altre strutture che forniscono una cura pastorale anche in lingua italiana; vi operano 516 sacerdoti, 166 suore e 45 operatori laici. Ciò che si evidenzia in questo momento è proprio la difficoltà di garantire sacerdoti e religiosi per queste comunità italiane all’estero, specie per le 214 missioni in Europa. Già nella precedente sessione del Consiglio Permanente si suggeriva alle Conferenze Episcopali Regionali di “farsi garanti di preti accompagnatori e, se possibile, in numero proporzionale ai battezzati della propria Regione che vivono all’estero”. In questa circostanza si è ribadita l’intenzione di incoraggiare l’invio di sacerdoti al servizio temporaneo di Chiese sorelle in Europa, sia come opportunità di formazione per il clero diocesano sia al fine di evitare la chiusura di missioni pastorali in città importanti.

6. La vita del Paese e la questione referendaria

Rivolgendo la loro attenzione alla vita del Paese, i vescovi hanno innanzitutto ricordato il gravissimo incidente ferroviario di inizio gennaio in località Bolognina; nell’assicurare la loro preghiera per le vittime e nell’esprimere particolare vicinanza ai feriti e alle famiglie dei deceduti, hanno ribadito l’importanza della sicurezza e di adeguate infrastrutture, sollecitando le diverse forze sociali e politiche a lavorare verso obiettivi comuni. È stato rinnovato l’invito a recuperare tra le parti politiche e i rappresentanti delle istituzioni pubbliche un clima di maggior rispetto e collaborazione per portare a termine le necessarie riforme, tra cui in particolare quelle relative alla seconda parte della Costituzione e all’ordinamento giudiziario. Sulla legge finanziaria i presuli hanno sottolineato l’urgenza di perseguire una politica organica a favore della famiglia, in grado di dare certezze di lungo periodo, e di affrontare con rinnovata energia la questione del Mezzogiorno che, in sintonia con il pensiero del Presidente della Repubblica, ribadiscono essere “grande riserva di risorse umane e naturali, capace di dare una marcia in più alla Nazione” e che va sostenuto nella lotta contro la criminalità organizzata anche nell’ottica di una più concreta politica occupazionale, con investimenti economici e sicurezza degli appalti.
Ma la voce dei presuli si è levata con chiarezza soprattutto in riferimento alla legge 40, sulla procreazione medicalmente assistita che, con i quattro quesiti referendari ammessi dalla Corte Costituzionale, si appresta a ritornare al centro di un serrato dibattito politico e culturale. I vescovi hanno espresso in modo unanime la loro contrarietà per eventuali modifiche peggiorative, sia per via parlamentare sia tramite referendum, di una legge che così com’è, pur non essendo corrispondente all’insegnamento etico della Chiesa, ha tuttavia il merito di salvaguardare alcuni principi e criteri essenziali. Il referendum, nei confronti del quale per esprimere la propria contrarietà alle modifiche proposte “è legittimo avvalersi di tutte le possibilità previste in questo ambito dal legislatore”, può rappresentare una opportunità per rendere il popolo italiano maggiormente consapevole dei reali problemi e dei valori in gioco, in piena sintonia con il Santo Padre che indica “la sfida della vita” tra le principali del nostro tempo. Per questo si chiede già da ora che la campagna referendaria sia segnata da grande serenità, rispetto e obiettività circa la gravità delle questioni, con il prezioso contributo degli organi di informazione e comunicazione che sappiano dare spazio adeguato alle diverse posizioni.

7. Esame di documenti, approvazioni, determinazioni, statuti.

Sono state esaminate poi alcune bozze di documenti presentate dalla Commissione Episcopale per il laicato, dalla Commissione Episcopale per il clero e la vita consacrata, dalla Commissione Episcopale per il servizio della carità e la salute, dalla Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, in merito alle quali sono state formulate indicazioni e orientamenti in vista della loro approvazione.In particolare, è stata approvata una “Lettera ai fedeli laici”, che sarà pubblicata nelle prossime settimane.. Il Consiglio Permanente ha inoltre espresso parere favorevole per la presentazione alla prossima Assemblea Generale, in vista dell’approvazione, dell’Istruzione in materia amministrativa, un testo che offre indirizzi comuni in materia giuridico-amministrativa, tanto sotto il profilo canonistico quanto sotto quello civilistico.
Il Consiglio Permanente ha inoltre determinato che la Giornata del migrante e del rifugiato – che finora a livello nazionale era celebrata la terza domenica di novembre – si celebri la seconda domenica dopo l’Epifania, così come è stato chiesto dal Pontifico Consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti.
I vescovi hanno, poi, approvato all’unanimità lo statuto della Fondazione “Missio”, una fondazione di religione, pensata come un ente capace di dare unitarietà, attraverso specifici settori, agli attuali organismi nazionali per la missione: l’Ufficio Nazionale per la cooperazione missionaria tra le Chiese, la Direzione nazionale delle PP.OO.MM., la Fondazione Centro Unitario Missionario (CUM).
Sono state inoltre approvate alcune modifiche statutarie della Confederazione delle Confraternite delle Diocesi d’Italia, della Federazione italiana delle unioni diocesane degli addetti al culto/sacristi (FIUDAC/S),dell’Unione Cattolica Farmacisti Italiani (UCFI); è stato espresso parere favorevole all’ammissione alla CNAL di due associazioni di fedeli riconosciute dalla Santa Sede: l’Istituzione Teresiana e il Movimento di spiritualità “Vivere In”.
Sono state approvate, infine, la tabelle parametriche per le opere di edilizia di culto per l’anno 2005.

8. Nomine

Il Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana, nella sessione del 17-20 gennaio 2005 svoltasi a Bari, ha proceduto ai seguenti adempimenti statutari:

Don ARMANDO MATTEO, dell’arcidicesi di Catanzaro – Squillace, è nominato Assistente Ecclesiastico Nazionale della Federazione Universitari Cattolici Italiani (FUCI)

Don PASQUALE FERRARO, della diocesi di Roma, è nominato Coordinatore Pastorale per le comunità cattoliche albanesi in Italia

Don GIAMPIETRO MASSEROLI, della diocesi di Bergamo, è nominato Assistente ecclesiastico nazionale della Federazione Italiana Unioni Diocesane Addetti al Culto/Sacristi (FIUDAC/S)

Mons. GUIDO LUCCHIARI, della diocesi di Adria – Rovigo, è nominato Consulente ecclesiastico nazionale del Centro Turistico Giovanile (CTG)

Mons. UMBERTO PEDI, della diocesi di Caltagirone, è prorogato per un anno nell’ufficio di Presidente della Federazione Nazionale Italiana dell’Unione Apostolica del Clero (UAC)

Don PIERINO DE GIORGI, della Società Salesiana di San Giovanni Bosco, è prorogato per un anno nell’ufficio di Assistente spirituale nazionale dell’Associazione Genitori Scuole Cattoliche (AGESC)

La Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana, riunitasi il 17 gennaio 2005, in concomitanza con i lavori del Consiglio Permanente, ha proceduto alle seguenti nomine:
Don VINCENZO MURGANO, della diocesi di Piazza Armerina; Mons. VITTORIO PERI, della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino; Avv. LORENZO PILON, della diocesi di Padova; Dott. FLAVIO PIZZINI, dell’arcidiocesi di Milano, membri del Comitato per gli enti e i beni ecclesiastici
S.E. Mons. FERNANDO CHARRIER, Vescovo di Alessandria, Presidente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Giustizia e Solidarietà; Mons. PAOLO TARCHI, Direttore dell’Ufficio Nazionale per i problemi sociali e il lavoro; Mons. GIUSEPPE PELLEGRINI, Vice Direttore dell’Ufficio Nazionale per la cooperazione missionaria tra le Chiese, Dott. GIUSEPPE CALCAGNO, della diocesi Roma, Membri del medesimo Consiglio
Suor LILIANA UGOLETTI, rappresentante dell’USMI nel Consiglio Nazionale Scuola Cattolica
Don GIANCARLO GRANDIS, Consulente ecclesiastico nazionale della Confederazione Italiana Consultori Familiari di ispirazione cristiana
Inoltre ha dato il proprio gradimento all’elezione del Dott. ALBERTO MAMBELLI quale Responsabile nazionale maschile del Movimento Rinascita Cristiana

Roma 25 gennaio 2005